Poche volte ho trovato un post cosi’ illuminante e capace di far riflettere su quello strano incrocio che stiamo vivendo tra blogging, informazione e consapevolezza di informarsi…

Credo anch’io che mai c’e’ stata data una possibilita’ cosi forte di costruirci opinioni creative sui fatti che ci circondano e mai avevamo nelle mani uno strumento come la Rete che crea fenomeni sociali mai visti per certi eventi…

Le cose da dire sarebbero tante, forse troppe.. e di certo non complete per le implicazioni sociali, che hanno dinamiche ancora poco chiare…

Ma qualcuno e’ partito, e grazie alla segnalazione di De Biase, consiglio la lettura di uno scritto un po’ lungo e’ vero, ma di sicuro interesse sui confini dell’informazione in questi giorni…

Sull’attendibilita’ delle fonti, su come sta cambiando il nostro modo di informarci e di esprimere le nostre opinioni in modo collettivo…

Si va affermando forse una forza sociale collettiva che si puo’ richiamare al famoso Luther Blissett, dove l’importante e’ quello che si dice e perde via via importanza l’identita’ di chi lo dice…
Visto che l’unione di tante opinioni poi dissolve le varie identita’ individuali..

-> Combattere l’informazione con l’informazione

Alcuni passi….

La rete, con la sua carica informativa istantanea, non è tutto. Con l’andare del tempo, della scrittura di questo blog, e del mestiere che faccio comincio a rendermi conto che viviamo in uno spazio informativo ormai a tre dimensioni:

  1. La rete che ci fornisce le notizie base dirette, ufficiali (testate online) e meno ufficiali (siti di organizzazioni, blog, siti alternativi…) su cui orizzontare il proprio quadrante.

  2. Le testate giornalistiche tradizionali, su carta, oggi tendono sempre più ad offrirci approfondimenti, analisi, direzioni di tendenza, discussioni e possibilità.
    Ieri il Sole-24 Ore ci ha offerto un documento chiave sulla vicenda Fazio (il rapporto degli ispettori Clemente e Castaldi), oggi, tanto per dire, Il Sole, il Corriere e la Repubblica si allargano sul problema politico generale della riforma di Bankitalia. Tema che sulla rete non si trova.

  3. **Il mix tra notizie ufficiali e non e food for thinking dei quotidiani e della carta comincia a generare la produzione di opinioni creative sugli spazi di riflessione liberi esistenti sulla rete. **
    Non sono in grado di valutare ancora (e credo sia molto difficile per chiunque) quanto capaci di effetti di retroazione (influenzare la stampa ufficiale) stabili, propagative, di impatto reale siano tali opinioni sul sistema, sia esso culturale (costumi, valori) sia politico (sulle scelte e sulle direzioni).
    […]
    I blog non sono (forse ancora) un mezzo maturo e popolare di spiegazione credibile della realtà, quantomeno in Italia. Non sono un media, nè una fonte stabile.
    Credo siano invece, allo stato attuale, più dei laboratori individuali (ovviamente interconnessi e permeabili alla rete) per la formazione, per prove ed errori, di queste opinioni creative. Che evolvono di continuo, su correggono, cambiano e in alcuni casi anche contano (specie se inducono comunità focalizzate su azioni di opinione).

Non è poco, se ci pensate. Il blog non è una comunità di messaggi, di botte e risposte di tizio o caio.
E’ uno strumento che può essere ben più lungo, articolato, costruito e fatto evolvere nel tempo. Si scrive un post, magari di getto, poi lo si ritocca, si aggiunge, si mette un link esplicativo a un post, proprio o altrui, che aggiunge significato e spiegazione.

E’ il perfetto papiro dello scriba. E’ anche un modo per formarsi, per conoscersi. Persino se nessuno ti commenta (in apparenza).

Tra l’altro per quanto riguarda il mondo dei blog, sono perfettamente d’accordo con questa definizione, visto che io stesso lo vedo piu’ come un laboratorio dove mettere idee e confrontarsi piuttosto che qualcosa simile ad una relazione o a un libro on line, giusto per dire…

E poi e’ qualcosa che riesce a tenere traccia dei nostri interessi, e dell’evolversi delle nostre idee nel tempo, assieme a quelle altrui…
E non e’ poco,no?

Riferimenti:

-> Combattere l’informazione con l’informazione