Le piccole cose...

in Vita

Le piccole cose in questi giorni frenetici, mi allietano e mi catturano…

Sapere che leggere e condividere in Rete i nostri pensieri, tecnologici e sociali come esseri pensanti, ci rende tutti piu’ ricchi…
Dentro…

Nel caos consumistico, di notizie ed eventi, di intasamenti stradali e infrastrutturali della Rete italiana

E’ bello sorprendersi scaricando un’immagine molto bella e molto grande: la blogosfera italiana :)
Una PNG di 46MB!! Via De Biase

[ tracciare il grado delle conversazioni, forte :)
Con questa scusa ho scoperto BlogBabel, da vedere attentamente…]

Che sono riuscito ad aprire agevolmente solo sotto Ubuntu, perche’ sotto Windows era impossibile navigarla…
Con 1GB di RAM.
..

Insomma: la ricchezza italiana in un grafo che devo capire, sarebbe interessante accederci tramite un API in stile Web2.0…
La condivisione come valore di questo pazzo Natale in arrivo..

Dove c’e’ un Wii che fa scena e anche notizia
E dove il Semantic Web cerca di entrare pian piano nelle nostre vite…
Pensiamo a questa mappa che traccia conversazioni, usando il servizio su base semantica TalkDigger

Dove si puo’ trovare un post molto bello, del 2002, su come gestire la complessita’ dei nostri tempi

Impossibile non essere elettrizzati…
No? :) Bill Gates che sminuisce l’importanza del DRM?… Mah..

Per non citare una bellissima immagine che spiega mappe mentali e mappe concettuali…

A cavallo tra Freemind e Cmaps

Commenta e condividi

Un fiocco che cade.
Luci e colori che sfrecciano e che lampeggiano nei nostri occhi, sfocati.

I fanali delle auto, lucciole moderne del nostro tempo.

Una musica soft, che circonda quello che si vede, uno sguardo a volo d’uccello, in antitesi con la malvagita’ che viene raffigurata.

Vita, morte, superficialita’ e amore. Il male e il bene del nostro tempo.
Intrecciati in un vortice che cattura dall’inizio alla fine.

Questo e’ Crash - Contatto fisico. Emozione, confusione..

Locandina film Crash - contatto fisico

You think you know who you are. You have no idea.

Fa pensare. Ad un mese dal Natale, e’ uno battito di ciglia, uno sguardo sul nostro mondo.
Sulle sue diversita’, sulle sue bellezze e sulle sue bassezze.

Arte, ecco cos’e’.

Nel clima di consumismo che va crescendo, e’ l’emozione che non ha prezzo.
La conoscenza. La condivisione.

La conversazione e lo scambio. Anche di idee.
Perche’ alla fine abbiamo tutti qualcosa in piu’.

Qualcosa di immateriale. Qualcosa che non puo’ non essere arte.
Cosi’ come leggere i blog, partecipare alla conversazione collettiva.
Essere parte di qualcosa.

Un gioco a somma non zero.
Ne usciamo tutti vincitori.

Pieni di contraddizioni,di bassezze e di inesplicabili altezze.
Questo siamo. E a volte fermarci, per guardare questo quadro di estrema complessita’, e’ impagabile.
E’ poesia potersi leggere l’un l’altro.
Nelle nostre nicchie di interessi, nei nostri piccoli mondi.

Un’altalena. Che dondola piano, a volte accelera.
Che non si ferma mai.

Commenta e condividi

Ci sono due nuove notizie da segnalare sulla questione complessa dell’enciclopedia libera [ della quale avevo gia’ parlato ] :
-> Contrappunti/ La Internet scomoda
-> Wiki, we have a problem

Il primo e’ un gran bell’editoriale di Mantellini che punta il dito non tanto sulla veridicita’ di Wikipedia quanto sulle sue potenzialita’ di discussione della storia e delle vicende umane da parte della collettivita’

Molti degli strumenti di supervisione di enormi serbatoi di contenuti come Wikipedia devono ancora essere pensati e sperimentati ma è bene ricordare che i due principali sono già on line da tempo. Si chiamano “trasparenza” e “collaborazione”. Si tratta di due valori che non hanno molto spazio oggi nel mondo reale poiché ostacolano ogni sorta di maneggio politico, ideologico e commerciale.
[ … ]
Partendo da presupposti simili, gli studi scientifici sulla autorevolezza di Wikipedia fanno francamente sorridere. Ester Dyson, interpellata dal NYT sul “grave” caso di diffamazione nei confronti di Seigenthaler (che si agita molto sui media americani ma non si è nemmeno preso la briga di risalire agli autori del gesto adducendo risibili difficoltà legali) ha chiuso la vicenda con una dichiarazione sintetica e definitiva:

Internet ha fatto moltissimo per la verità aumentando le possibilità di discussione su qualsiasi argomento. La trasparenza e la luce del sole sono meglio di un singolo punto di vista che non può essere discusso“.

Il secondo invece e’ un ottimo sunto di alcune opinioni molto interessanti su come risolvere la questione inspirandosi al modello open source e Linux: costruire un qualcosa che si basi su Wikipedia, ma che sia simile ad una redazione tradizionale che faccia da filtro e da verifica sui dati free di Wikipedia stessa

La domanda pero’ cosi’ sorge spontanea: ma come verrebbe pagata questa nuova redazione?
I contenuti sarebbero sempre liberi, in teoria e si sosterrebbe che so dalle vendite di una ipotetica versione cartacea di Wikipedia?

La questione mi pare quanto mai complessa, ma senza dubbio interessante…

Commenta e condividi

Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento