Nel post precedente ho introdotto alcune tematiche molto interessanti…

Ma alla domanda: cosa ci aiutano a fare questi tags? .. cosa si risponde?

Ho letto questo post del tale che ha sviluppato il plugin per Wordpress sui tags e tutto mi e’ parso chiaro…
L’originale in inglese e’ questo:
-> Tagged knowledge

In pratica ancora non e’ chiaro come noi riusciamo ad apprendere e come funziona l’intelligenza a livello dettaglliato…

Ma una cosa la sappiamo: la conoscenza si basa sull’esperienza e sull’accrescimento delle nozioni che abbiamo in base alla nostra continua esperienza

Pero’ a volte dimentichiamo le cose: per esempio andiamo in biblioteca a prendere un libro e ci dimentichiamo di riportarlo prima della scadenza…

Poi in giro con gli amici salta fuori un discorso che riporta al tema del libro e zac…
Ecco che ci viene in mente il libro e della scadenza dimenticata…

Abbiamo fatto un’associazione trasversale tra le informazioni in base alla nuova esperienza appena vissuta…

Questo e’ in pratica il nostro modo di mettere in relazione la nostra conoscenza e i fatti che sappiamo. Una modalita’ non creata a priori e trasversale.

L’uso dei tags in effetti sortisce lo stesso effetto.

Quando scrivo un post e lo metto in certe categorie, gli associo anche dei tags…
Se un giorno voglio vedere tutti i riferimenti rispetto ad un certo tag ( e quindi ad un concetto ) riusciro’ a visualizzare come per magia tutti quei passaggi trasversali che posso dimenticare..

Fantastico,no?

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Non so voi ma ultimamente sto cercando di capire come meglio poter accedere alle idee che mi vengono e al materiale che scrivo…

La categorizzazione e’ troppo vincolante e da pensare, e da un po’ di tempo a questa parte e’ in atto una piccola rivoluzione..

La questione e’ molto ampia e qui iniziero’ solo a parlarne, ma una moda che si va estendendo adesso e’ associare agli elementi delle PAROLE CHIAVE o TAGS che in qualche modo ne indichino il contenuto…

Una modalita’ molto piu’ flessibile della categoria, che deve essere per forza di cose creata in anticipo e pensata prima…

L’uso vincente di tale approccio e’ nella sua semplicita’ …

Maggiori dettagli in questo interessante post:
-> Metadati per il popolo

Questa tecnica e’ detta folksonomies

si tratta di un neologismo che sta ad indicare un “sistema di classificazione basato sull’uso condiviso dei metadati”

In realta’ questo e’ solo un aspetto della vicenda: la cosa interessante e’ la condivisione e il continuo perfezionamento di tale classificazione comune…

E’ una cosa complessa e molto lunga…
quindi ci dedichero’ altri post…

Volevo far notare che ho messo anche un plugin ancora in beta appunto per aggiungere al blog tale funzionalita’…
Se non avete problemi con l’inglese il link e’ questo:
-> Wordpress tags

La cosa che cerchero’ di approfondire e’ come legare il tutto con il mondo di RDF

Intanto vediamo come vanno i tags :)

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Ok.. la scomunica ormai non c’e’ piu’, e’ vero…

Ma ormai questo libro e’ stato praticamente messo alla gogna…
perfino dall’arcivesvovo di Genova che ha detto:

..
Non leggete e non comprate, tanto meno, il “Codice Da Vinci”!
..

Qui l’intervista:
-> Il CODICE DA VINCI, un mosaico di errori storici e falsita’ teologiche

Ora si sa che quando si crea un caso del genere anche uno che di solito non legge viene preso dalla curiosita’ e lo legge lo stesso: quindi non e’ chiaro l’intervento del vescovo a cosa debba servire…

Va detto che a mio parere il libro e’ piaciuto, ma non va certo preso per vero…
la Chiesa comunque ne esce veramente male, almeno come immagine..

Per una visione corretta e molto completa delle FAQ riguardo al libro, ecco un’intervista a Massimo Introvigne esauriente:
-> Il Codice da Vinci: FAQ - Risposta ad alcune domande frequenti

Una tra le domande interessanti:

Ma come può un cumulo di sciocchezze avere diciassette milioni di lettori?

La questione è complessa sul piano sociologico. Rimandando a un mio libro di prossima pubblicazione una trattazione più ampia, mi limito a suggerire che incontra e mette insieme due tipi di mode molto diffuse: quella dei complotti e delle società segrete che dominerebbero il mondo, e quella di un anti-cattolicesimo sempre più manifesto e virulento.

E’ opinabile come affermazione, ma certo un fondo di verita’ c’e’…

Il problema sta nel capire la differenza tra finzione e realta’…

e in una frase nel prologo del libro: ( pagina 9 )

Tutte le descrizioni di opere d’arte e architettoniche, di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realta’

Curiosamente su alcune edizioni questa pagina e’ divenuta bianca…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento