Settimane intense queste in effetti: oggi, come mi cita l’amico Gigi Cogo, una giornata davvero importante per gli Open Data e per il Semantic Web ( _che il 13 maggio porti fortuna? speriamo! _), vista l’uscita di un numero di Nova24 dedicato in massima parte proprio a questi temi, come anticipavo ieri su FriendFeed:

Nova24 n. 223

Numero al quale ho contribuito per la parte dedicata a come il Semantic Web incontra il movimento Open Data, assieme a Titti Cimmino, ed assieme ad un gruppo di matti che cercano di dare il proprio contributo per raccontare questa nuova ricerca di senso, in questo Paese tanto lontano da certi temi.

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Mentre ieri sera parlavo al telefono di diverse cose con Gino Tocchetti, e ci si confrontava anche sullo sviluppo del Web Semantico, stavo proprio pensando che dovevo scrivere due righe per la nascita del gruppo dedicato proprio al confronto in italiano su tali argomenti, all’interno dell’ombrello del social network dedicato a chi lavora con il Web, Webprofession.it ( promosso da IWA Italy ):
-> Semantic Web e Linked Data - Gruppo di discussione su Webprofession.it

Per discutere, confrontarsi sul mondo del Semantic Web e del Linked Data, o come qualcuno lo definisce ancora il Web of Data. Casi studio, pensieri trasversali e declinazioni reali di qualsiasi delle tecnologie che sono incluse in questo mondo.

Ovviamente invito chiunque interessato ad iscriversi e a dirmi che non si capisce nulla .) Gli stimoli sono necessari proprio per creare un luogo collettivo di confronto permanente ed ibrido, per quanto possibile.
Questo sarà il territorio dove provare a capirci qualcosa. Ad oggi il livello che si discute è abbastanza tecnico, ma la mia intenzione è quella di tenere entrambe le facce della discussione, ed aiutare la divulgazione di questa innovazione tecnologica, che va ben oltre il singolo prodotto o la singola azienda, per quanto grossa possa essere. Oggi queste tecnologie devono essere comprese sia da chi lavora sull’infrastuttura ( i tecnici ed i programmatori ), sia da chi usa l’infrastruttura per aumentare la domanda e capire davvero cosa ci si potrebbe fare, e quindi le persone comuni. Ma è un processo, un dialogo, che occorre mantenere e continuare a coltivare. E l’accademia ormai è solo un ricordo: è presente ormai nel business, e l’Italia forse non è così indietro a livello di menti che possano contribuire in maniera pesante su questi argomenti. Anzi.

Perchè non è accademia: è già qui il Semantic Web ma pochi se ne accorgono

O almeno ci sono porzioni ed evoluzioni che si possono riconoscere sotto la sigla del Semantic Web. Qualcuno ha detto che non serve completare tutti i livelli necessari del Semantic Web per poterlo usare, o trarne vantaggio. Basta un po’ di semantica e si va molto lontano :) Ricordo che si parla di una evoluzione del Web attuale, e non di una cosa del tutto nuova: la contaminazione è in atto, basta saperla riconoscere.
Infatti, tempo un’oretta dalla fine della telefonata con Gino, faccio un giro in biblioteca qui a Castelfranco Veneto, e mi guardo il Sole24Ore del giovedì, cercando l’inserto di Nova24. Cosa che cerco di fare abitualmente. Trovo l’approfondimento Nova24 Review del 1 ottobre: e rimango folgorato.
Prima pagina dal titolo: “Le macchine del senso - Linguaggi informatici e umani convergono“ dove il mio caro prof di tesi ( una delle persone più straordinarie che io abbia mai conosciuto ), del quale avevo parlato diverso tempo fa, parla della ricerca online e del Graal dell’epoca della conoscenza. Cito solo alcune parole di Massimo Marchiori ( parla di Hypersearch, la base matematica dell’algoritmo PageRank sul quale lavora Google ):

In teoria un’interfaccia in grado di capire la lingua naturale è già progettabile, mai il processo sarebbe lentissimo: ecco perchè viene ridotto ad un linguaggio controllato, cioè comprensibile per le macchine. Immaginiamo che le pagine web siano persone: ho proposto di non osservarle singolarmente, ma di analizzare le loro conversazioni ( cioè i link ) per capirne la rilevanza. […] Ora siamo fermi alla seconda fase: possiamo conoscere persone ( le pagine web ) e gli amici ( attraverso i link ), ma non capiamo cosa si dicono. Il problema principale resta la velocità.

L’articolo continua in questo modo, che trovo giusto citare:

A coordinare lo sforzo globale per l’esplorazione della galassia in espansione di internet è arrivato anche Tim Berners Lee, l’inventore del web, con il consorzio W3C. E’ su questa scia che lavora all’EIRE Giovanni Tummarello. Veronese, 33 anni, il suo progetto di punta è Sig.ma: dopo ogni domanda estrae le informazioni dai siti ( testi, video, fotografie, cifre ) e li organizza in una scheda.

Metafora la settimana scorsa, mercoledì 30 settembre in realtà, ha pubblicato una campagna etica su AGIRE per l’appello sull’Africa, inserendo a fondo pagina un widget informativo, basato proprio su Sig.ma. Non tutto rimane accademia, per fortuna .)
Ed occorre aprire gli occhi, per cercare di capire quello che si vede.
Occhio che le tecnologie semantiche e il Semantic Web non sono la stessa cosa…

Sig.ma - Live views on the Web of Data from Sindice Team on Vimeo.

-> Nova100 - Review - Gli approfondimenti di Nova24 - La macchina del senso
-> Tecnologie più vicine al linguaggio naturale
-> I motori di ricerca

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[ post lunghetto, vi avviso: il mio intento è che questo post possa fare da partenza verso altri lidi, e verso approfondimenti inaspettati… insomma è un crogiolo di fili da sbrogliare, prendetelo come tale .)]

Giovedì scorso ho avuto il piacere di essere annoverato tra i relatori di un’evento che cercava di dare un primo incontro fisico tra chi vive la Rete e chi ne sente tanto parlare oggi, grazie all’hype attorno ai social network, e a Facebook in particolare. E grazie al mio ruolo ufficiale di coordinatore di Metafora AD Network ,oltre che di studioso di Semantic Web e Web Science.

Social e Business Networking in Veneto

Un degno seguito alla bella cena Nordest 2.0 in cui ho avuto il piacere di conoscere un po’ di gente finalmente vicino a casa mia ( il Veneto ), ed un primo momento ufficiale di uscita alla Fondazione Benetton, con tanto di presenze e di partnership istituzionali. Aspetti questi fondamentali per dare credibilità alle figure e al contesto. Internet e il Web non sono fuori dalle regole, e non sono giochetti: sono un luogo innovativo che sta sconvolgendo equilibri sociali nel mondo economico e non solo, e rispondono ad una nuova forma di economia, quella della conoscenza. Ne parla anche Vittorio Zambardino in questi giorni in cui c’è un vero delirio su come regolamentare la Rete.

Da dove è nato il mio intervento

Maurizio Salamone mi ha chiamato i primi giorni di dicembre proponendomi di portare alcuni spunti sul Semantic Web, e sul futuro del Web in generale, usando il microblogging come caso studio, visto che era rimasto affascinato da questi temi che ho testato nell’estate 2008. Io ovviamente non mi sono tirato indietro: credo nel confronto, e nella divulgazione di certi concetti soprattutto alle persone tradizionali, e la sfida mi affascina.
La sfida era nel ricondurre ad argomenti semplici questi temi, visto il tipo di pubblico potenziale a cui ci si rivolgeva: 15 minuti per introdurre aspetti a cavallo della tecnologia, della società, e dell’economia della conoscenza non sono tanti. Introdurre certe idee e concetti chiave del mondo della Rete nel mondo business è fondamentale per iniziare davvero a comprendere in modo proficuo la Rete e quello che si puo’ creare grazie ad essa. Anche business ovviamente, ma pur sempre tenendo conto dei giusti fattori in gioco.

Questa la presentazione, messa qualche giorno fa sul mio account su Slideshare, e già con oltre 100 visualizzazioni sul groppone, non male davvero .):

[Il Web come Social Network definitivo: spunti sul futuro tra microblogging e Web semantico](http://www.slideshare.net/dagoneye/il-web-come-social-network-definitivo-spunti-sul-futuro-tra-microblogging-e-web-semantico?type=presentation "Il Web come Social Network definitivo: spunti sul futuro tra microblogging e Web semantico")
View more [presentations](http://www.slideshare.net/) from [Matteo Brunati](http://www.slideshare.net/dagoneye). (tags: [w3c](http://slideshare.net/tag/w3c) [communote](http://slideshare.net/tag/communote))
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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento