[ crosspost su VoIT ]

E’ un passo importante per il futuro della Rete italiana, sicuramente merita un approfondimento…
Intanto il caro Beppe Caravita ha fatto un sunto della situazione; mi fa veramente paura…
-> Il cattivo karma di Telecom Italia

Anche Alessandro Longo ne parla nel suo blog, e anche da parte sua c’e’ una certo allarmismo…

Ci vogliono trasformare internet in una grande rete push di contenuti tv. Agendo sulla rete di nuova generazione.

Quanto mai giustificato, dico io…

Tempo fa avevo letto l’interevento di Tim Berners Lee sull’importanza della neutralita’ della Rete, un aspetto quanto mai messo in discussione a livello mondiale… [ vedi il sito savetheinternet.com ]
La pressione delle Telco non e’ mai stato cosi’ forte…

In Italia credo ci sia un grosso problema culturale: non si conosce abbastanza Internet e il Web e le dinamiche a guadagno condiviso che li regola, da sempre…

Ho paura per quello che puo’ fare una compagnia come Telecom in un Paese cosi’ malandato come il nostro, occorre pensare qualcosa…

E il primo passo e’ sapere verso dove ci stiamo muovendo…

Chiudo con qualche passo tratto dal post di Tim:

Twenty-seven years ago, the inventors of the Internet[1] designed an architecture[2] which was simple and general. Any computer could send a packet to any other computer. The network did not look inside packets. It is the cleanness of that design, and the strict independence of the layers, which allowed the Internet to grow and be useful. It allowed the hardware and transmission technology supporting the Internet to evolve through a thousandfold increase in speed, yet still run the same applications. It allowed new Internet applications to be introduced and to evolve independently.

When, seventeen years ago, I designed the Web, I did not have to ask anyone’s permission. [3]. The new application rolled out over the existing Internet without modifying it. I tried then, and many people still work very hard still, to make the Web technology, in turn, a universal, neutral, platform. It must not discriminate against particular hardware, software, underlying network, language, culture, disability, or against particular types of data.

[ … ]

The Internet is increasingly becoming the dominant medium binding us.
The neutral communications medium is essential to our society. It is the basis of a fair competitive market economy. It is the basis of democracy, by which a community should decide what to do.
It is the basis of science, by which humankind should decide what is true.

Let us protect the neutrality of the net.

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[ crosspost su VoIT ]

Sembra che qualcuno abbia brevettato anche la metodologia delle idee alla base di AJAX, ma anche di Flash e non solo…
-> U.S. Grants Patent For AJAX

The patent–issued on Valentine’s Day–covers all rich-media technology implementations, including Flash, Flex, Java, Ajax, and XAML, when the rich-media application is accessed on any device over the Internet, according to the patent holders.

Della serie: continuare a brevettare idee generiche fa molto bene al progresso e all’umanita’…

Non ho parole…

How broad is the patent? Here’s what the patent abstract says it covers:
A host computer, containing processes for creating rich-media applications, is accessed from a remote user computer system via an Internet connection.
User account information and rich-media component specifications are uploaded over the Internet for a specific user account.
Rich-media applications are created, deleted, or modified in a user account, with rich-media components added to, modified in, or deleted from the rich-media application based on information contained in a user request.
After creation, the rich-media application is viewed or saved on the host computer system, or downloaded to the user computer system over the Internet.

Via Wikilab

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[ sensazioni e pensieri a cavallo della lettura di “Il computer invisibile]

Come ho gia’ scritto in un post precedente, e’ un libro molto bello e puntuale sul perche’ siamo frustrati quando usiamo la tecnologia, incubo del nostro vivere quotidiano.

Anche per i tecnici.

Figuriamoci per la gente normale, che fa altro tutto il giorno.

Tempo fa avevo visto questa puntata di Digitalk che consiglio di vedere:
-> Il PC non funziona, e ora?

Il computer a quanto pare, e’ l’incubo di tutti ormai: non va e non e’ usabile, se non per piccoli periodi di tempo e richiede uno sforzo pazzesco per funzionare e per essere mantenuto…

Possibile che in 20 anni di sviluppo, abbiamo qualche interfaccia 3d in arrivo e poco altro, i computer siano sempre piu’ complessi e allo stesso tempo facciano le stesse cose anche se sono esponenzialmente sempre piu’ potenti?
Per non parlare poi della metafora file e icone, desktop e finestre che, ( visto con i miei occhi ), per la gente che non li ha mai visti sono tutto fuorche’ “user-friendly”?
Non sarebbe ora di rendere trasparente l’idea stessa di file: io lavoro con dati, che siano lettere, che siano presentazioni o libri da completare, o musiche o video…Non voglio piu’ sapere che il sistema li gestisce come files, con una data dimensione e cosi’ via…

O meglio: se voglio il sistema mi deve mostrare i dettagli, ma solo su mia richiesta…

Cavolo, ma nessuno ci pensa?

Io oggi non ho bisogno di tutta questa potenza, se non in rare occasioni e comunque siamo tutti tecnofili dipendenti…Abbiamo perso il senso delle cose…

Windows per dire e’ l’ultimo che ancora non fa la deframmentazione del disco, non cancella i file temporanei e molto altro…in modo trasparente, senza che sia l’utente che lo debba fare…

Possibile che si perda piu’ tempo a mantenere in ordina una macchina che ad usarla?

E’ interessante vedere quanto siamo dipendenti dalla tecnologia e quanto non riusciamo piu’ a vivere, a riflettere, a rimanere soli o con chi vogliamo in pace…
Paghiamo per essere scontenti, per essere frustrati, per dipendere dalle macchine…
Quando sono le macchine che dovrebbero essere progettate per aiutarci…

E’ ora di finirla: e credo che alcune ditte, come la Apple, abbia capito questa cosa da tempo…
O almeno e’ piu’ vicina a questi temi rispetto a molte altre…
Motivo per cui uno paga per un prodotto magari piu’ lento, ma piu’ usabile e che ci faciliti veramente nella vita quotidiana…

iBook è un oggetto che ha il pregio di tutti gli ottimi computer: è equilibrato. E l’equilibrio porta stabilità ed affidabilità. [..] E’ un acquisto che certamente consiglierei ad un amico, a meno che non abbia una ragione precisa per usare Windows (e Office non è tra queste ragioni).

Il circolo auto-referenziario dell’informatica deve finire: stiamo andando contro i nostri bisogni e occorre tornare a pensare a cosa serve quello che stiamo comprando…
la tecnologia e’ un mezzo, non il fine delle cose…

work in progress…

Piccola nota: io starei attento alle nuove macchine Apple: sono tutte TPM - compatibili…

Nota in aggiunta: e giusto per la cronaca, al posto di usare il marketing a nostro vantaggio ecco cosa combiniamo… esempio

E visto che oggi la tecnologia e Internet stanno complicandosi, qualcuno non la vuole piu’ in crescita infinita…Da fermarsi a pensare,no?

E comunque usare il Web come via d’uscita puo’ essere una strada praticabile, a mio avviso…
Semplicita’ e pervasivita’…

..piccoli sassi in uno stagno… piccole onde che rimbalzano da una riva all’altra…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento