[ _piccola nota: fino al 15 marzo le immagini su Zooomr non sono visibili per l’aggiornamento del servizio, ma sembra che valga la pena aspettare… _]

Attendendo ping da Antonio sul discorso ebook e iliad, ho scovato in libreria un paio di volumi che cercavo piu’ o meno inconsciamente:

Prima di parlare del secondo volume, che a breve rileggero’ con maggior calma, vorrei riproporre alcuni punti a favore degli ebook, fondamentali IMHO, in alcuni rami del sapee e della cultura…

Questo in risposta ad un post di Mantellini, che cita alcune statistiche d’uso negative, ma alquanto fuorvianti, a mio avviso ( e penso anche secondo Antonio ):

  • manca un dispositivo a basso costo e simile alla carta, ma digitale con tutti i vantaggi che questo comporta ( penso all’ormai prossimo arrivo dell’Iliad in Italia, grazie anche ad Antonio )
  • nel settore scolastico, educativo e manualistico, il dispendio di carta in relazione alla veloce obsolescenza delle opere e’ quanto mai folle, e deve finire
  • libri tecnologici anche di nicchia, ma fondamentali per seguire il mercato dell’IT, impiegano diverso tempo nell’essere tradotti in lingua, e i tempi di consegna delle copie originali non e’ breve ne’ poco costoso
  • spazio: per un lettore forte di saggi tecnici e opere che non sono romanzi, il vantaggio e’ incredibile di avere tutto in digitale… pensiamo solo alla possibilita’ di tracciare le relazioni tra i volumi e le opinioni e le idee, una nuova forma di hyperbibliografia :)
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At a first look, this is a sort of LazyWeb based on long tail and money:
-> Amazon Mechanical Turk (Beta) - “Artificial Artificial Intelligence”

Amazon Mechanical Turk provides a web services API for computers to integrate Artificial Artificial Intelligence directly into their processing by making requests of humans.

Developers use the Amazon Mechanical Turk web services API to submit tasks to the Amazon Mechanical Turk web site, approve completed tasks, and incorporate the answers into their software applications.
**
To the application, the transaction looks very much like any remote procedure call **- the application sends the request, and the service returns the results. In reality, a network of humans fuels this Artificial Artificial Intelligence by coming to the web site, searching for and completing tasks, and receiving payment for their work.

I am fascinating by this, and by its relationship with open source and free software methodologies…

I’ll look into deeper in the next days…

The service is
-> Amazon Mechanical Turk

work in progress

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Tutto nasce da quello che la Rete oggi e’, e da quello che i potenti di turno vogliono farla diventare… mi ha colpito molto a questo proposito uno scritto di Massimo Mantellini su Punto-Informatico SOLIDO di febbraio… ( per chi non lo sapesse e’ un esperimento cartaceo di punto-informatico )…
Il titolo di questo pezzo era: “Elogio della periferia“ e mi ha subito colpito per le verita’ che raccontava… proprio ieri stavo leggendo non ricordo dove ( ora mi ricordo: “L’inevitabile evoluzione del P2P. E non solo…“ ) e mi sono detto: ecco due punti di vista sulla stessa verita’

E stamattina un’altra notizia mi ha riportato a questi scritti… a pensare che i Grandi del momento sono tutt’ora miopi e non hanno capito per niente lo spirito stesso della Rete e la sua innovazione… la grandezza insomma della periferia…

Se ci pensate la Rete esalta il collegamento, il link e proprio per questo tanto per dire Google e’ uno dei pochi motori che funzionano: perche’ in un suo modo calcola l’importanza del link legato ad una determinata risorsa…

E’ anche vero che tutti noi quando siamo collegati siamo se volete come delle estremita’ di un immenso gomitolo ( per riprendere l’esempio di Mantellini ) che non ha un centro ma e’ fatto da tante estremita’…

E’ questa la vera natura della Rete: e una delle sue magie…
Questa cosa, questa decentralizzazione dei contenuti e non solo ( il peer to peer ) spaventa i gestori delle comunicazioni attuali perche’ toglierebbe il controllo di fatto sui contenuti stessi e li darebbe in mano ad una comunita’ sempre piu’ autogestita.. una cosa che non si vuole accettare..

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento