Non ho parlato delle stragi a Londra di una settiamana fa per non entrare nella banalita’, ma una cosa la voglio dire o meglio lascio parlare una persona che ne ha ben donde, il saggio Gandalf alias Giancarlo Livraghi

-> Gli insaziabili sciacalli

C’è però, anche questa volta, scarsa attenzione per gli “sciacalli”. Non c’è mai stata tragedia umana in cui qualcuno non abbia cercato, con odioso egoismo, di approfittare delle circostanze per trarne qualche vantaggio personale. Non si ha notizia, in questo caso, di qualcuno che abbia rubato il portafoglio o la borsetta a una persona ferita o abbia cercato di vendere informazioni reali o immaginarie.
Forse quelle piccole porcherie non ci sono state. Ma altre, certamente, ce ne sono – di cui probabilmente non saremo mai informati.

Possiamo chiederci, per esempio, che senso abbiano le oscillazioni in borsa nelle ore successive alla notizia dell’attentato. Per quanto odioso e nauseante, è purtroppo fondato il sospetto che qualcuno abbia realizzato un rapido guadagno provocando o sfruttando un’onda speculativa. E sarebbe sorprendente se fra gli speculatori non ci fossero quegli interessi legati alle centrali del terrorismo che notoriamente dispongono di ampie risorse finanziarie – e che avevano il vantaggio di sapere in anticipo ciò che stava per succedere.

Continua a leggere

Ci sono due notizie tratte da Punto-Informatico di oggi che fanno pensare a quanto possa essere facile ridurre le nostre liberta’ individuali e ridurre il progresso in nome di chissa’ quali scuse…
La prima e’ legata a come proteggersi ulteriormente nei confronti del terrorismo:

-> Non saranno leggi speciali, però…

In pratica sembra che ci siano fondati motivi per aspettarsi dal ministro Pisanu nuove proposte per aumentare la data redention in chiave anti-terrorismo…
Le proposte in questo caso sono due:

La prima riguarda appunto la** data retention**, ossia la conservazione dei dati: il pacchetto prevede che, come i dati del traffico telefonico vengono oggi conservati per un periodo di quattro anni,** a questo limite sia estesa anche la registrazione e conservazione delle informazioni sul traffico internet.**
Una estensione di cui viene percepita la pesantezza sulle libertà democratiche, tanto che la si vuole introdurre “soltanto” per i prossimi due anni.
Ma questo è un termine decisamente ottimistico se davvero è una misura necessaria alla lotta al terrorismo, una “guerra” che, secondo gli alleati di Washington, non potrà durare meno di 10 o 15 anni.
Basti qui ricordare che secondo i garanti europei per la privacy la data retention altro non è che una forma di intercettazione. Pensare che possa essere estesa a tutti gli utenti senza che questo rappresenti qualcosa di speciale è decisamente naif.

Oltre al problema tecnico che farebbero lievitare costi di gestione e che in qualche modalita’ dovremmo poi pagare noi, c’e’ la ciliegina: essere di fatto intercettati senza autorizzazione di un giudice e dover pagare per queste misure che servono a tutelarci… un po’ troppo,no?

La seconda è invece l’attribuzione obbligatoria di una intestazione ad ogni scheda di telefonia mobile: l’idea è che ad ogni telefonata da un qualsiasi numero mobile corrisponda sempre un nome e un cognome ben determinati.
In un’epoca in cui vanno scomparendo i confini tra Internet wireless e wired, tra telefonia mobile e VoIP, tra la stessa telefonia fissa ed Internet, c’è da chiedersi quale terrorista che non voglia essere catturato utilizzerà una di quelle schede.
Lo faranno invece tutti gli italiani, in modo indiscriminato e completamente, cedendo così ai database delle forze dell’ordine non solo i propri dati personali ma anche tutti i numeri chiamati, dunque la propria rete di relazioni, in pratica mostreranno le pudenda allo Stato in nome di una presunta sicurezza.

Ora questa poi fa quasi ridere se fosse una burla, ma purtroppo e’ vera…

L’Italia d’altronde vuole sempre farsi riconoscere,no?

Continua a leggere

Oggi e’ una giornata che ricordero’ a lungo….

Non so voi ma io ero preparato al peggio viste anche le basse probabilita’ di far vincere il buon senso.. e vista l’aria che tira negli ultimi anni.. e invece…BAM!!

Mai stato cosi’ contento di essere smentito…. :)

Il Parlamento ha respinto a grandissima maggioranza - 648 voti favorevoli, 14 contrari e 18 astensioni - la posizione comune del Consiglio sulla controversa proposta di direttiva sulla brevettabilità dei software.
L’Aula ha salutato l’esito della votazione con un lungo applauso.
Si tratta della prima volta nella storia che il Parlamento respinge una proposta legislativa in seconda lettura della procedura di codecisione.
In precedenza, tuttavia, i deputati hanno respinto cinque proposte in terza lettura, in Plenaria o in comitato di conciliazione.

Continua a leggere
Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento