Ho sempre creduto, e ci credo sempre di piu’ ad ogni refolo di aria che respiro, che il mondo e le sue regole si basino su un difficile e dinamico equilibrio.

Di forze, di interazioni continue, e di persone.
La cosa piu’ inspiegabile e drammaticamente imprevedibile di tutto il nostro sistema: le persone.

Come persone, possiamo distruggere e possiamo costruire, possiamo essere mentitori e essere fonti di saggezza infinita.
Possiamo essere molte cose, in verita’.

Ma e’ l’equilibrio che mettiamo nelle cose, il punto focale. Il tallone d’Achille e la spada di Damocle.

Perche’ sto dicendo tutto questo?
Per parlare di pubblicita’.
La pubblicita’ e’ la sintesi di domanda e offerta, di razionalita’ nel rispondere ad un bisogno, e nel creare un bisogno inconsapevole.
E’ il nostro tempo e il nostro spazio, e’ la nostra instancabile compagna di viaggio.

Una volta c’era un equilibrio con questa compagna: ma oggi lo abbiamo perso.
E’ caduto nella polvere della strada.

Con i nuovi media c’e’ maggiore potere di parlare, di collegare e smascherare gli equilibrismi che la pubblicita’ invasiva e truffaldina ha creato negli anni: c’e’ il potere di far parte della conversazione e di far emergere il naturale passaparola degli utenti.

Se un servizio o un prodotto risponde alle mie esigenze, e ne sono felice, posso parlare e condividere la mia esperienza positiva.
La qualita’ si paga, il valore aggiunto e’ il lavoro che si paga, se si ha bisogno di quel valore aggiunto.

Non esiste nessun problema su questo, credo.
Per questo ho chiesto, e sono stato accettato, di far parte del network di Metafora, che ringrazio e saluto.
Perche’ e’ un atto di coraggio non accettare passivamente la pubblicita’ degli inserzionisti, se questa non sia abbastanza veriteria, o risulti essere troppo invasiva.

E’ un atto di coraggio, un tentativo di creare guadagno condiviso tra chi mette la faccia e chi crea valore, tra chi si pone tra domanda e offerta.
Se tutti giocano a carte scoperte, il vantaggio e’ reciproco.

Quindi, da oggi, troverete su questo blog la non pubblicita’ di Metafora, una delle scelte che sto facendo per dare il corretto contributo al nostro vivere quotidiano.

Anzi, prendo l’occasione per ridare visibilita’ a questa importante iniziativa, collegandomi anche al post precedente, dove si citavano le pubblicita’ dell’Enel in merito al loro impegno sull’energia pulita.

Possiamo lamentarci passivamente, oppure usare la testa e supportare queste possibilita’ di ridare il giusto tono al ruolo di utenti e fornitori, per essere trattati da persone in grado di capire se un servizio vale oppure no, in base alle nostre esigenze.

E’ quello che si fa quando si parla al mercato, tra amici o sui forum, sui blog: sono pubblicita’ sane, sono il passaparola.
Metafora tenta di organizzare una parte del passaparola virtuale.
Premiando la qualita’ e i valori fondanti della Rete.
E valorizzando la qualita’ del commercio: sia per l’individuo che per la collettivita’.

Non mi sembra poco.
Parlandone, dicendo la nostra, e commentando la cosa, appoggiamo questo sforzo di trasparenza e serieta’.

Una pubblicita’ interessante e nuova.
Piccola, statica, utile: magari fosse sempre cosi’.

Che tratti le persone da persone.
Faccia a faccia.

E che magari possa essere il sassolino che cade lungo il crinale, e che crei una valanga.
Per risvegliarci dal torpore che ci circonda.