-> USA, aumentano le email che si pagano

La posta elettronica a pagamento, avvertivano già lo scorso anno i firmatari della petizione DearAOL, rischia di determinare anche per le email un problema di net neutrality: solo coloro che possono pagare si assicurano l’accesso al canale privilegiato, mentre coloro che non possono restano imbrigliati nei filtri antispam.
A creare questo sistema di posta elettronica a doppia corsia sono i fornitori di servizi: gioca a loro favore inasprire i sistemi antispam, capaci di cestinare anche la corrispondenza non-indesiderata, rendendo di fatto indispensabile la certificazione della posta, per la quale gli stessi fornitori di servizi vengono retribuiti.

Non discuto dell’utilita’ di tale servizio per le aziende, ma voglio puntare l’attenzione su…
Net Neutrality…

Non credo sia un caso che Internet, il Web, l’ipertesto non siano nati dentro e grazie alle aziende…
Servono ideali e visioni piu’ grandi, e serve piu’ energia intellettuale che, pur essendo grandi quanto volete, nemmeno le corporation possiedono…
**
Forse non c’entra il fatto che il povero operatore abbia sempre piu’ costi di gestione, per l’annosa questione della responsabilita’ del contenuto dei propri server…**
Deve pur inventarsi qualcosa per far pagare un servizio free, nato nel valore aggiunto della Rete,no?

Mah…
Sono perplesso…

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Davo un’occhiata in ritardo a questa follia:
-> Mi date una mano con Tim?

Sentivo le voci e le opinioni sui costi di ricarica, finalmente tolti… ( piccoli segnali importanti )
Pensavo ad un paio di cosuccie e alla neutralita’ della rete GSM :) ( see, magari… )
Il caro Tim Berners Lee spera di poter innovare anche in questo ambito, speriamo…

Ecco un esempio di quanto possiamo innovare su tale rete, giusto per stare in tema di neutralita’ e di difesa di Internet
La nostra cara rete GSM e UMTS, quanto possiamo costruirci sopra? Liberamente?

Non so all’estero, ma la concorrenza sul mercato dei cellulari e’ terribile: possibile che ogni gestore si crei la propria nicchia di utenti e la propria nicchia di contenuti?… E bloccarci in questo modo tanto subdolo?

Dove sta l’innovazione?
Dove sta il vero accesso alle vere possibilita’ offerte dalla tecnologia?

Perche’ se io cambio la mia tipologia di cliente, da aziendale a residenziale, e mi intesto il mio numero di cellulare senza chiedere null’altro a Vodafone, quest’ultima mi cambia piano tariffario senza nemmeno avvisarmi?

E’ normale che il piano che avevo stipulato 7 anni fa, sia ancora vantaggioso ai giorni nostri?
E’ la competizione dei prezzi?

E se faccio la medesima cosa con Telecom, cioe’ sposto il telefono fisso da aziendale a residenziale, sia obbligato a chiudere il servizio ADSL sopra quell’utenza? Solo per riattivarla come residenziale? ( per inciso, meglio cosi’: a breve vi racconto come risolvero’ la questione… e’ la volta buona che lascio la mamma telecom in toto :) )

La priorita’ delle pratiche burocratiche non dovrebbe essere l’uomo e il cliente, non l’intestazione del contratto e pratiche consolidate e forse folli, in base a certe condizioni?
**
Ripensare un mondo a misura d’uomo, come stanno facendo molti, e come sto cercando di fare anch’io…**

Sono un pelino arrabbiato, se non si e’ capito…
Leggendo in pochissime ore l’altro giorno La coda lunga, ho capito molte cose e scoperte altre, molto interessanti… ( ci tornero’ prossimamente, qualche spunto da nicola mattina e De Biase )

Come emergerà l’eccellenza nel mondo della coda lunghissima che si sta realizzando sotto i nostri occhi? Io credo molto nei network sociali: Piacentini osserva quanto contino le segnalazioni che i frequentatori di Amazon scambiano con i loro pari per assicurare il successo a un libro. E MySpace è diventata il territorio sul quale si fanno conoscere e si mettono in mostra gli aspiranti fenomeni musicali. Ma non c’è bisogno anche di un contributo da parte di qualcuno che si dedichi professionalmente a capire come vanno le cose sui vari settori delle attività autoriali?

Ci vorranno anche gli editori. Purché ridefiniscano la loro missione. Ci sono funzioni obsolete, come il controllo del canale di accesso agli autori, che gli editori stanno perdendo. Le funzioni che servono ancora sono la selezione, la definizione dello stile o della linea editoriale alla quale il pubblico può attribuire fiducia anche quando non conosce i singoli autori.

E’ così per i musei e i critici. Per i professori e gli editori. Un ecosistema di professionisti, cultori, conoscitori profondi di specifiche materie, persone alle quali riconoscere fiducia: saranno costoro a suggerire la possibilità che un autore sia eccellente e poi sarà il pubblico a confermarlo o meno.

La coda lunga insomma non appiattirà tutto. Ma l’eccellenza si manifesterà in modo diverso, meno manipolatorio. Chi non si adegua rischia la crisi.

Aggiungo sugli editori l’esilarante commento di Stefano, mitico :)

La nicchia e’ cio’ che ci far star bene, alla fine: ed e’ quello che cerchiamo… ( questa e’ la mia nicchia di saggi tecnologici )
Il mercato inizia a saperlo, la tecnologia ci permette di passare di livello, ma ci sono paletti incredibili…
**
Sociali, burocratici, legislativi: per difendere mercati vecchi e poteri antichi…**
Il cambiamento e’ sempre difficile…

Altro che Joost ( l’ho provato fino a che avevo Internet a casa ed e’ una forza, adesso sono in pausa forzata.. ), e Democracy
( in contrapposizione con i pacchetti preconfezionati di Alice 20 Mega, Fastweb e compagnia bella… )
Voglio liberta’ di scelta, non scelte limitate…

Alla lunga l’apertura del Web, della semplicita’ e ubiquita’ del protocollo HTTP e il regalo al mondo che ha fatto Tim Berners Lee e tutti coloro che hanno permesso la creazione della Rete e il principio end-to-end fondante di Internet, deve vincere…
Solo se viene compreso da tutti, pero’…
Difeso e divulgato…
Con semplici raccontini, magari…
Ma efficaci…

Quella di Alfonso e’ davvero una interessante sintesi, e forse una conferma che l’IP e tecnologie pervasive aperte possano davvero fare la differenza…
Si puo’ anche capire che la Apple voglia limitare i programmi presenti nell’Iphone, in parte limitando l’innovazione..

In parte per far crashare meno il cell :)
E in parte per iniziare a chiedersi cosa e’ davvero il software, bene e conoscenza ancora incompresa e incasellata dentro rigide maglie (copyright, copyleft e via dicendo.. )

Rapporto vantaggi-svantaggi sempre piu’ in crisi per i vecchi mercati…
Ma ci sono parecchi segnali positivi, nel rumore che ci circonda…
Altro ke Sanremo e la pirateria dilagante…

Diventiamo flessibili :)

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[ crosspost su VoIT ]

Liberta’…

Mai dare le cose che abbiamo per scontate, occorre prima sapere e capire cosa abbiamo oggi…
E poi continuare a difendere e a promuovere le conquiste fatte da altri, altrimenti verranno perse…

Rilancio un appello che avevo fatto tempo fa, sulla Net Neutrality: parliamone ancora, e ancora…
Io stesso ho ancora punti oscuri, e voglio chiarirli, anche attraverso la conversazione…
-> Un video spiega la Neutralita’ della Rete

Humanity Lobotomy sprona gli altri end a comportarsi allo stesso modo: invita tutti a partecipare alla conversazione, ad agire come produttori e distributori di contenuti, per unire la propria voce al messaggio e diffonderlo il più possibile. Per fare in modo, parafrasando Smart Mobs, che Noi-i-media-digitali si riesca a mantenere la Rete aperta, prima che Loro-i-media-digitali prendano il sopravvento, con la commercializzazione e il controllo dell’infrastruttura da parte dei colossi delle telecomunicazioni. Prima che Internet diventi un medium broadcast, unidirezionale e isolante.

Dura circa 10 minuti scarsi, ma merita assolutamente…
Deve essere visto il maggiormente possibile…

Ieri ho aderito alla FSFE, la Fellowship della Free Software Foundation: anche per dare una mano attiva a trasmettere quello che oggi abbiamo, e a difenderlo…
In attesa che mi arrivi la crypto card :)

Brevetti delle idee e del software e la Net Neutrality, in primis…

Consiglio anche la lettura di un libro fenomenale, che racconta in modo semplice e diretto, alcune dinamiche sociali in gioco e il gioco stesso win-win che abbiamo tutti sotto gli occhi, Internet stessa…
-> Liberta’ di software, hardware e conoscenza - recensione
Una grande storia, senza le posizioni troppo dure a volte assunte dal software libero: molto pragmatica e molto chiara…
Per capire assieme, per comprendere quello che ci accade…

Oltre che la voce in inglese di Wikipedia,
-> http://en.wikipedia.org/wiki/Network_neutrality
che riassume particolarmente bene il tema…

Nata da scienziati, e funzionante con software aperto, che non e’ posseduto e non appartiene a nessuno…
Dobbiamo capire cosa abbiamo, per non perderlo…

Rilancio la palla al caro Massimo, Beppe, De Biase, riffraff, Granieri, Quintarelli, Davide, Blogitalia, Grillo, Alessandro, Enrico, Alfonso
Colleghi di VoIT…
E ancora Luca, Fabio, Fullo, Pandemia, Kurai e via tutti gli altri, chiunque voi siate :)
Facciamo sentire la nostra voce…

Ricordo che Granieri e’ sempre stato ottimista riguardo a tutto questo: ma ho la netta sensazione che qui si finisca come con la politica e il senso civico italiani…
Non si insegnano piu’ nelle scuole le basi della democrazia e della Costituzione e io stesso nel mio percorso di studi non ho mai davvero fatto educazione civica…
Una mancanza interessante..

E alcuni pilastri fondamentali, la maggioranza delle persone, li ha persi, come conseguenza…
Teniamo attiva la questione…

ps - Come giustamente fa notare Massimo, teniamo alta la testa, altrimenti le persone penseranno che la SIAE abbia pure ragione nelle parole che dice :)
Un po’ anacronistiche…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento