Chi ha l’occhio lungo ha notato che sto apportando dei piccoli cambiamenti nel blog per catturare e gestire maggiore semantica possibile…
Con lo scopo ultimo di rendere maggiormente fruibile a me stesso, agli altri e alle macchine il contenuto del sito…

web of data

Questo perche’ al di la’ di tutte le possibili discussioni RDF permette con facilita’ di tenere traccia delle RELAZIONI tra risorse che sono identificate da un URI…
quindi ragionando con i posts ovviamente e’ naturale cercare di fare affidamento su tale modello per avere una lettura dei COLLEGAMENTI tra i posts stessi…

In pratica una lettura non gia’ dei contenuti ma dei meta-contenuti: senza entrare nel dettaglio dei singoli posts si puo’ offrire una visione semantica e significativa dei legami che io stesso creo nei posts: parlo dei links che vengono inseriti e delle categorie e dei tags associati…

AGGIORNAMENTO : parlando dei metadata anche Granieri arriva alle medesime conclusioni basandosi sulle opinioni di Dave Winer (sostenitore di RSS2)… la cosa verra’ ripresa ma la segnalo perche’ degna di nota…

-> Remixable Web

Questi formati di distribuzione (i feed RSS e Atom) trasportano informazioni semantiche (pensate ai tag o alle categorie come associazioni più immediate) e queste informazioni sono leggibili dalle macchine. Quindi i software possono rielaborale e restituircele in modi molto diversi e personalizzati.
E’ il cosidetto Remixable Web

Io aggiungerei che questo e’ il Semantic Web Lite ma capisco la posizione di Winer: e’ una questione tecnica e di condivisione di certe visioni che riprendero’ piu’ avanti…
Finito l’aggiornamento…

Continua a leggere

Non e’ una questione semplice, e scrivo questo post anche per chiarirmi le idee io stesso…

E dalla quantita’ di link e opinioni che ho trovato in 5 minuti si vede che la cosa e’ stata parecchio discussa: vediamo cosa ne viene fuori…

E’ chiaro che chi volesse portare la propria esperienza e’ ben accetto…

Allora intanto parliamo di FOAF, una delle applicazioni di RDF nella creazione delle reti sociali, tanto di moda oggi…

Continua a leggere

Il documento in questione parla di molte cose e iniziare da un estratto preso dal mezzo non e’ certo un buon inizio, ma non resisto: e’ il cuore del Web2.0 se vogliamo e della rivoluzione che pian piano di soppiatto avremo nei prossimi anni nel Web…
Una cosa che ho gia’ accennato, il famoso Web of data, o Open Data….

Web users are becoming increasingly more savvy, and they have begun to recognise that their ongoing contributions in whatever form, e.g. product reviews, are an important success factor for these businesses.
In short, users are coming to recognise that they are providing data for free, so why should it be locked into that site alone?
**After Open Source, Open Data
**
The growing desire for web users to maintain ownership of their data, plus the increasing willingness for businesses to share their data to benefit from the network effects that web services can engender can be seen as a natural second wave of “open-ness”.
First open source; now open data

This second wave has the potential to be a much bigger and profound movement as it is of immediate relevance to all frequent web users, rather than just software engineers, hackers, businesses, etc.

The pressure for information to be free, is translating into pressure for sites to expose open services for users to interact with.
Similar pressures are leading to standardisation of data formats; web services alone aren’t enough the data must be portable and easily exchangeable. XML and RDF are both core technologies that facilitate this exchange, with specific vocabularies, such as FOAF (description of users) and RSS (syndication of content) addressing particular needs.

Questo e’ proprio uno dei passaggi chiave per capire la direzione che conviene prendere per rendere le applicazioni Web piu’ evolute e cosi’ anche l’esperienza Web stessa…
Per non parlare che creando un sub-strato RDF si crea anche quel livello fondamentale sul quale poggia la visione del Semantic Web…

Con un solo approccio si potrebbero avere ben due vantaggi, uno immediato e uno nel tempo…

Passiamo ora a vedere di cosa si parla in questo paper…

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento