Statale 60 o Interstate 60 e’ un piccolo capolavoro: se volete un paio d’ore di pura follia lasciatevi andare e percorrerete questa favolosa statale 60… dove fantasia, realta’, passato e futuro si confondono…

Given an infinite universe and infinite time, all things will happen. That means that every event is inevitable, including those that are impossible.
And it’s as good an explanation for all of this as anything else.
Now, a lot of stories start in bars, so that’s where we’re going to start this one. Not because I was there - I wasn’t. But because it’s a damn good introduction to a very unique… fellow.

E’ una boccata d’aria fresca che fa riflettere sul come fare le scelte importanti della nostra vita, e sulle scelte che creano percorsi infiniti nel nostro futuro.

Il film e’ intriso da una sottile ironia e le storie sono particolarmente strane da lasciare lo spettatore immerso in un alone di puro divertimento, e di spunti non indifferenti.

Un film che fornisce molte risposte in un modo creativo come non ne vedevo da tempo: lo consiglio soprattutto a quelli che vogliono sfuggire alla banalita’ della maggior parte dei lungometraggi oggi in circolazione e che vi colpira’ certamente.

Commenta e condividi

Pensiamo ai post del blog, di uno qualunque dei blog sparsi per la Rete…
Sappiamo che ogni post e’ dotato di una URL unica e ben definita che lo identifica univocamente nella grande Rete… e questo e’ un dato di fatto…

Pensiamo ora al ruolo che hanno i commenti

Cosa rappresentano in realta’?

Sono discussioni che partono dal post, quindi qualcosa di molto simile agli attuali forum o sono qualcosa di diverso e in qualche modo di nuovo?

Ragionando dal punto di vista del Semantic Web i commenti sono informazioni e annotazioni che in qualche modo sono legate al post iniziale, che per noi e’ un URI.. e quindi perche’ non rappresentare attraverso una relazione di proprieta’ questo rapporto?

Adesso pensiamo ad una cosa che e’ un pochino piu’ vecchia…

I libri e i documenti che stampiamo per leggerli con piu’ calma…

Non so voi ma io ho bisogno di scrivere parecchio sui libri e sui documenti che leggo.. anzi spesso mi servono spazi che non trovo per prendere appunti su quei testi.. enfatizzare certe parti oppure scrivere semplici annotazioni..

La cosa che odio pero’ e’ che sono limitato dagli spazi angusti che mi sono offerti: e non c’e’ un modo automatico di collegare insieme certe annotazioni, magari tra piu’ libri diversi se non scrivendo le citazioni che mi servono e aggiungendo le mie note.. ma devo fare del lavoro di copiatura che a volte puo’ essere lungo e fastidioso..

Possibile che non ci sia un modo veloce, intuitivo e semplice per fare tutto questo…con le nuove tecnologie?

Continua a leggere

Ci sarebbe da ridere, per non piangere… ormai siamo veramente in una farsa…
Prendete questa notizia:

-> Contois: iTunes l’ho inventato io

Computer control system and user interface for media playing devices.

Il brevetto ‘868 descrive un sistema e un’interfaccia utente con la quale è possibile controllare un dispositivo di riproduzione audio, accedere ai file di musica archiviati in un database e selezionare i brani da riprodurre in base ad attributi quali genere, compositore e artista.
Apparentemente queste sono le medesime funzionalità che si trovano alla base di tutti i jukebox software in circolazione, ma Contois sembra aver puntato il dito su Apple perché ritiene che questa si sia ispirata direttamente alla sua interfaccia, copiandone ad esempio la struttura a colonne e il box per la visualizzazione delle immagini associate ai media: si veda a tal proposito l’immagine pubblicata qui da AppleInsider, e presa dai documenti legali di Contois, in cui viene messa a confronto l’interfaccia del vecchio software di Contois con quella di iTunes.

E’ pazzesco che si possa brevettare una cosa del genere: dove sarebbero gli investimenti in ricerca e sviluppo per un simile brevetto? E’ una farsa…

Il colmo e’ poi un fatto che ho gia’ rimarcato per accuse simili: chi brevetta qualcosa attualmente non deve certo pubblicizzarlo… quando poi il brevetto riguarda una cosa cosi generale e’ solo questione di tempo che qualche Big del software non usi in qualche modo quello che si e’ brevettato…
Ma la ciliegina sulla torta e’ che i detentori del brevetto se ne stanno zitti zitti e aspettano che quella funzionalita’ divenga diffusa a livello mondiale: diventi una killer application.. e poi zac: avevamo noi il brevetto, ce lo avete rubato!!

E’ una cosa da fantascienza,no? Eppure e’ perfettamente legale nell’avanzatissima America…

E questo secondo voi aiuta il progresso e l’innovazione? Aiuta la competizione?

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento