Premessa : questo e’ un crosspost di voIT

Oggi in tema di brevetti abbiamo due grossi articoli a proposito:

  • la risposta del nostro CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa), che contiene spunti interessanti;non ultimi quelli secondo cui Confindustria non ha parlato per conto delle PMI,ma solo delle grandi imprese…
  • un nuovo articolo su Punto-Informatico che si concentra nei punti oscuri della direttiva ( cos’e’ il software, algoritmi ) ma che presenta anche in piccoli punti la cronistoria dei fatti negli ultimi anni

A mio avviso sono da leggere entrambi, e in particolare nel secondo traspare quel sentimento di rabbia e impotenza che si ha di fronte a palesi lesioni delle nostre liberta’ e del buon senso… Prendo solo un brano tra tanti:

[…] significa che il titolare di un brevetto può impedire qualunque software che utilizzi gli stessi codici fonte o oggetto, cosa che non può sempre impedire col diritto d’autore.
Considerando che il brevetto dura venti anni, chi ha le risorse per sviluppare un’adeguata politica brevettale può esercitare, di fatto, un dominio, oltre che un monopolio sul mercato anche se la commissione sostiene che “poiché i brevetti tutelano l’interesse della società non devono essere utilizzati in modo da ostacolare la concorrenza” (nota 7): ingenuità o malafede?

Tutto questo groviglio di malcelate intenzioni non ha incantato il mondo dell’open source che sviluppò un’intensa opposizione in tutta Europa e raccolse oltre 200.000 firme convincendo moltissimi deputati europei a valutare criticamente quella proposta di direttiva.
A questa protesta si è affiancato un documento severamente critico del Comitato Economico e Sociale Europeo e, altrettanto critici i pareri delle commissioni per la cultura e per l’industria e il commercio che avanzarono una serie d’emendamenti. Il testo arriva cosi al Parlamento Europeo nel settembre del 2003; questo capovolge l’impostazione originaria della direttiva e licenza in prima lettura una direttiva molto diversa che recepisce molte delle critiche sollevate.

La sconfitta dei fautori del brevetto del software è evidente e pesante ma non demordono e, appigliandosi ai formalismi burocratici, promuovono azioni autenticamente antidemocratiche.
Nel Maggio del 2004 il Consiglio dei ministri, su proposta del commissario Bolkenstein, approva una direttiva che stravolge quella approvata dal parlamento. Il 17 febbraio del 2005 la conferenza dei capigruppo del Parlamento Europeo approva all’unanimità la richiesta della Commissione giuridica di azzerare la direttiva e di ripresentare un altro testo.
Ma il Consiglio dei ministri del 18 Maggio ignora pervicacemente questo pronunciamento e decide d’inviare al Parlamento Europeo per la seconda e definitiva lettura un testo che, dopo ben quattro rimaneggiamenti, è peggiore di quello del 2002

E non perdetevi la terza pagina, dove si discute del cuore della direttiva:

-> L’indignazione e le polemiche

Riferimenti:

-> CNA e brevetti software
-> Brevetti? Una direttiva da buttare…