Un piccolo appunto:
si parla tanto di feed RSS e della rivoluzione di lettura dei siti Web…

ok: possiamo essere d’accordo con questa affermazione, il problema e’ che qualcuno deve pur pagare questo splendido servizio…

Attualmente i fornitori di hosting fanno pagare lo spazio fisico e la banda consumata dal sito stesso: e come entrate eventuali c’e’ la pubblicita’ nel sito stesso… con i feed RSS pero’ l’utente non va piu’ nella home page del sito…

EFFETTO: le entrate pubblicitarie crollano e il traffico aumenta…

Senza considerare il fatto che se uno imposta dei controlli orari al feed il traffico aumenta anche troppo… e qui bisogna affidarsi al buon senso degli utenti da come impostano il feed reader…

Visto che poi la cosa viene fatta automaticamente e l’utente nemmeno se ne accorge..

E’ quindi ovvio che stanno partendo delle iniziative per includere anche la pubblicita’ nei feed RSS..
-> Prime prove di banner nei feed RSS

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La Rete si fonda sul principio stesso di condivisione del sapere e della conoscenza e l’idea stessa di link verso qualche altro contenuto e’ la caretteristica peculiare che ne ha decretato il successo.

Il problema e’ che negli ultimi anni si e’ persa quella innocenza e quel “rispetto” nei confronti delle buone maniere nell’uso della Rete: in particolare il dovere di CITAZIONE… cioe’ quella consuetudine di citare sempre le fonti del materiale che si usa…

Il problema e’ che viene spesso fraintesa la presenza di materiale in Rete come gratuita e soprattutto di PUBBLICO DOMINIO, anche quando magari ci sono delle condizioni piu’ restrittive… infatti non per nulla sono nate recentemente le licenze CREATIVE COMMONS

Queste licenze sono la risposta ad un’esigenza di essere tutelati nelle proprie opere ma allo stesso tempo anche di uscire dai limiti della legislazione attuale del copyright: ad esempio tutti i materiali di questo blog sono coperti da questa licenza…

Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0

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L’arrivo dell’universo dei blog a mio avviso sta creando una piccola accelerazione nell’uso di Internet per la facilita’ di pubblicazione dei contenuti ma anche per l’innata capacita’ di link tra i blogs stessi grazie a RSS e il riuso di tutto questo materiale deve essere compreso anche dalle grandi presenze in Rete, quali libero.it o virgilio

Quindi mi trovo totalmente d’accordo con quanto detto in questo articolo di Punto Informatico di stamani:
-> http://punto-informatico.it/p.asp?i=51714

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A prima vista puo’ sembrare strano ma l’estremo successo di PHP ha destato anche l’interesse di IBM, che a quanto pare vuole far entrare il suo db open source, Cloudscape, in accoppiata col PHP….

Alcune dichiarazioni interessanti:

IBM has made significant investments in Java software and will continue to invest in Java industry standards and its WebSphere-branded line of server software and tools, Smith said. Its commitment to PHP is a way to reach out to more developers, particularly in small and medium-size businesses, he said.

Smith said that the simplicity of PHP is one of its greatest assets. Business analysts without a background in computer science, for example, could create Web pages that pull data from back-end sources, he said.

e questo per chiarire il fronte IBM e Java:

One industry executive who requested not to be named said that IBM’s push into PHP and scripting reflects IBM’s disillusionment with the Java standardization process and the industry’s inability to make Java very easy to use.

“IBM’s been so fed up with Java that they’ve been looking for alternatives for years,” the executive said. “They want people to build applications quickly that tap into IBM back-ends…and with Java, it just isn’t happening.”

For his part, Smith said that Java and PHP can be used for different tasks and said that IBM remains committed to Java.

questo e molto altro qui:

-> IBM backs open-source Web software

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento