Mentre sto testando i plugin sui metadata che accennavo nel post precedente, ecco qualche articolo che tocca argomenti tecnici interessanti…

  • Google Sitemaps

    The service is still in beta, and Google calls it “an experiment in web crawling,” but many recent developments on the web make it an especially useful idea. For one thing, with the rise of weblogs there are so many more episodic websites, which are intended to change frequently.

  • Get started now with Eclipse

    Eclipse is an open source community whose projects are focused on providing an extensible development platform and application frameworks for building software. This article gives you links to the latest version of Eclipse, information on IBM’s involvement with Eclipse, and a guide to some of the most interesting Eclipse projects. Learn what Eclipse is good for, why it is important, how you can get started, and where to learn more about it.

  • Make the Google API Open!

    An open message to Microsoft and Yahoo, and major implementors of search engines: Please clone the Google API, without the limits.

  • Master, what is the meaning of Live?
    Alcune interessanti opinioni sui nuovi web services targati Microsoft, dei quali parla anche Punto InformaticoIo guarderei Netvibes per capire di chi sono le idee… e chi e’ piu’ bravo a metterle in pratica senza tanta pubblicita’…

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Ci sono due notizie tratte da Punto-Informatico di oggi che fanno pensare a quanto possa essere facile ridurre le nostre liberta’ individuali e ridurre il progresso in nome di chissa’ quali scuse…
La prima e’ legata a come proteggersi ulteriormente nei confronti del terrorismo:

-> Non saranno leggi speciali, però…

In pratica sembra che ci siano fondati motivi per aspettarsi dal ministro Pisanu nuove proposte per aumentare la data redention in chiave anti-terrorismo…
Le proposte in questo caso sono due:

La prima riguarda appunto la** data retention**, ossia la conservazione dei dati: il pacchetto prevede che, come i dati del traffico telefonico vengono oggi conservati per un periodo di quattro anni,** a questo limite sia estesa anche la registrazione e conservazione delle informazioni sul traffico internet.**
Una estensione di cui viene percepita la pesantezza sulle libertà democratiche, tanto che la si vuole introdurre “soltanto” per i prossimi due anni.
Ma questo è un termine decisamente ottimistico se davvero è una misura necessaria alla lotta al terrorismo, una “guerra” che, secondo gli alleati di Washington, non potrà durare meno di 10 o 15 anni.
Basti qui ricordare che secondo i garanti europei per la privacy la data retention altro non è che una forma di intercettazione. Pensare che possa essere estesa a tutti gli utenti senza che questo rappresenti qualcosa di speciale è decisamente naif.

Oltre al problema tecnico che farebbero lievitare costi di gestione e che in qualche modalita’ dovremmo poi pagare noi, c’e’ la ciliegina: essere di fatto intercettati senza autorizzazione di un giudice e dover pagare per queste misure che servono a tutelarci… un po’ troppo,no?

La seconda è invece l’attribuzione obbligatoria di una intestazione ad ogni scheda di telefonia mobile: l’idea è che ad ogni telefonata da un qualsiasi numero mobile corrisponda sempre un nome e un cognome ben determinati.
In un’epoca in cui vanno scomparendo i confini tra Internet wireless e wired, tra telefonia mobile e VoIP, tra la stessa telefonia fissa ed Internet, c’è da chiedersi quale terrorista che non voglia essere catturato utilizzerà una di quelle schede.
Lo faranno invece tutti gli italiani, in modo indiscriminato e completamente, cedendo così ai database delle forze dell’ordine non solo i propri dati personali ma anche tutti i numeri chiamati, dunque la propria rete di relazioni, in pratica mostreranno le pudenda allo Stato in nome di una presunta sicurezza.

Ora questa poi fa quasi ridere se fosse una burla, ma purtroppo e’ vera…

L’Italia d’altronde vuole sempre farsi riconoscere,no?

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RDF e l’inserimento di metadata in un post del blog hanno come scopo primario la leggibilita’ da parte degli agenti software, ma perche’ non usare questa base per fornire allo stesso tempo maggiori info anche al lettore umano?

Una prima prova di questo lo potete vedere in questo intervento di Shelley Powers, una delle professioniste che di RDF ne sta usando parecchio e che lo conosce davvero bene….

Sulla colonna a sinistra infatti sono mostrate in modo automatico delle meta-informazioni in formato XHTML, senza usare RDF/XML visto che e’ destinato alla visione da parte nostra…ma informazioni create a partire da codice RDF…

[ NOTA: provate a vedere in che modo sono state raggruppate esigenze diverse, usando servizi di aggregazione diversi,ad esempio e’ stato tolto il trackback sostituito dall’uso dei cosmos di technorati… ]

Puo’ essere sicuramente uno spunto di riflessione, ma quello che vorrei fare io e’ anche fornire uno strumento di navigazione contestuale inserito direttamente nella pagina, come riferimento nel mare informativo del sito…

Perche’ non usare le potenzialita’ automatiche di descrizione delle risorse di RDF sia per l’aggregazione da parte degli agenti ( pensiamo ai feeds RSS ) ma anche per maggiore interattivita’ con i contenuti del sito stesso?

Vedremo cosa riesco a fare….ma avendo a disposizione un backend RDF per il sito le potenzialita’ d’uso sono veramente molte…

Riferimenti:

-> Integrated Metadata

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento