Grazie a XTech 2005 si e’ resa disponibile in Rete una grande quantita’ di papers molto buoni che parlano degli ultimi trends e delle ultime tecnologie in modo chiaro ed esaustivo…

Una di queste che volevo approfondire e’ proprio Gleaning Resource Descriptions from Dialects of Languages (GRDDL)

Premessa e piccola visione d’insieme

Questo post sara’ tecnico, per forza, ma per quelli che non vogliono leggere tutto in pratica cosa diavolo e’ GRDDL?

In breve e’ una metodologia che seguendo pochi passi permette di trarre informazioni dall’attuale Web e dalle pagine XHTML senza che l’autore debba per forza sapere RDF o altro…
Permette una estrazione di metadati dinamicamente dalle pagine se queste sono dotate di opportuni accorgimenti: e’ un importante tassello di passaggio al Semantic Web in modo piu’ indolore possibile…

Partiamo da Bridging XHTML, XML and RDF with GRDDL

Allora iniziamo da una definizione semplice, il ruolo di GRDDL:

GRDDL, a technology in development in W3C, allows to incorporate semantics from XML vocabularies and XHTML conventions into the Semantic Web by re-using existing extensibility hooks of the Web.

Quindi in pratica e’ una modalita’ per risolvere il gap di avere informazioni in formati non-semantici, come XHTML e dialetti vari in XML ( i famosi Microformats ), “renderizzati” in formati compatibili con il Web semantico, come RDF.

Continua a leggere

Per qualche tempo ci sara’ del lavoro in corso in questo blog, soprattutto per quanto riguarda la sua parte “semantica”…

Cambiamenti sottili, ma non visibili al primo sguardo…

Dopo tanto parlare, e dopo averci riflettuto parecchio ho scelto la mia via per gestire i tags locali usando RDF… e in realta’ l’approccio in questione e’ l’unione di diverse vie: il bello dello sperimentare e’ proprio questo,no?

Rispetto al modulo delle tassonomie RSS e a come identificare i tags alla fine sono giunto alla conclusione di creare una mia folksonomy ( o tassonomia personale ) partendo dalla situazione attuale…
Dai tags gia’ presenti creare tags con ID univoci, elemento base per poi lavorare con RDF.

La loro struttura adesso e’ questa:

http://dagoneye.it/knows/taxonomy#TAG

Ho preso spunto dalla taxonomy creata da Norman Walsh, anche se per ora ho creato solo i nodi soggetto:
penso di creare una pagina apposta che lavori in RDF che mi aiuti a gestire la tassonomia, con i sinonimi e il resto… usando OWL magari..
Queste sono le intenzioni nel medio periodo almeno…

Per i curiosi basta che vi scarichiate il feed RDF del blog per vedere le modifiche…

-> Feed RDF

Continua a leggere

Per quelli che hanno fatto percorsi scientifici la teoria dei grafi risulta familiare, ed e’ alla base di Internet in effetti..

La Rete ha una topologia a grafo e la sua metastruttura formata di links e’ di fatto un grafo immane: applicando alla Rete le teorie dei grafi si puo’ studiare la Rete stessa…

[ immagine tratta da Wikipedia ]

Non dimentichiamo che poi il principio base del funzionamento di Google usa proprio l’dea che un nodo ( quindi un sito ) e’ tanto piu’ importante tanto il numero di archi in arrivo su di esso ( links che lo linkano e ne aumentano la popolarita’ )

Volevo segnalare un interessante articolo di ApogeoOnLine:

-> Teoria dei grafi e Web: una teoria matematica applicata al WWW

Per chi non lo sapesse ecco cosa sono i grafi:

**Le strutture a grafo constano di un insieme di punti (o nodi) che possono essere connessi da collegamenti (archi): il numero di archi per punto costituisce il “grado” di un nodo. **
Una grande varietà di sistemi naturali e artificiali è rappresentabile attraverso questo genere di astrazione (il Web come un insieme di pagine e contenuti connessi da hyperlinks).

Una cosa notevole e’ che lo svilupparsi e l’evoluzione stessa del sistema Web in generale e’ legata molto alle teorie dei grafi: consideriamo che RDF stesso come meta-modello e’ un grafo, ( grafo orientato per essere precisi )…e lo sviluppo del Semantic Web stesso passa attraverso studi dei grafi, come dice l’alrticolo stesso…

Semantic Web e Web Trust hanno del resto bisogno di definire e spiegare il funzionamento dei rapporti che regolano l’instradamento di dati e informazioni attraverso il WWW, di costruirne una topologia utilizzabile per scopi diversi, ma complementari: un modello matematico fornisce un’astrazione stilizzata, sostenuta da formule, per rappresentare, nel suo insieme o nel particolare, il Sistema.

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento