Ecco uno stralcio della prima, e Windows Vista non si presenta certo bene…
-> Vista farà il gioco di MPAA e RIAA

La proposta di Microsoft, tesa ad acquisire lo status di piattaforma domestica preferenziale per la riproduzione di video e musica digitale ad alta definizione, partirà dall’implementazione della cosiddetta tecnologia “Protected Video Path“.

Si tratta di un sistema che segue le specifiche di HDCP, High Bandwidth Digital Copy Protection, creato da Intel insieme al Digital Display Working Group. È in pratica un metodo per la codifica in tempo reale dei dati che passano attraverso l’interfaccia DVI: al momento dell’invio dei dati da una fonte, sia essa un supporto ottico oppure un’emittente digitale, il flusso viene cifrato con una chiave a 56 bit.

Le grandi aziende sperano che questo nuovo standard, già supportato da molti televisori ed apparecchi “HD” (High Definition) renderà più difficile la diffusione di pellicole e canzoni piratate. Infatti soltanto le piattaforme autorizzate con speciali certificati potranno decodificare i flussi dati: se Vista identificherà, ad esempio, il lancio di un lettore multimediale non autorizzato, non conforme agli standard per il DRM, potrà automaticamente terminarlo.

La vita dei cosiddetti ripper, coloro che copiano DVD per una loro eventuale diffusione sulle reti P2P, diventerà sicuramente più dura. Infatti la parte del SO adibita alla decodifica video sarà ben protetta per evitare che “smanettoni” e pirati possano accedervi, carpendone segreti compromettenti. Tutta la parte di Windows Vista adibita alla decodifica multimediale sarà blindata ed inaccessibile.

Be’ sembra proprio che di carne al fuoco ce ne sia davvero tanta, ma comprare qualcosa che non ci permette piu’ di fare nulla non credo sia molto allettante…

Palladium sta arrivando senza essere nominato… ma sta arrivando a piccoli passi…

Una volta che l’utente medio si accorgera’ della fregatura cerchera’ delle alternative, passando dal MacOsX ( bisogna vedere quanto rimarra’ aperto all’uso ) a Linux…

Iniziano a creare una vera e propria era del proibizionismo, alzando i prezzi e pretendendo l’impossibile… sarebbe ora di farci sentire come consumatori, o no?

AGGIORNAMENTO: in effetti sempre in tema di DRM ZeusNews presenta un pezzo interessante…

-> A chi serve la DRM opensource

Inoltre, la principale caratteristica del software open source è la sua libera disponibilità per essere modificato, cosa che cozza non poco con lo stile tenuto finora dai giganti dell’intrattenimento, impegnati oltre ogni misura a tenere sotto chiave tutte le loro tecnologie.

Personalmente, crediamo che la DRM sia una mossa non onesta: dietro la falsa questione della pirateria, che nessuna diavoleria elettronica riuscirà mai a limitare, dietro la falsa questione del p2p, che di tutti i sistemi tecnologici si è sempre fatto un baffo, si nasconde un’idea più subdola e malevola: sfruttare oltre ogni limite l’utente regolare, il nostro amico ragionier Cagazza.

Questo dissanguamento legalizzato va oltre, a nostro modo di vedere, la protezione legittima dei diritti degli autori. Qui si tratta solo di aumentare i profitti delle major togliendo, all’utente pagante, diritti fino a ieri considerati sacrosanti, come la copia di backup, il prestito, lo scambio di libri, cassette e dischi ottici.

Sempre sul tema del proibizionismo, in Inghilterra si vuole censurare tutto a quanto pare…
-> Massì, vietiamo tutto (che è meglio)

Abbiamo letto con una certa sorpresa che il governo di Tony Blair ha in animo di vietare quella che viene definita “pornografia violenta”: il fatto che sia facilmente reperibile in rete sarebbe alla base di una serie di violenze e abusi registrati dalle cronache.
Così si è espresso in queste ore il ministro degli Interni britannico, Paul Goggins, secondo cui si tratta di materiali “estremamente offensivi per un’ampia maggioranza della popolazione, e non dovrebbero trovare spazi nella nostra società”.

Gran belle parole, ma a cosa puo’ servire?
Il Grande Fratello sta arrivando?

Detta da un ministro britannico una frase del genere è dura da digerire. Se arrivasse dal regime di un paese totalitario o non democratico non sarebbe certo inattesa, ma qui si fa sul serio: nella sua prosposta, Goggins parla di carcere fino a tre anni persino per chi possiede questo genere di immagini.
Ricorrere al divieto di possesso per un individuo adulto non tradisce soltanto un’ambizione paternalistica a cui l’amministrazione Blair non è nuova ma è anche l’unica strada mediaticamente valida per inasprire l’attuale regime giuridico su questo genere di pornografia, che nel paese è già illecito produrre o vendere.

Un pelino eccessivo mi pare: per non parlare che si parla di censuarare solo la Rete, tanto per cambiare… come se fosse il diavolo trasformato in bit…

Secondo Chris Evans di Internet Freedom “l’idea che si possano prevenire queste azioni mettendo al bando quelle immagini non ha senso“.
Ma c’è un’altra considerazione di Evans su cui si deve riflettere, in questa come in molte altre occasioni in cui si attenta alle libertà civili tirandoci dentro persino Internet, ovvero che “ognuno dovrebbe potersi fare un’idea propria su ciò che vede”.
Qui c’è un governo che non solo si pone come nume tutelare sui maggiorenni del paese, non si limita a dar loro consigli o a determinare paletti ai comportamenti per garantire la convivenza civile, qui c’è un’amministrazione che spera di risolvere i guai di un’intera società chiudendo all’individuo gli occhi.

Il problema non sono le immagini in se’, discutibili e di cattivo gusto quanto volete…
E’ il principio che e’ sbagliato…
E se passa in questo contesto verra’ applicato anche ad altri…

Riferimenti:

-> Vista farà il gioco di MPAA e RIAA
-> Massì, vietiamo tutto (che è meglio)