[Three Minutes in Ecuador](https://vimeo.com/115956731) da [Salt&Silver](https://vimeo.com/saltandsilver) su [Vimeo](https://vimeo.com).

Non ho ancora montato quasi nulla del materiale video e delle foto fatte, ma questo video scovato su Vimeo rende davvero molto, per iniziare ad entrare nell’atmosfera che si vive in Ecuador.

Consideriamo questo primo post una specie di flusso di coscienza, che raccoglie alcuni pensieri sparsi attorno all’esperienza di aver vissuto 3 settimane in giro per l’Ecuador, tra zone turistiche della costa ad ovest, sul Pacifico, e le esperienze al limite del mistico sopra i 4300 metri delle Ande, nella sierra.

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Ieri ho fatto un piccolo excursus tecnico del lavoro di Aaron Swartz sugli standard del Web, soprattutto in merito a RDF, alla specifica RSS1.0 ( completamente in RDF), ed al movimento Creative Commons.
Non ultimo, la sua passione per l’apertura dei dati, usando RDF e la Linked Open Data cloud, ad esempio con il progetto Open Library.

Se cercassi in questo blog nei primi anni di vita ( 2005, 2006, e 2007 ), troverei diverso materiale linkato che ha scritto lui, sul Semantic Web ed il mondo di RDF.

La sua vicenda mi crea emozioni molto forti, e come ne parlano i giornali non ha facilitato, soprattutto in merito ai suoi contributi: ne parla bene anche Gigi nel suo pezzo.

Per fortuna, non è sempre così, come per il pezzo di De Martin su La Stampa.
Che, giustamente, cita anche un link di Aaron stesso con le istruzioni di cosa fare del suo mondo digitale se fosse mancato:
-> If I get hit by a truck…

Autoironia nella condivisione di tutto quello che ha, contando che era un post del 2002.
Questo invece è l’inizio del pezzo nel blog di IWA, Aaron ha iniziato le sue attività al W3C proprio grazie ad IWA/HWG:

La vita di Aaron Swartz è una vita di attivismo, genialità e di condivisione.
Impossibile riassumerla in poche righe, ma la sua morte è utile per riprenderla e farla conoscere.

E’ utile ricordare una piccola parte del suo contributo agli standards del Web ed alla condivisione di pratiche mirate a farlo evolvere, anche in una logica di apertura e condivisione dei dati e della conoscenza.

Infatti ha contribuito alla specifica RSS 1.0, totalmente RDF compliant, a differenza di RSS2.0, per chi non lo sapesse.
-> http://web.resource.org/rss/1.0/ ( questo documento porta ancora il suo nome come maintainer )

Io stesso avevo letto a suo tempo, nell’avvicinarmi al mondo di RDF e del Semantic Web, alcuni suoi scritti introduttivi al Semantic Web: è affascinante rileggerlo, soprattutto in un suo talk del 2007, dove racconta come sia stato RDF a motivare il suo interesse verso il nascente movimento delle Creative Commons ( per inciso, questa è la sua dichiarazione di intenti sul tema RDF al momento dell’entrata nelle Creative Commons, aveva 16 anni ):
-> How to Get a Job Like Mine

Continua nel blog di IWA Italy:
-> Difendere la cultura libera: in ricordo di Aaron Swartz, tra RDF ed Open Data

Serve continuare il lavoro, per dirla alla Luca Corsato.
E capire come non permettere più vicende di questo tipo

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento