Dato anche l’interesse che ho nella trasparenza dei dati e dei servizi, e nella decentralizzazione del sapere, oltre che nella vision del Semantic Web, appoggio totalmente e senza modifiche questo post sul tema Linkedin, FOAF e apertura dei dati:
-> LinkedIn: The Career Platform

Sembra che ci siano delle interessanti direzioni possibili, ma non certo totali o semplici da gestire…

E le discussioni in merito sono interessanti, il filo della coerenza e’ molto sottile da infrangere…
-> Linking in - The “social networking” site turns out to be useful and practically fun.

Quello che manca a FOAF e’ proprio una piattaforma usabile e semplice per garantirne la diffusione e il passaparola.
Un po’ quello che sta accadendo con OpenID, in pratica.

Non credo sia un caso che, pur essendoci anche Tim Berners Lee, abbia SOLO 3 connessioni e inviti ad usare FOAF e sistemi aperti per la gestione della propria rete di contatti.
-> LinkedIn Profile of the creator of the World Wide Web

The FOAF system is open –** a web of people, no matter which communities they belong to, crossing community boundaries.**

Notevole il fatto che il progetto SIMILE abbia fatto un porting per esportare i dati in forma FOAF compatibile dalla propria rete di contatti presente in LinkedIn, e che quest’ultima bloccasse gli utenti che facevano questo.

Warning

It has been reported, that LinkedIn blocks user accounts on which the script has been run. Use with great caution!

Tempo fa discutevo della possibilita’ di togliere il feed RSS2.0 dal blog, e credo sia il caso di farlo a breve, quando aggiorno il tutto.
Atom e RSS1.0 ( RDF in pratica ) credo siano sufficienti.

Ovviamente bisognera’ cercare di gestire il redirect del feed RSS2.0.
Giusto per stare in tema, questo era il motivo principe per il quale non ho mai usato FeedBurner.
Mi toglieva il controllo sul feed, visto che andava a gestirlo lui.

E adesso che e’ stato comprato da Google, non mi dispiace affatto.
Ci sono persone interessanti come Shelley Powers, che si sono tolte dal servizio,appena saputa la notizia.

Buttiamo nel piatto anche questo: e’ un caso che sia stato Google a comprare FeedBurner?
E che non supporti nessun standard semantico?
Centralizzazione contro decentralizzazione, andiamo sempre li’ a finire…