Tempo fa avevo accennato che il blog mi stava stretto…
Ed e’ sempre piu’ vero: cosi’ ho iniziato a guardarmi attorno…

E ho iniziato ad usare tre software diversi, per scopi leggermente diversi, ma molto vicini tra loro:

Ognuno di questi ha caratteristiche proprie, e vantaggi propri…
Ognuno si trova in relazione con le tecnologie semantiche tanto a me care, per la gestione della complessita’ quotidiana di tutti noi.

Visto che molte idee e pensieri non trovano il tempo di essere scritti e resi parte della conversazione della blogosfera, e segnati anche per scopi di annotazione personale, ho deciso di provare con schemi, immagini e anche come dati semistrutturati…

L’ideale sarebbe la condivisione totale a mo’ di wiki di tutto questo: vedremo…

Al momento i grafi di freemind sono visualizzabili egregiamente in flash, mentre gli schemi concettuali possono essere resi pubblici presso i server appositi: un gran bel passo avanti... ( al massimo intanto li espongo come immagini )

Sono convinto di una cosa: il blog va bene per segnare piccoli pensieri, fissare e creare conversazione senza pensare troppo alla struttura dell’informazione stessa…
Ho riletto con attenzione al proposito il bellissimo scritto sulle strategie basate sulla Struttura, piuttosto che sui Dati…

**Le strategie che preferiscono i Dati hanno una più alta efficienza di usabilità (a parità di variabili) rispetto alle strategie che preferiscono la Struttura. **

E il blog e’ per sua natura usabile, proprio perche’ orientato ai dati…

E’ anche vero pero’, che occorre poi far emergere una struttura da questi dati, rielaborarli e esaminarli: vederne le interazioni e i collegamenti…

Ma c’è di più: sappiamo che un disordine totale non è una buon metodo di trovare le cose, così che preferire i Dati deve implicare che una successiva strutturazione sia in grado di ottenere ogni utile capacità di organizzare informazioni. Ecco dove le cose fallivano in passato: non molti credevano che potessero emergere strutture utili dai dati collezionati.

Il link del trackback, il link che citiamo come fonte, il link che creiamo nel nostro spazio di identita’ digitale, non e’ lo stesso tipo di link: non ha implicitamente la medesima semantica: su questo pero’ rimando a riflessioni future…

Per chiarire questo fatto, e’ proprio fondamentale la semantica che noi diamo al link, circa la reputazione e la popolarita’ di un blog.
Non era lo strumento blog ad essere messo in discussione: ma il concetto di link.

Occorre iniziare a salire di livello: e’ come se fino ad adesso avessimo volato a 10 metri da terra…
Bisogna astrarsi maggiormente e salire a 30, 50, 80 metri da terra…

Cogliere meno dettagli, ma vedere le relazioni implicite, le relazioni e i legami tra le risorse anche lontane…

Per fare questo serve iniziare a lavorare con i dati e contenuti semi-strutturati…

I primi sviluppi del Semantic Web orientati alla massa di utenti, vanno proprio in questa direzione…

Dai plugin per Wordpress SIOC enabled, alla stessa ontologia SIOC, che mira a mettere in relazione semantica qualsiasi contenuto Web ( blog, forum, wiki e molto altro ) e a ricondurlo allo stesso autore…
Al nuovo Hyperdata browser, che devo provare…

Facilitare anche il lavoro umano di ClaimID
Inizia a farsi presente il livello di identita’, di autenticazione…
Verso il livello molto complesso, ma molto affascinante del TRUSTING…

Quindi, per iniziare a lavorare su tutto questo, apro una sezione visiva e semistrutturata contenente mappe mentali e mappe concettuali
[ **Magari verso un ****slideshare di mappe mentali e concettuali**, integrabili e modificabili via OpenID da tutti: pazzia?? ]

Il primo esempio e’ una raccolta di appunti per capire come mai RDF mi e’ sembrato cosi’ affascinante: memoria e apprendimento non sono mai stati cosi’ chiari e cosi’ simili al modello RDF di base
Incredibile e stupefacente: il priming semantico assieme alla teoria della propagazione…
-> Memoria e apprendimento cognitivo, grafo ad albero based on Freemind, via Flash…

Oltre che i primi esperimenti con Exhibit, altro framework potenzialmente davvero bello…
Per avere piccoli insiemi di dati semi-strutturati, senza l’impiego di tecnologie complesse..

Da vedere come si comporta con dati diversi: il bello e’ proprio l’integrazione in visuali utili di dati e contenuti diversi, per vederne l’emergenza esplicita di conoscenza nascosta

Towards hyperdata… soon some thoughts about..

work in progress

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Questa e’ buona…
Non so chi di voi ha letto un libro molto bello di un nostro scrittore ancora poco conosciuto, Tullio Avoledo..

Il libro in questione e’ “L’elenco telefonico di Atlantide“ ed e’ un romanzo molto interessante… non vi dico come ma questo progetto della BT c’entra molto con quello del romanzo…

E altro non dico per non rovinare la lettura…

Prendiamo spunto della notizia da Punto-Informatico:

..Regno Unito, dove un eminente tecnologo-futurologo si è lanciato in una singolare predizione: entro i prossimi quarant’anni la morte non significherà più perdere la memoria di un individuo.

[…]

Va da sé che “scaricare la memoria di un individuo”, di per sé un concetto fin qui espresso soltanto dalla fantascienza, non significa conservare tutte le altre caratteristiche della persona.
Ma Pearson non ne è convinto: “Stiamo già valutando come la struttura di un computer potrebbe trasformarsi in una coscienza: ci sono alcuni di noi che ritengono sia fattibile“.

La cosa interessante e’ che quello che racconta queste cose non e’ certo uno sprovveduto:

Ian Pearson, che guida il team di ricerca sulle tecnologie del futuro in British Telecom

Notevole direi…
E non ne sono particolarmente sorpreso visto che manca poco a raggiungere quel punto di progresso dove non avremo semplicemente piu’ problemi a gestire la memoria di massa dei computer…

Sara’ possibile in linea teorica salvare tutti gli impulsi dei nostri sensi ( che sono segnali elettrici ) in queste memorie… il problema sara’ riuscire a decodificarli… :)

Su questo tema c’e’ un volume in ApogeoOnLine che si puo’ scaricare gratuitamente:

-> Mediamorfosi

Un altro riguardante questi temi che ho appena trovato, ma che non ho ancora letto e’ questo:

-> Come ricorderemo la nostra vita in futuro?

Ognuno di noi documenta la propria vita in modo vario. C’è, chi tiene un diario, chi si limita a conservare qualche fotografia, chi gira autentici reportage con la propria videocamera sui fatti salienti della propria esistenza: nascite, matrimoni, viaggi, ecc.
Ma già oggi c’è anche chi ha dato vita a siti Web dedicati a se stesso o alla propria famiglia.

Sembra molto interessante…

Riferimenti:

-> Un supercomputer contro la morte?

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Nel post precedente ho introdotto alcune tematiche molto interessanti…

Ma alla domanda: cosa ci aiutano a fare questi tags? .. cosa si risponde?

Ho letto questo post del tale che ha sviluppato il plugin per Wordpress sui tags e tutto mi e’ parso chiaro…
L’originale in inglese e’ questo:
-> Tagged knowledge

In pratica ancora non e’ chiaro come noi riusciamo ad apprendere e come funziona l’intelligenza a livello dettaglliato…

Ma una cosa la sappiamo: la conoscenza si basa sull’esperienza e sull’accrescimento delle nozioni che abbiamo in base alla nostra continua esperienza

Pero’ a volte dimentichiamo le cose: per esempio andiamo in biblioteca a prendere un libro e ci dimentichiamo di riportarlo prima della scadenza…

Poi in giro con gli amici salta fuori un discorso che riporta al tema del libro e zac…
Ecco che ci viene in mente il libro e della scadenza dimenticata…

Abbiamo fatto un’associazione trasversale tra le informazioni in base alla nuova esperienza appena vissuta…

Questo e’ in pratica il nostro modo di mettere in relazione la nostra conoscenza e i fatti che sappiamo. Una modalita’ non creata a priori e trasversale.

L’uso dei tags in effetti sortisce lo stesso effetto.

Quando scrivo un post e lo metto in certe categorie, gli associo anche dei tags…
Se un giorno voglio vedere tutti i riferimenti rispetto ad un certo tag ( e quindi ad un concetto ) riusciro’ a visualizzare come per magia tutti quei passaggi trasversali che posso dimenticare..

Fantastico,no?

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento