[ crosspost su VoIT ]

Una notizia molto interessante dal Register:

-> Peru’s parliament approves pro-open source bill

Legislators in Peru have approved a hotly contested bill sanctioning use of open source software by government and levelling the playing field for start-ups against Microsoft.

The Peruvian Congress has passed a bill that prohibits any public institution from buying systems that tie users into any particular type of software or that limits “information autonomy”.
Public institutions are also barred from having a pre-determined preference for either proprietary software or open-source software.

In realtà quindi si intima allo Stato di non avere pregiudizi sul software e a di non obbligare i cittadini ad usare un certo tipo di software, sia esso open o closed source.

E’ implicito quindi l’uso di standard aperti verso il cittadino, una decisione simile a quella che ha preso anche lo stesso Massachusetts qualche giorno fa… [ lo avevo accennato qui ]

Decisione molto lunga e sofferta, con colpi di scena in questi tre anni…

C’è un’etica dietro molto forte e una capacità di vedere lontano forse ancora maggiore…

E noi ci riteniamo avanti rispetto al Perù? Mah…

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Ci sono cose che a prima vista vengono liquidate subito e poi per vari motivi saltono all’occhio come opportunita’ da non perdere…
Questa e’ la mia impressione riguardo al Nokia 770

Quando e’ stato annunciato verso fine maggio di quest’anno tutti hanno tratto le medesime conclusioni senza batter ciglio e basta vedere la prima parte dei link a fondo pagina per capirlo appieno…

La colpa e’ stata anche di Nokia che ha enfatizzato volutamente solo alcuni aspetti di questo Internet Tablet

La cosa interessante e’ che in questi mesi la comunita’ ha abbracciato l’apertura di Nokia e con Maemo, il framework basato su GNOME ha portato moltissime applicazioni su questa piattaforma…

AGGIORNAMENTO: sembra che si possa portare anche Mono e C# sul 770!!! :)

Mono on the Nokia 770

After the Mono JIT port was done using a desktop little-endian ARM computer, Geoff just recompiled it and run it on a Linksys NSLU2 (which runs a ARM processor in big-endian mode).
That was pretty cool.
I wonder if it is as cool as running mono on a Nokia 770 (no recompilation necessary, just copied the binary from my Debian box).
Here it is running our hello world app.
Many thanks to the fine folks at Nokia for sending me a prototype so quickly.

Ecco qui il link per l’immagine dell’impresa:

-> shell mono su 770

Quindi ancora prima che sia uscito al pubblico, ha creato un fortissimo interesse tra gli addetti ai lavori…

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Proprio oggi esce un piccolo spunto di Stefano su come si possa annullare il digital divide italiano e sulla teoria di questi giorni che andra’ via da se’…
-> Il digital divide è duro a morire…

Dal punto di vista delle infrastrutture il digital divide non accenna a sparire.
[…]
Se poi ci spostiamo sugli aspetti per così dire culturali la situazione è ancora più grave.
Mi faccio (e vi faccio) le “solite” domande:

  • Quanti sono in grado di gestire in sicurezza il proprio pc collegato a internet? Sì, mi riferisco a virus, trojan, ma anche a phishing ed email truffa. Pochi.
  • Quanti sono coloro che usano internet abitualmente per acquisti e prenotazioni? Pochissimi.

Ma anche questo è “divario digitale” perché, per usare una metafora, non bastano strade, autostrade e automobili per poter dire che la gente sa guidare.
Ma se pensiamo invece ad un accesso consapevole alle nuove tecnologie, che ne consenta un uso libero, liberante, creativo, arricchente, beh la strada è ancora lunga e in salita…

Completamente d’accordo, al di la’ del fatto che senza le infrastrutture non si puo’ far niente, manca in effetti il salto culturale…

Manca una corretta informazione su cosa possa dare l’accesso alla banda larga, al di la’ dello scaricarsi gli MP3 o altre amenita’…

Per non parlare poi di garantirsi un minimo di sicurezza nella navigazione…

Manca proprio un interesse a capire la tecnologia, e ad usarla al nostro servizio e non a esserne succubi: ma in un paese dove spopola il Grande Fratello e altri reality, e dove non si piu’ abituati a pensare non e’ una novita’ forse…

E difatti l’Italia come risponde a queste esigenze?

Con questo:

-> L’Italia blinda il Wi-Fi

Con un po’ di ottimismo, ci si può augurare che alla fine sarà trovato un compromesso tra sicurezza e diffusione della banda larga.
Se la prima sta a cuore del Ministro dell’Interno Pisanu, infatti, la seconda è sostenuta dal Ministro delle Telecomunicazioni, che ha già dichiarato di volere uno scenario in cui i piccoli comuni avranno la banda larga tramite Wi-Fi.
Sarebbe bizzarro che due Ministri dello stesso Governo si mettano a remare uno contro l’altro in una materia così delicata come lo sviluppo tecnologico del Paese… O no?

Mentre nel resto del mondo inizia a diffondersi il WiMax qui da noi andiamo come i gamberi…

Bisognerebbe ricordare una frase di un noto personaggio americano in questi casi…

Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.

Benjamin Franklin

Per fortuna qualcuno intanto zitto zitto va avanti…
-> A Bolzano l’open source irrompe a scuola

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento