Grazie al sempre attento Mantellini

-> In febbraio alle Olimpiadi di Torino la prima mondiale del supercellulare

Ne hanno parlato:
-> E’ bellissimo: non sanno di cosa stanno parlando
-> Digital Divide all’italiana

Nota: questo post era ovviamente stato iniziato tempo fa, ma ho trovato altre chicche sul tema che possono interessare…

La questione dei posti in piedi in aereo

Qualche giorno fa vedendo il TG2 e mi pare anche alla radio avevo sentito di questa storia, e mi era parso un attimo strano…

E infatti via Mantellini e grazie ad Attivissimo ecco scovato l’arcano: era una bufala!!!
-> Antibufala: Airbus propone “sedili verticali” sugli aerei

La notizia è riportata, per esempio, dal Corriere del 26 aprile 2006, che non ne mette assolutamente in dubbio la veridicità, dichiara anzi che il sedile sarà “pronto tra un anno” e cita come sostegno all’articolo il New York Times, che ha riportato il giorno precedente un disegno dell’innovativo “sedile” (mostrato qui sopra).

Quello che il Corriere evita accuratamente di dire è che il NYT è la fonte unica della notizia, pubblicata il 25 aprile 2006 (e pedissequamente copiata in tutti i suoi dettagli dal giornalista del Corriere), e soprattutto che la notizia è una bufala già smentita da Airbus, che ha ordinato al New York Times di pubblicare una rettifica. La smentita di Airbus era già stata ripresa dalla CNN il giorno stesso (25 aprile) e poi segnalata dal Seattle Times e anche dal Times e da The Register l’indomani. Ma il Corriere l’ha pubblicata lo stesso.

Ora la stampa italiana, come racconta in modo dettagliato Attivissimo, ne ha parlato anche giorni dopo senza minimamente informarsi dalla fonte e verificarne la veridicita’… o le stranezze insite in essa..

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Sono giorni dove faccio fatica a tenere il passo e a tenermi aggiornato quanto vorrei, ma mi sto attrezzando…

Ho appena letto a proposito della moda dei blog, un ottimo intervento di Gandalf:
-> Blogologia

Vengono dette delle cose interessanti, ma io nel mio piccolo farei alcune piccole disinzioni:

  • credo sia vero che un blog di contenuti, serva o sia piu’ utile rispetto ad uno aggiornato quotidianamente di niente…
  • il blog e’ una moda, ma e’ anche l’evoluzione del sito e del forum: permette una integrazione e una visibilita’ mai raggiunta prima
  • i contenuti scritti tornano ad avere importanza, e soprttutto inizia a diffondersi il contenuto legato ad una data vera e propria: il contenuto ha un contesto temporale ben preciso, che per i siti non e’ automatico avere
  • si puo’ aggregare e ricercare anche per ordine di tempo, una cosa che con i siti attuali non era possibile
  • ….

Ci sarebbe molto altro, ma la realta’ e’ che il blog completa gli strumenti a nostra disposizione, e non li soppianta.

E’ l’inizio di una evoluzione, che se vogliamo inizia a rendere trasparente la tecnologia e il mezzo a cui accediamo all’informazione…

L’importante e’ tenere a mente che meno tempo perdiamo a trovare informazione, piu’ tempo possiamo vivere…

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Ci sono dei post che vanno letti, e questo e’ uno di quelli:
-> Due sfere così! (ovvero la blogosfera e la Rete spiegate ad un agnostico)

1. Lì fuori esiste una Rete di comunicazione;
2. Questa Rete viene utilizzata da milioni di persone per parlare (come il telefono) ma anche per pubblicare testi, audio e video;
3. Lo strumento più facile per fare queste cose, incidentalmente, è il blog;
4. il fatto che milioni di persone utilizzino la Rete, fa della Rete un posto in cui vivono “praticamente” (e molto più che altrove) il mercato, la cultura, la politica e l’Informazione. Ma anche, per definizione, tutto ciò che fa parte degli interessi umani.
Qui viene il difficile. Noi sappiamo (o percepiamo) che tutto questo crea un nuovo ordine, nuovi equilibri, trasporta valori, genera conoscenza (e anche nuovi problemi, certo), ecc. Ma come spiegarlo efficacemente in un’unica frase? Come dare immediatamente l’idea che milioni di persone, semplicemente messe in relazione tra loro, portano “cambiamento” e che è un cambiamento che tocca tutto nulla escluso?
5. Da riempire. A me minimo servirebbero 200 pagine, voi avete qualche idea? ;)

Spiegare un nuovo mezzo tecnologico per fare meglio il Web, e per vivere il Web stesso rendendo la tecnologia trasparente… Non e’ facile…

C’e’ della filosofia e molto piu’ materiale di quanto si pensi in questa discussione, cosi’ come trovo splendido e culturalmente stimolante l’ultimo commento presente in questo momento:

Io proporrei due riflessioni/letture.
Agli appassionati del blog come nuovo strumento di comunicazione, consigliere una lettura del “Saggio sull’origine delle lingue” di Rousseau, quanto mai attuale.
Soprattutto la parte che tratta del linguaggio della scoperta, così pratico e referenziale di una realtà non nota, da risultare inadeguato a riportare ciò che si è scoperto a chi non condivide gli stessi, nuovi, orizzonti.
Poi, inviterei a riflettere su uno dei temi più dibattuti in passato nell’antropologia culturale, ovvero** il “problema” dell’etnocentrismo, della tendenza innata a vedere tutto attraverso la distorsione ottica della propria nicchia culturale**.
Per quanto sia naturale pensare al blog come forma espressiva, si tratta sempre della radice quadrata di una nicchia, la nicchia di una nicchia, una matrioska di singolarità

Capire quello che ci circonda e’ sempre piu’ uno sforzo interdisciplinare, una cosa che purtroppo non e’ facile fare per come siamo abituati a studiare le cose del mondo: in modo tematico, settoriale…

Capire che in realta’ tutto e’ frutto di piu’ fattori, non e’ facile…
Per studiare tendiamo a semplificare il mondo, ma poi a volte ci si dimentica che per tornare alla realta’ delle cose occorre tornare a pensare in modo multitematico…

E poi alla fine il bello della Rete e’ proprio questo: conversare, confrontarsi, essere uomini che parlano…

Cosa c’e’ piu’ umano di questo? :)

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento