Ci sono due nuove notizie da segnalare sulla questione complessa dell’enciclopedia libera [ della quale avevo gia’ parlato ] :
-> Contrappunti/ La Internet scomoda
-> Wiki, we have a problem

Il primo e’ un gran bell’editoriale di Mantellini che punta il dito non tanto sulla veridicita’ di Wikipedia quanto sulle sue potenzialita’ di discussione della storia e delle vicende umane da parte della collettivita’

Molti degli strumenti di supervisione di enormi serbatoi di contenuti come Wikipedia devono ancora essere pensati e sperimentati ma è bene ricordare che i due principali sono già on line da tempo. Si chiamano “trasparenza” e “collaborazione”. Si tratta di due valori che non hanno molto spazio oggi nel mondo reale poiché ostacolano ogni sorta di maneggio politico, ideologico e commerciale.
[ … ]
Partendo da presupposti simili, gli studi scientifici sulla autorevolezza di Wikipedia fanno francamente sorridere. Ester Dyson, interpellata dal NYT sul “grave” caso di diffamazione nei confronti di Seigenthaler (che si agita molto sui media americani ma non si è nemmeno preso la briga di risalire agli autori del gesto adducendo risibili difficoltà legali) ha chiuso la vicenda con una dichiarazione sintetica e definitiva:

Internet ha fatto moltissimo per la verità aumentando le possibilità di discussione su qualsiasi argomento. La trasparenza e la luce del sole sono meglio di un singolo punto di vista che non può essere discusso“.

Il secondo invece e’ un ottimo sunto di alcune opinioni molto interessanti su come risolvere la questione inspirandosi al modello open source e Linux: costruire un qualcosa che si basi su Wikipedia, ma che sia simile ad una redazione tradizionale che faccia da filtro e da verifica sui dati free di Wikipedia stessa

La domanda pero’ cosi’ sorge spontanea: ma come verrebbe pagata questa nuova redazione?
I contenuti sarebbero sempre liberi, in teoria e si sosterrebbe che so dalle vendite di una ipotetica versione cartacea di Wikipedia?

La questione mi pare quanto mai complessa, ma senza dubbio interessante…

Commenta e condividi

In questo periodo sto riflettendo sulla potenza di un mezzo libero e sempre migliorabile come il wiki e come riferimento come non pensare a Wikipedia?…

Cosi’ visto che ho preso anche l’ultima Garzantina Universale, un modo veloce per reperire informazioni su molte cose in assenza di Internet, perche’ non provare a vedere alcune voci su questioni scomode?

Lo scopo e’ mettere in luce alcune caratteristiche dei nuovi media, ma soprattutto vorrei dare un piccolo spunto sulla reale obbiettivita’ dei fatti e della nostra interpretazione degli stessi: siamo liberi o e’ meglio sapere i nostri limiti e vedere tutti i punti di vista?

Non ho certo risposte: solo spunti di discussione e di riflessione…

AGGIORNAMENTO: e’ notizia di questi giorni che per cause complesse l’editing anonimo per ora e’ disabilitato e occorre registrarsi per modificare le pagine di Wikipedia

-> Wikipedia, stop ai contributi anonimi
Io mi trovo d’accordo con l’iniziativa, occorre responsabilizzare l’utenza…

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento