[ AGGIORNAMENTO: oggi infatti pure Punto Informatico ne parla, quindi occhio…

-> PC trusted, PC sicuri? Ma per chi? ]

Non e’ solo una questione di sicurezza…

Non e’ solo una questione di diritti…

Non e’ solo una questione di liberta’…

E’ tutto questo, e molto di piu’: ma la cosa che mi fa arrabbiare e’ che il marketing fa passare tutto questo come un AIUTO PER LA SICUREZZA per l’utente, quando in realta’ dietro c’e’ ben altro

E mi incazzo… come tecnico, come informatico, e come essere umano…

Non vogliono farmi pensare, non vogliono farmi scegliere, e mi danno dell’ignorante a priori

E scusatemi la franchezza, queste cose mi fanno molto, molto girare…
ed e’ dire poco…

L’unica arma rimasta e’ parlarne, fare chiarezza su una questione molto complessa, e molto importante che volente o nolente e’ gia’ partita…
E se non ci diamo una mossa non avremo piu’ molta voce in capitolo a breve…

Tutto e’ nato da questa segnalazione di Zeus News :
-> Natale con Palladium

Poi in questi giorni via Mantellini scopro un altra perla di saggezza del caro giornalismo italiano, e come Mantellini stesso, m’arrabbio…
-> Tutti sapranno che sono un cane!

Cito direttamente Mantellini perche’ non ho altre parole da aggiungere e sottoscrivo le sue completamente:

[… ]
La maniera semplice semplice per farlo invece passare fra le maglie della opinione pubblica come qualcosa di normale ed ineluttabile sono articoletti come questo di Emanuele di Pasqua su corriere.it. Che non a caso riprende e punta ad un pezzo su MSNBC (dove almeno hanno il buon gusto di citare chi sia il loro padrone).
Quando si parla di argomenti del genere e non delle labbra della Lecciso sarebbe il caso che i giornalisti, le cui prerogative ci piacerebbe non dover discutere troppo spesso, si rendessero conto che stanno giocando col fuoco.
E che le fiamme bruciano il loro culo come il nostro
.

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[ crosspost su VoIT ]

La notizia deve far riflettere…

La segnalazione e la partenza di tutto e’ grazie al solito Danny Ayers, un passo molto avanti agli altri…
-> Yummy!

Ma anche in Italia c’e’ fermento nella blogosfera e tra tutti segnalo Marco Montemagno:

-> del.icio.us acquistato da yahoo!

Al di la’ delle ovvie considerazioni economiche e di posizione di Yahoo nel futuro prossimo del web2.0, [ ricordiamoci che ha gia’ acquisito anche Flickr ] dal mio punto di vista ci sono altre riflessioni da fare: riguardo alla natura sociale di del.icio.us e al ruolo degli utenti e dei loro dati

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Leggo con piacere un ottimo post di Giuseppe Granieri che interviene sulla questione Telecom… ( che ieri avevo accennato )
-> Il Padrone della Rete

Nei Paesi in cui esiste una comprensione del mondo a livello politico la connettività è stimolata, perchè attraverso l’accesso si genera valore. Alzare i costi (non solo economici) dell’accesso, riduce il valore e rallenta la crescita.

In effetti la questione e’ che al di la’ di quello che fa la Telecom e’ l’Italia e gli italiani che sono quelli che ne escono penalizzati e dal pezzo di Caravita in effetti questa mi pareva la direzione…

Internet di certo non cambia, ma come l’italiano medio lo percepisce e lo usa questo si dipende anche da come viene presentato e in qualche modo commercializzato e come ne viene gestito l’accesso

Accesso wi-fi e altro in Italia sono a dir poco da Medioevo, sia come approccio sia come uso…

Se pensiamo poi al decreto Pisanu contro il terrorismo e’ ovvio che e’ un ulteriore blocco al libero accesso alla Rete, aggiungendo inutile burocrazia dove non serve…

Il problema e’ proprio questo: a mio avviso e’ piu’ culturale che altro, e questa chiusura delle nostre ditte a capirlo hanno tagliato fuori l’Italia e gli italiani dalla rivoluzione della Rete verso un uso piu’ consapevole della stessa e dei servizi innovativi che puo’ offrire.

Perderemo piu’ tempo a spiegare le innovazioni estere che a farle, abituati come siamo a seguire approcci top-down e ad assere passivi come pochi al mondo.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento