La libera conoscenza delle idee crea il progresso, e le tecnologie che abbiamo a disposizioni in teoria faciliterebbero tale flusso libero…

Il problema e’ che bisogna pur vivere… ma quando e’ troppo, e’ troppo…

Pretendere che di fronte ad una qualsiasi opera personale, oltre al lavoro per farla occorra una specie di brevetto per poi lucrarci sopra e’ insopportabile: e’ l’idea di fare soldi facilmente…

Fai qualcosa di appena appena originale e poi sei a posto per tutta la vita: si e le conseguenze?

Per fortuna non tutti la pensano cosi’ e hanno di fronte altri ideali, altrimenti a quest’ora non avremmo certo la possibilita’ di comunicare…

Proviamo a pensare se l’idea o i protocolli di Internet fossero stati brevettati, o ancora l’invenzione del Web da parte di Tim Berners-Lee, o ancora il layout a tre colonne o i menu a scomparsa, o …

Se avete altri esempi ben lieto di includerli…

Il problema nasce da questa notizia tratta da Punto Informatico:

-> Come proteggere il design di un sito?

Siamo alla follia: l’autore ( nemmeno di parte, il sito di riferimento e’ questo: patnet.it ) cerca di far capire i riferimenti legislativi per tutelare sotto opera d’ingegno anche un design di un sito… in pratica una specie di brevetto da applicare al sito stesso…

Ora non so se e’ chiaro il modo con cui Internet funziona, e i motivi che ne hanno decretato il successo e la relativa facilita’ di scrittura contenuti: facciamo qualche punto…

  • la libera circolazione di tecniche e trucchi per pubblicare su Web sono la chiave dello sviluppo stesso dei siti: si imparano nuove tecniche e le si adattano alle proprie esigenze in piena liberta’.. e si va dal design al codice javascript condiviso
  • l’usabilita’ e le tecniche di navigazione dei siti sono uno standard ( o meglio dovrebbero esserlo ) e lo sono diventati solo grazie alla libera diffusione e sperimentazione delle tecniche di navigazione
  • il Web stesso si basa sul concetto di LINK: proviamo a pensare se alcuni siti imponessero una tariffa da pagare per avere la possibilita’ che siano linkati da terzi… perche’ magari sono siti importanti… e venga cosi’ sfruttata la loro immagine
  • l’uso di certe immagini, l’uso cromatico di certe combinazioni di colori… sotto brevetto a costi di licenza folli: chiuderebbero tutti i siti privati e personali o senza aziende o pubblicita’ alle spalle: la semplicita’ stessa del Web verrebbe meno
  • le idee originali sul web design non possono certo esserlo, per definizione ormai si costruisce sempre sul lavoro di qualcun altro… affermare il contrario e’ ipocrita, tranne per qualche mago del CSS ( e cmq le tecniche ci sono..ma alcune sono poco diffuse )
  • pensiamo se i grandi esperti iniziassero a brevettare le loro tecniche innovative: gli unici siti che starebbero al passo coi tempi sono quelli che hanno soldi alle spalle… una eventualita’ molto brutta

Il problema e’ che si vuole vivere facendo sempre meno e intrerpretando le leggi e le normative senza l’uso del buon senso…

Di brevetti ne capisco poco, a fondo pagina troverete parecchio materiale dove le cose sono spiegate molto bene:
il problema a mio avviso e’ che nel campo informatico i brevetti non sono applicabili come nel mondo industriale…e nell’era industriale: oggi sono anacronistici e vanno aggiornati, non certo aboliti.

Nel nostro mercato oggi brevettare significa difendere le multinazionali, far crollare l’innovazione e lo spirito di ricerca nonche’ la ricerca stessa…

sarebbe un gravissimo passo indietro per l’umanita’…

Cosa combina invece l’America?

Be’ e’ presa talmente male che adesso stanno per mettere** sotto copyright** anche alcune posizioni dello Yoga!!! maggiori info su ZeusNews

Non riesco nemmeno a commentare certe vicende: sono deluso…

a volte sarebbe meglio tornare indietro nel tempo, non credete?

Riferimenti:

-> Come proteggere il design di un sito

-> Lessig, jihad contro monopoli e brevetti?
-> No ai Brevetti Software - da attivazione.org
-> Saggi di Richard Stallman ( anche sui brevetti )

-> Yogux, Microyoga e il copyright creativo

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Gestire un sito nell’era del semantic web significa riuscire ad avere dei tools semplici e intuitivi per rendere tutti i metadati possibili e anche i dati del sito stesso disponibili in versione “semantica” e non solo leggibile in XHTML ad esempio.

Questa in pratica e’ l’evoluzione del Web attuale: da un Web di documenti ad un Web di dati… consultabili sia dalle persone che dagli agenti software automatici.

Il problema e’ che ancora non esiste tutto il parco software per fare questo, ma pian piano ci arriveremo: intanto pero’ alcuni servizi molto utili posso essere resi semanticamente corretti,no?

Parliamo ad esempio di del.icio.us: un servizio che uso tutt’ora, molto utile ma che potrebbe essere usato molto meglio in chiave semantica..

E poi una forma ridotta potrebbe essere inserita nel sito stesso, in locale e sotto il mio controllo: anche perche’ se un giorno il sito va giu,che si fa?

Attualmente sono gestibili dalle API interne e dal file RSS di supporto…

E se volessimo di piu’?

Tra l’altro pur essendo un servizio gratuito il codice non e’ scaricabile ne’ visibile, quindi e’ una soluzione chiusa

Ho trovato questo progetto, Scuttle, che a quanto pare e’ in PHP e vuole essere una soluzione open a questo problema…
il lavoro da fare e’ oltre a completarlo, anche aggiungere un livello basato su RDF, visto che stiamo parlando di risorse sul Web,no?

A breve alcune idee al riguardo, dopo averne esaminato il codice…

Riferimenti:

-> Scuttle

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Se vi domandano a quale tra queste 3 cose potreste rinunciare,
cosa rispondereste?

  • televisione
  • cellulare
  • computer

La notizia e’ che molti dovendo scegliere rinunciano alla televisione… il nostro amato tubo catodico…

Be’ in effetti con il crollo di qualita’ che ha avuto negli ultimi anni puo’ anche essere una motivazione: ecco alcune considerazioni sulla televisione di oggi… ( condivisibili o meno e’ ovvio )

  • poche prime visioni: la sera ormai la guardo raramente in prima serata, e con l’avvento del dvd e dei lettori a basso costo e’ molto meglio noleggiarsi un film che guardarne uno in tv.. senza pubblicita’ e qualita’ diversissima.. e un titolo recente
  • programmi quasi tutti uguali e che si copiano a vicenda, poche novita’ e quelle poche innovazioni sono dei target esteri copiati pari pari..* unici programmi di un certo spessore ad orari folli ( dalla seconda serata in poi ) oppure a orari tipo le 15 del pomeriggio… ( dai telefilm interessanti, tipo Friends a Mediamente )
  • i programmi generalisti tipo “Domenica in“ e la controparte Mediaset ormai hanno toccato il fondo: non parlano di nulla, ci sono sempre le stesse persone “non” famose ( soprattutto dalla parte Mediaset ) che girano tutto il palinsesto.. un incubo insomma
  • programmi truffaldini e quiz uguali alle stesse ore in piu’ canali: ma questa e’ liberta’ di scelta?* tendenza ad usare la comicita’: una delle poche cose che ritengo positive.. il dilagare di Zelig e Colorado Cafe’, l’ottimo Camera Cafe’, e Love Bugs… novita’ godibilissime e che ritengo una delle poche cose positive della tv di questi anni
  • alcuni programmi culturali presenti in molte reti risultano ben fatti e molto interessanti: un plauso per essere un granello di sabbia nel deserto
  • circolo vizioso: si sta creando una sorta di circolo per gli stessi personaggi ( vecchi e nuovi ) con i reality show dei VIPS… una cosa spaventosa: ma d’altronde siamo itailiani e il gossip e’ il nostro pane quotidiano,no?

E adesso passiamo al Web, vediamo Panorama che dice:

-> Il web appassiona sempre più

Gli italiani si dividono tra analfabeti informatici e interessati alle possibilità della rete. Solo il 9%, secondo il Rapporto 2005 dell’Osservatorio Aie, dichiara di non connettersi mai.
Secondo gli insegnanti, i linguaggi dei computer favoriscono l’apprendimento degli studenti.

Oppure ancora questo, tratto da uno studio ISAE:

Si stabilizza nel 2004 la diffusione di pc e collegamenti Internet; aumento dei beni per la casa e per l’intrattenimento personale.
[…]

Per quanto riguarda i personal computer, si è stabilizzata la loro diffusione (nelle case della metà degli intervistati) e dei collegamenti Internet (utilizzati dal 40% del campione)

insieme a questi dati tratti da un rapporto del Censis del 2004:

In Italia Internet “pervade tutti gli altri mezzi di comunicazione” ma** quasi tre italiani su quattro non si connettono mai**. Il motivo? La maggioranza di loro (74%) non sa usare il computer.

Dati a dir poco contrastanti: sintomo anche che una buona fetta della gente che naviga non ha molto le idee chiare su quello che sta facendo…

Ed ecco il dilagare di virus e spam: questo e’ uno dei motivi “sociali“…

Ci sono aspetti che sara’ interessante approfondire… appena trovo il tempo :)

Pubblicita’ e comunicazione

E’ probabile che studi come questo inizino a fare paura: la pubblicita’ tuttora ha la maggiore concentrazione nella televisione e questo mezzo e’ l’unico centralizzato e quindi maggiormente controllabile… a differenza di Internet che cerca di essere imbrigliato ma che per sua stessa natura e’ decentralizzato e al di fuori della comprensione delle attuali classi di potere…

La mia paura e’ lo spostarsi della pubblicita’ dalla televisione a mezzi molto piu’ personali come il cellulare.. bisognera’ stare molto attenti a fare muro compatto contro una maggiore lesione della nostra privacy…

Per dirne una: in questi giorni sta creando non poco scompiglio la questione degli SMS della protezione civile… giusto oppure no il loro invio?

Il problema e’ che non ci viene offerta la liberta’ di scegliere: se io mi ritengo informato e autosufficiente e non voglio piu’ ricerverne nel futuro, come togliere la mia iscrizione a tale servizio?

E questo aldila’ della pubblica utilita’ dell’occasione: non bisogna consolidare un trend che poi sarebbe tragico… sperando sempre che le compagnie non facciano certo pagare lo Stato per questi servizi, che dovrebbero usare le trasmissioni broadcasting della rete stessa…

Gia’ il fatto della “trasparenza“ delle tariffe mobili e il prezzo MAI SCESO degli SMS sono un motivo di poca fiducia nel nostro “libero” mercato…vi sembra normale?

Ok ammortizzare il costo dell’infrastruttura, ma adesso mi pare troppo… almeno dimezzare il costo degli sms,no?

Riferimenti:

-> La strana dedica di Bersani “Alla peggiore televisione”

-> Studio ISAE: metà degli italiani ha un pc a casa, il 40% è collegato ad Internet

-> Computer difficile per 74 italiani su 100

-> Trend/ I cellulari supereranno le tv come media preferito dalla pubblicità

-> Il web appassiona sempre più

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento