Ieri e’ stata una giornata intensa ma molto interessante…

Infatti pur con i casini dello sciopero dei treni ( di 24 ore… un vero scandalo a mio parere ) sono riuscito ad andare a Venezia e poi a Mestre in sede di facolta’ per ascoltare un personaggio molto importante:

-> Roberto Di Cosmo

Il titolo della conferenza era:
L’impatto dell’Open Source nella societa’ moderna“…

Il problema e’ che ho perso i primi tre quarti d’ora, ma per fortuna sono riuscito ad esserci…

Per chi non lo conosce oltre al suo sito si puo’ dire che ha scritto questo bellissimo saggio, che vi consiglio caldamente di leggere:

-> Trappola nel Cyberspazio

E’ una storia che spiega molto bene e molto “terra terra” i problemi con il monopolio MS e il problema dei brevetti… temi che chiaramente data la loro importanza sono stati oggetto di discussione anche ieri…

In particolare vorrei dirvi tre punti che mi hanno colpito particolarmente in quello che ha detto ieri…
Lo faro’ in post successivi visto che il materiale e’ tanto e il personaggio ha un carisma tale che parla a ruota libera e non stanca la platea; si potrebbe ascoltarlo per giorni :)

NOTA: un post verra’ dedicato ai brevetti, spiegati molto bene e FONDAMENTALI per il progresso tecnologico e per permetterci di lavorare ancora in questo settore ( e non lasciare solo le grosse multinazionali )

1. Guadagno dal software

La modalita’ principale che e’ sotto gli occhi di tutti e’ chiaramente quella delle licenze: una software house crea dei prodotti e poi li vende concedendoli ai clienti tramite delle LICENZE D’USO.. questa e’ la modalita’ che usa la microsoft per capirci ed e’ nata nei primi anni 80…

Da notare che quello che si paga non e’ proporzionale al lavoro speso per fare il prodotto: e’ un costo fisso che fa aumentare il guadagno in proporzione al numero di clienti che comperano il prodotto.. maggiore e’ questo numero maggiore e’ il guadagno ( immaginate in un clima di monopolio cosa accade )

Poi c’e’ un altro modello di guadagno dal software che e’ quello basato sul SERVIZIO: in pratica l’esempio piu’ semplice e’ quello che fa IBM… se voi vedete quello che vende non e’ un prodotto ma una servizio fatto da persone ( assistenza, personalizzazione e un prodotto su misura del cliente ); quindi vende COMPETENZE… fatte da persone…

Una cosa interessante e’ guardare di tre tra le societa’ nell’IT mondiale piu’ famose il volume di guadagno e n di lavoratori diretti e trarne delle conseguenze…

Prendiamo per esempio IBM, Oracle e Microsoft…

Appena trovo il tempo cerchero’ di trovare i riferimenti, cmq salta fuori quanto segue:

  • MS ha il minor numero di lavoratori e il maggior guadagno
    • IBM ha il maggior numero di lavoratori e un guadagno onesto ma non spropositato e esponenziale come MS

In pratica per MS i servizi aggiuntivi alla creazione del prodotto ( il software ) non sono importanti e anzi le persone per fare questi servizi praticamente non ci sono o sono talmente poche da lavorare male ( assistenza, call-center e personalizzazione in base al cliente ).

Al contrario IBM vende competenze e servizi legate alla persona, il software e’ solo il primo tassello del rapporto di business: e qui il lavoro fatto e’ proporzionale al guadagno, of course…

Ma la domanda e’: il software libero dove si pone rispetto a questi modelli?

Chiaramente e’ l’estremizzazione del modello a SERVIZIO: il software puo’ o meno essere a pagamento ma si compra anche il codice sorgente quindi il programma volendo puo’ essere modificato e personalizzato dal cliente stesso se ne ha le competenze… e il GUADAGNO si crea dal fornire servizi su tale prodotto ( assistenza, modifiche, manualistica, personalizzazione ).

Si paga quindi una competenza nell’adattare un prodotto piuttosto che un prodotto a scatola chiusa che se non va.. che si fa? Si aspetta la versione successiva…

Intanto chiudo qui per continuare in un altro post, e chiudo con una nota sempre di Di Cosmo:

Se il codice poi sara’ rilasciato ai clienti e quindi al pubblico e’ chiaro che essendo sottoposto a critiche si cerchera’ di renderlo migliore possibile ( sia nella forma che nella struttura )…

ma pensiamo invece al codice proprietario: nessuno al di fuori dell’azienda lo puo’ vedere: la forma secondo voi sara’ importante? e la qualita? e la sicurezza?

Alla prossima :)

Commenta e condividi

Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento