Con questo post vorrei raccogliere un po’ di spunti con i quali mi sto scontrando in questi giorni, e perche’ no, magari far emergere una bella discussione. Nonche’ un talk a piu’ mani per l’OpenCamp 2008.

So che Alberto , Luca, Matteo, Roberto e molti altri ne hanno gia’ parlato in diverse occasioni.
Con diverse angolature e punti di vista…

I post recenti di Antonio Tombolini, e la lettura del libro di Luca De Biase, l’Economia della Felicita’ [ la recensione a breve ], hanno innescato delle direzioni di pensiero notevoli. Se poi aggiungiamo Microsoft che gioca anch’essa col concetto di Singolarita’ tecnologica, siamo a cavallo.

E farci entrare anche il disegno alla base di Metafora, e il nuovo ruolo nel sistema economico, facilitato dalle nuove tecnologie, delle Persone.

Anche per introdurre il lavoro e la filosofia sottostanti a Fullout.

Teoria dei giochi, guadagno condiviso di che tipo in tutto questo e come farlo emergere di forza nei media tradizionali, come fare per modificarne l’agenda setting, in un periodo tanto incasinato per l’Italia?

L’unica e’ lavorarci insieme, usando collettivamente le nostre volonta’, le nostre idee e le nostre passioni…

Magari Luca, o Fabio o Kurai, Giovanni o ancora Andrea, hanno un ping di ritorno da rilanciare, chi lo sa :)
E Federico, of course…
E Adriano, Bonaria, nonche’ Ibridazioni
E chiunque voglia partecipare…

Dimenticavo anche il caro Manuel, con il quale verro’ giu’ insieme proprio a Roma nel we, .)

Insomma, un approccio alle tecnologie per ridare un giusto ed equo ruolo alle Persone, all’Attenzione e alla Fiducia, completamente contrapposto alla possibile direzione della Singolarita’, e il conseguente perdersi in un mondo dominato dalla tecnologia che arriva prima dell’uomo. Come oggi lo e’ l’economia tradizionale. Economia prima dei bisogni umani. Come effetto di questa dualita’ negativa, stiamo perdendo il concetto e la gestione del nostro tempo… E non solo.

Si riesce a farci scappare una presentazione aperta e a piu’ mani, che ne dite? Chi ci sara’ a Roma?

Per inciso, un evento da non perdere .)
Dove rivedere vecchi amici, e trovarne di nuovi… Alberto, ci sei? .)

[ se ne parla in giro “OpenCamp 2008: sponsor e installfest“, e anche l’IWA che e’ tra gli sponsor, “Comunicato OpenCamp 2008]

Intanto inizierei con una mappa mentale che raccolga gli spunti emersi dalla lettura dei seguenti post:
-> Free! Why $0.00 Is the Future of Business
-> Meglio che gratis
-> Il futuro è gratis, anche per le fatture
-> Come fare soldi gratis - Internet è una macchina gigantesca che sforna copie con un clic e gratuitamente. Per questo le cose impossibili da copiare sono sempre più rare e preziose.
-> Singolarità tecnologica
-> How to do philosophy
-> Connettivismo
-> altro? .)

-> Trusting People on the Web

La mappa mentale sara’ online stasera, e comunque sara’ in continua rielaborazione nei prossimi giorni…
Faccio anche una pagina wiki di supporto alle idee, che segua passo passo la mappa: entro domani sara’ online.

Tra le altre cose, just for fun .)

Da solo mi ci perderei in tutto questo, io butto il sasso e vediamo se si raccoglie qualcosa di buono!!
Ci siete?

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Energia, felicita’ e sopravvivenza: che dilemma

Primi giorni dell’anno, si pianifica cosa fare, cosa migliorare del blog e di quello che si sta facendo, e qualche pensiero laterale alla rinfusa parte davvero per la tangente .)

Come qualcuno segnala, son giorni di riflessione anche sulla ricerca di senso, su quello che siamo diventati e che stiamo trasmettendo alle nuove generazioni in erba…

Forse e’ il caso di riprendere mano alla questione della felicita’: cosa ci serve davvero per essere felici?
Io qualche risposta ce l’ho. [ oltre all’effetto terapeutico del blog stesso .) ]

E la Tonino Bello rientra nella risposta.
Il resto, in attesa di leggere il libro del caro Luca De Biase, lo pesco da un altro volume che consiglio: “Intelligenza sociale“…

Nel piccolo regno himalyano del Bhutan la “felicita’ nazionale lorda” del Paese e’ tenuta in considerazione alla pari del prodotto interno lordo, indicatore economico standard riconosciuto ovunque nel mondo. La politica pubblica, ha dichiarato il re, dovrebbe essere legata alla sensazione di benessere delle persone, non solo all’economia.[…]Il punto di vista convenzionale sostiene che il capitalismo sia l’unico modo efficace per distribuire le risorse. Ma esso manca di compartecipazione. Mi chiedo se le possibilita’ dei nostri modelli economici non si stiano esaurendo, e se l’alto livello di disoccupazione globale sia di fatto strutturale e molto profondo, non solo un fenomeno passeggero.
Forse ci sara’ sempre un considerevole, e probabilmente crescente, numero di persone che proprio non riesce a trovare un buon lavoro. E allora mi chiedo: come potremmo modificare il nostro sistema cosi’ da renderlo non solo efficiente ma anche compassionevole?Anche Paul Farmer, il crociato della salute pubblica divenuto una leggenda per il suo lavoro ad Haiti e in Africa, denuncia la violenza strutturale esercitata da un sistema economico che mantiene la maggior parte della popolazione povera del mondo in condizioni di salute tali da impedire loro di sfuggire a tale condizione.
Per Farmer, una soluzione consiste nel trattare la sanita’ come un diritto umano e rendere la sua erogazione una preoccupazione primaria, anziche’ un fatto secondario.
**Sulla stessa linea di principio Weiner afferma che un capitalismo partecipativo richiederebbe di modificare le nostre priorita’, oltre a destinare una quota maggiore del budget nazionale alla beneficenza. **Cambiare il sistema economico in modo che diventi compassionevole lo renderebbe anche molto piu’ stabile a livello politico.

E ancora:

**L’empatia e’ essenziale in un capitalismo partecipativo, in cui si tenga conto della miseria umana e di come alleviarla.**Bisogna creare nella societa’ la capacita’ di provare compassione. Gli economisti, per esempio, dovrebbero studiare i benefici sociali di un’educazione dei figli socialmente intelligente e di programmi scolastici imperniati sulle competenze sociali ed emotive, sia nel sistema educativo, sia nelle carceri.

[…]

Credo che i benefici andranno da un profitto scoalstico piu’ alto ad un rendmento migliore sul lavoro, da bimbi piu’ felici e socialmente capaci ad una migliore sicurezza della comunita’, nonche’ ad uno stato di salute perdurante.
Persone piu’ istruite, sicure e sane danno maggior contributo ad ogni economia.

Siamo sicuri che ce lo stiamo ricordando?
Capitalismo partecipativo assieme alla democrazia emergente: idee e direzioni che hanno molti aspetti in comune, e che possono essere le chiavi di volta del passaggio storico che stiamo vivendo…

Prossimi post per idee ed iniziative, segno che qualcosa si sta muovendo, per fortuna .)

Partendo da quello che giustamente fa emergere il caro Sergio Maistrello con l’ottima idea di mappa collaborativa

Ma siamo sicuri che poi quei dati che usiamo tramite il tool di Google possiamo gestirceli al meglio?
Mmm…

Qualche proposta arrivera’ .)

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Energia, cibo e felicita’, spunti veloci di inizio anno…

Non ho molto da dire, oltre quello che avevo accennato tempo fa, e che in questi giorni fa pensare:
-> Cento di questi giorni.

E che sarà mai. Il petrolio che arriva a 100 dollari mentre io, ignara, me ne sto su una statale di montagna sotto la neve ad aspettare Godot.

Aspettando Godot, [ o il treno adesso che vado al lavoro senza auto, forse e’ meglio ] ci ritroviamo i portafogli sempre meno pieni, e come ha giustamente fatto notare Antonio giorni fa, pure il pane sta salendo come un folle, e non e’ il solo…
-> Aumenta il pane, governo ladro!

prezzo pane chicago - grafico

Questo grafico mostra l’andamento del prezzo del grano alla Borsa del Commercio di Chicago, dal 1999 ad oggi. Non occorre capire le formulette finanziarie per cogliere lo sconcertante colpo d’occhio.

Ma una delle cose piu’ interessanti, e’ il commento di Alessandro, che credo faccia pensare.

Prevedo tempi duri, causati dalla finanza ke su questa via di esaurimento delle risorse si sta buttando a pesce. Se la filiera fosse semplicemente diretta dal produttore al cosumatore tutto sarebbe + facile da verificare e controllare, se opportuno, ma con la finanza ke si intromette, acquista in qtà e stokka nei magazzini in attesa dei prezzi ke così inevitabilmente crescono (purtroppo si possono diminuire i consumi vitali ma non eliminarne la domanda) diventa impossibile una qualsivoglia azione calmieratrice del mercato.

In pratica la finanza speculativa sta aggravando un problema ke già grave lo è di per sè !!!

Le risorse alimentari ed energetike non possono ridursi xkè incomprimibili e questo purtroppo in un sistema della domanda e dell’offerta altera il processo di aggiustamento del mercato ke va a farsi benedire. Il risultato è ke la finanza regna sempre + sovrana e spavalda, sicura di investire in settori ke non generano perdite, altro ke altilenanti mercati borsistici, meglio accaparrarsi le risorse fondamentali.

Sarà, ma il 2008 lo vedo male, xkè i denari ke finiscono nelle tasche dei finanzieri sono quelli della gente ke lavora e produce reddito reale e non speculativo e artificiale come quello della finanza trattata nelle borse di tutto il mondo. Ogni giorno ke passa saremo + poveri e gli effetti di tale impoverimento già partono dal basso, dalle masse … e si sà ka le masse quando perdono la pazienza non le controlla + nessuno … forse stanno maturando i tempi x nuove rivoluzioni.

La speculazione che ha superato qualsiasi soglia umana e’ il vero dilemma…
Che si aggiunge a problemi strutturali ben noti.

[ _aggiungo anche un bel pensiero sull’approccio da avere, non catastrofista, ma realista… _]

Sempre sull’onda del bisogna usare la testa, che le vie per lavorarci non sono finite, un bello spunto dal caro Caravita:
-> Discariche e discariche

In Campania una discarica viene vista come una maledizione biblica, da incendio di autobus o impiccagioni simulate. Negli Usa l’autorevole Boston Globe ne parla invece come di una risorsa preziosa.

Oggi circa 400 discariche, là, producono normalmente energia, attraverso il recupero del metano da fermentazione (dei rifiuti) e di qui energia elettrica a buon mercato.

Insomma, i margini di manovra non ci sono piu’ tanto, ma delle soluzioni certo non mancano…

Se poi a questo quadro, aggiungiamo a mo’ di pensiero laterale serendipico l’ottimo scritto sulla Grande Distribuzione di Tombolini che mi e’ capitato di leggere per puro caso ( via Gianna Ferretti ), e sul quale mi trovo totalmente d’accordo, avrei una domanda…

Come vedi la GD o Grande Distribuzione in tempi di Peak Oil, caro Antonio?
Qualche problema strutturale, almeno…

Possibilita’ pero’ di una maggiore distribuzione verso i Mercati Locali dei Mercati di Scala, probabilmente…
La coda lunga dei Mercati che riequilibria anche l’importanza relativa delle hits, e quindi del principio della Quantita’ sulla Qualita’ .)

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento