Prendiamo una pagina assai utile sulle leggi italiane che vanno a toccare la Rete, in questo periodo tanto caldo e tanto complesso nel capire il valore di Internet:
-> A che punto sono le “leggi” di internet?

Mettiamo un po’ di Eretici Digitali, il supporto di Metafora nell’aumentare la trasparenza di certi temi in linea con le eresie che si stanno testimoniando, e cosa abbiamo?
-> A che punto sono le “leggi” di internet? | Apogeonline - Versione semantica modificata da Metafora

Cosa ne dite, questo è il Web3.0 per qualcuno, per altri il Web semantico ( maggiore struttura e i dati hanno link, come oggi le pagine nell’ipertesto che è il Web, e da questa struttura si possono automatizzare alcune cose ), per altri ancora l’inizio del Linked Data. Insomma, occorre guardare con occhi nuovi cose vecchie come il link, e vederlo che naviga tra i dati e non più solo tra le pagine del Web. Questa è la chiave di comprensione e di lettura iniziale di tutta la storia. ( in realtà la pagina prototipo in questione è dotata del microformato universale RDFa, in grado di esplicitare tutti i microformati in effetti )

Non è un problema di nomi: è un problema di percezione.
Occorre capire che quello che oggi è il Web2.0 non puo’ funzionare così bene come nella teoria, ed anche gli Eretici Digitali lo dicono assai chiaramente nelle loro interviste, e che ci sono già le prove per un miglioramento dello stato delle cose. Se viene mostrato questo cambiamento, viene percepito oppure no? La formazione e l’esperienza non sono elementi scontati, non sono cose che si possono comprare e non sono abbondanti: dipendono da noi, e le persone non sono automatizzabili. Che lo strumento faciliti l’adozione è una cosa, ma che tolga la necessità di formarsi, e di comprendere il contesto per poterlo usare appieno, è un altro discorso. Sono due aspetti che dovrebbero andare di pari passo. Questa è la realtà, e la fine di molti dei miti legati al Web2.0, in effetti. Una delle cose che più apprezzo nelle righe del volume degli Eretici Digitali.

( e magari formarsi anche durante il ponte dell’ Immacolata, non ha prezzo .) )

Ma tutto questo come sempre è un mezzo, e se usato adeguatamente, puo’ creare davvero qualcosa di nuovo.
Una nuova trasparenza? La mia sensazione è questa. E mi dispiace che il caro Fabio Metitieri non ci sia più per non dire, con la sua acutezza, che stiamo sbagliando: il confronto duro a volte che creava era comunque stimolante per andare oltre, per portare pragmatismo su quello che si dice. E per rompere molti miti, comodi per tanti, ma che rimangono miti appunto. E magari per qualcuno che si interessava ai microformati, potrà essere utile tutto questo per accendere una lampadina .)

Questa è la versione pratica del post lunghissimo sui manifesti ed eresie che ho scritto tempo fa: nella speranza che risulti tutto più chiaro adesso che c’è un esempio pratico, o almeno che si crei un minimo di spunto di riflessione…
-> Eretici digitali e quel che si muove tra rete e giornalismo

Obama, il Parlamento inglese e molti altri pensano che ci sia occasione di riflettere:
-> Sir Tim Berners-Lee: The Semantic Web has arrived and the Obama Administration is “Onboard”
-> Data.org e Obama si dirige verso il Web Semantico. Parola d’ordine: Open

Riferimento tecnico: ovviamente nella pagina prototipo dei fili rossi di Apogeonline manca lo schema e il vocabolario dei disegni di legge, e le risorse non sono ancora presenti oltre la versione in RDFa, ma credo possa risultare utile lo stesso per iniziare a far vedere cosa puo’ cambiare oltre la semantica vista come traduzione e comprensione del linguaggio umano ( che è solo una delle possiblità a nostra disposizione ). Magari per il vocabolario lo si puo’ far emergere insieme, ne riparleremo.
Discutiamone anche su Webprofession.it:
-> Web semantico in azione: trasparenza sulle leggi italiane come spunto di riflessione e caso collettivo sul quale sperimentare