L’energia e’ uno dei temi ricorrenti in questo blog, cosi’ come lo e’ nella mia testa…
A fasi alterne, in realta’, e’ un pensiero fisso da tempo.
[ L’ultimo post in merito era questo:
-> Media, informazione, energia e cronaca…
]

Vorrei offrire due spunti importanti, adesso che vivremo qc giorno al freddo e al gelo ( e’ dicembre inoltrato, non mi pare nulla di strano,no? )

Dal sempre ottimo Petrolio, di Blogosfere

E questa dichiarazione, dovrebbe essere trasmessa a chiare lettere in giro, GIRIAMOLA e creiamo davvero DOMANDA per quello che e’ il nostro presente e il nostro futuro…
Prendetelo come un piccolo APPELLO, che ci induca a riflettere e a DIVULGARE con chiarezza e semplicita’ la cosa…

-> Fatih Birol/IEA: “Il nuovo ordine energetico”.

Così, il nostro agente all’Avana di TOD è riuscito ad infilarsi allo Shell Centre a Londra per assistere ad un meeting con nientemeno che con Fatih Birol, capo economista e responsabile della divisione affari economici alla International Energy Agency. Quello che ha ascoltato è davvero sconcertante: eccone qualche estratto.

_Siamo sull’orlo di un nuovo ordine energetico. Dal fronte dell’offerta, la produzione non-OPEC ha raggiunto il picco, cosa non buona per le compagnie petrolifere: saranno infatti le compagnie nazionali a determinare la futura produzione. Tra oggi e il 2030, Cina e India rappresenteranno il 70% della nuova domanda.

Continuando così, il futuro è dei combustibili fossili, con una crescita delle emissioni del 57% per il 2030 e un disastroso aumento della temperatura di ben 6 gradi._

E ancora:

Birol ha appena lanciato l’allarme sul picco del petrolio, ammettendo che il mondo sarà a malapena capace di rimpiazzare la perdita di produzione con nuovi progetti che solo un roseo ottimismo può dare per scontati entro il 2015.

Se consideriamo inoltre che il responsabile del crisis management della IEA, ad un’intervista televisiva, ha appena ammesso che la domanda ha superato l’offerta, capiamo che il massimo organismo mondiale dell’energia sta suonando campane e fischietti per farci intendere la situazione il prima possibile. O almeno, per farla intendere a chi di dovere. Che non siamo noi… ma chi deve capire, capirà?

E soprattutto, verrà almeno a saperlo?

Insomma, cosa facciamo, mettiamo la testa sotto la sabbia?
O ci tiriamo su le maniche?

Almeno sull’ultimo punto potremmo fare molto.

Parliamone…

Una fonte ben documentata della cosa, nel frattempo…
-> Fatih Birol Presents the IEA World Energy Outlook 2007

Luca, se ci sei batti un colpo… .)
Assieme all’amico Fabio, Luca De Biase, Federico, Massimo, Sergio, Antonio Tombolini e Antonio Sofi, Alberto, Kurai e molti altri, a chiunque voglia aggiungersi :)

Quasi dimenticavo il mitico Beppe Caravita, una fonte sempre inesauribile su COSA poter fare…

Facciamo girare con naturalezza la cosa….
E’ il primo passo da fare.

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Raccolgo volentieri il meme che gira in questi giorni, piu’ che altro perche’ rientra in certi pensieri e in una fase di trasformazione di questo blog, soprattutto dopo i giorni all’IA Summit, che mi stanno facendo riflettere parecchio…
-> Come sei diventato blogger

Cosa ti ha spinto a creare un blog?
Direi che la pagina del blog che spiega i motivi di partenza, risulti abbastanza chiara.
-> Casual.info.in.a.bottle - Che cos’e’

Poi perche’, complice il tema cardine del blog stesso di nicchia e da coda lunga, mi serviva e mi serve un’occasione di confronto e di sintesi delle cose che leggo in inglese e che inizio a comprendere in questa evoluzione del Web medesimo.
**
Nel cercare legami di potenzialita’ inespresse degli strumenti che tutti i giorni diamo per scontati.**

Un altro motivo, di cui mi sono accorto in corso d’opera, e’ la capacita’ terapeutica del blog stesso, invero.

Quasi un blogger Usa su due sceglie la parola terapia per motivare la sua attività. […]Terapia però nello specifico è esprimersi, scrivere,comunicare (magari solo a se stessi). Mi viene in mente, al proposito, una parola un po’ più nobile: meditazione.

Certo, una forma di meditazione un po’ particolare, più simile alla riflessione sui fatti (propri, altrui e pubblici). Ma pur sempre un fatto espressivo condotto (anche) verso se stesso, quindi a più alta probabilità di sincerità. E di scioltezza nello scrivere.

Il tuo primo post?

Direi che sia questo:
-> E finalmente!!

Un classico hello world, come si vede dall’URL .)

Il post di cui ti vergogni di più

Mah, forse molti non sono scritti bene, confusionari e con errori, perche’ molte volte non rileggevo le cose nel primo periodo, adesso sto migliorando.
Diciamo che alla chiarezza, molte volte lascio liberta’ interpretativa, volutamente.
Degli snodi che lancio, ognuno puo’ prendere quello che puo’, e quello che vuole.

Ma e’ vero, che su certe cose, e’ meglio essere chiari.
Ci lavorero’ su.

Il post di cui sei più fiero

Mah, forse quelli di quest’anno, o forse il mini scoop su Yos di Telecom, ma anche quello sul rapporto 41 era mica male da far emergere… Quello comunque che maggiormente identifica il mio lato interiore e’ questo:
-> Equilibrismi

Ma quello che e’ emerso di piu’, e dove ancora non conoscevo nessuno ma ho avuto un grande feedback per il tema trattato, e’ stato l’appello pro Net Neutrality, ripreso da fonti ufficiali, un ottimo segnale che ero sulla strada giusta .)
-> Net neutrality: un appello alla blogosfera…

Non e’ male la sensazione di combattere per delle cose comuni, e finalmente trovare il supporto di altri al di fuori della propria cerchia “analogica” di amici o conoscenti…

Passo la palla a mia volta, se vorranno raccoglierla, a Paolo, a Gian che ho appena scoperto e che trovo fantastico, e a Enrico Bertini, anche lui che affronta temi assolutamente interessanti .)

Ma la vera domanda e’, rispetto al format del blog, e alla forma editoriale che assume in media, al tipo di post che si possono fare….
Cosa si puo’ migliorare?

Io mi sto muovendo in tal senso, e forse lo stile volutamente caotico dei miei post vuole crearmi anche sempre maggiore necessita’ nel fare questo passaggio…. _L’inconscio al lavoro, maybe…
_

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Ora i miei 2 cent rispetto alle vicende di questi giorni, drammatiche certo.
Ma non fondamentali per i fatti in se’.
[ Io avrei chiuso il calcio 5 anni, dopo certi eventi, quindi non faccio testo ].

Riflettevo, pero’, sulle modalita’ e sul modo di gestire certi eventi da parte dei nostri cari media tradizionali.
La tendenza, soprattutto, mi fa pensare. Piu’ che il singolo evento. Con i suoi particolari.

Concordo con quanto detto da Luce nella Rete:

Ancora una volta le istituzioni si comportano come dei dilettanti ed i giornalisti sono totalmente incapaci di dare le notizie nel modo e nella giusta misura. Non possiamo proprio fare a meno del calcio? Io mi preoccuperei di ben altro. Un paese civile non può fare a meno di certezza del diritto, sicurezza e prevenzione.

Anche se mi muoverei su temi diversi, ma l’idea di partenza e’ comunque questa.

Mi sembra che molta dell’informazione in Italia, che abbia un certo riverbero nella Comunita’, sia molto piu’ vicina allo stile di Novella 2000 che ad un’informazione degna di una democrazia occidentale, all’affacciarsi di problemi come questo, ad esempio…
-> EIA: la produzione cala ancora.
Oppure questa trovata dell’ENEL magari,
-> Bioraria ENEL: l’ennesima “idea” geniale?

Qualcosa di utile per riempire i nostri discorsi quotidiani, dal rapporto 41, a qualche sfogo legittimo

Nei giorni di freddo che stiamo iniziando a vivere, il pensiero sulla bolletta energetica che ci ritroviamo sul groppone e su come stiamo cercando di affrontare la questione, arriva inesorabilmente a galla nella mia coscienza…

Il nostro peso ecologico, insomma.

A volte mi viene il dubbio che l’intelligenza collettiva non sia cosi’ intelligente, a dirla tutta.
Oppure che faccia fatica ad emergere, ancora con sempre maggior chiarezza.

Forse anche in relazione al vecchio discorso sull’opinione pubblica e il suo ruolo.
[ un’ottima sintesi di spunti su questi aspetti, fatta tempo fa ]

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento