Questa e’ buona…
Non so chi di voi ha letto un libro molto bello di un nostro scrittore ancora poco conosciuto, Tullio Avoledo..

Il libro in questione e’ “L’elenco telefonico di Atlantide“ ed e’ un romanzo molto interessante… non vi dico come ma questo progetto della BT c’entra molto con quello del romanzo…

E altro non dico per non rovinare la lettura…

Prendiamo spunto della notizia da Punto-Informatico:

..Regno Unito, dove un eminente tecnologo-futurologo si è lanciato in una singolare predizione: entro i prossimi quarant’anni la morte non significherà più perdere la memoria di un individuo.

[…]

Va da sé che “scaricare la memoria di un individuo”, di per sé un concetto fin qui espresso soltanto dalla fantascienza, non significa conservare tutte le altre caratteristiche della persona.
Ma Pearson non ne è convinto: “Stiamo già valutando come la struttura di un computer potrebbe trasformarsi in una coscienza: ci sono alcuni di noi che ritengono sia fattibile“.

La cosa interessante e’ che quello che racconta queste cose non e’ certo uno sprovveduto:

Ian Pearson, che guida il team di ricerca sulle tecnologie del futuro in British Telecom

Notevole direi…
E non ne sono particolarmente sorpreso visto che manca poco a raggiungere quel punto di progresso dove non avremo semplicemente piu’ problemi a gestire la memoria di massa dei computer…

Sara’ possibile in linea teorica salvare tutti gli impulsi dei nostri sensi ( che sono segnali elettrici ) in queste memorie… il problema sara’ riuscire a decodificarli… :)

Su questo tema c’e’ un volume in ApogeoOnLine che si puo’ scaricare gratuitamente:

-> Mediamorfosi

Un altro riguardante questi temi che ho appena trovato, ma che non ho ancora letto e’ questo:

-> Come ricorderemo la nostra vita in futuro?

Ognuno di noi documenta la propria vita in modo vario. C’è, chi tiene un diario, chi si limita a conservare qualche fotografia, chi gira autentici reportage con la propria videocamera sui fatti salienti della propria esistenza: nascite, matrimoni, viaggi, ecc.
Ma già oggi c’è anche chi ha dato vita a siti Web dedicati a se stesso o alla propria famiglia.

Sembra molto interessante…

Riferimenti:

-> Un supercomputer contro la morte?

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Questo post vuole essere un iniziale accenno all’uso di XML e dei cosiddetti Microformats all’interno dei blogs: una tendenza che si sta sviluppando per riuscire a creare quel “web of data“ futuro del web attuale e passato.

In realta’ da quel poco che ho visto in pratica l’uso di questi formati XML all’interno del testo semplice e’ se vogliamo un passo semplicistico di quello che ci offrira’ il Semantic Web
Il problema maggiore e’ che per usare e capire il Semantic Web ci vuole tempo, risorse e formalita’… per non parlare che per la massa non e’ ancora facile iniziare ad usarlo e gli strumenti si stanno facendo strada in questo momento…

La comunita’ quindi ha risposto introducendo i tags e questi formati basati su XML, che vogliono potenziare il testo semplice senza la difficolta’ d’uso dei livelli superiori a XML: chiaramente ci sono lati positivi e negativi nel fare questo.

Comunque giusto per iniziare volevo segnalare un link:

-> Beyond Text

Vediamone un estratto:

The basic idea is to go beyond “mere” text in blogs and include structured XML that describes job-openings, events, new prices, press releases, updates to phone numbers and contact info, requests for proposals, etc. i.e. Using the now almost ubiquitous content syndication network to broadcast useful business data – not just prose or text commentaries.

Questo significa usare la potenzialita’ della syndication, e quindi degli RSS per segnalare eventi e cose simili oltrepassando i semplici commenti e notizie, usando XML.

E ancora: parlando delle direzioni del blogging…

Future developments: Convergence with web search, Mutimedia, functional RSS feeds for more than just news, Richer blogging tools, more sharing and social networking features.

Indicatori delle direzioni che si possono dare ai contenuti: non dimentichiamoci infatti che l’origine degli RSS e della syndication altro non e’ che i famosi “canali” di Microsoft Explorer 5… l’idea di offrire qualcosa di broadcasting simile a quello che accade per la televisione…

Probabilmente idea finita male per i tempi: la Rete costava e non c’era l’ADSL ancora qui in Italia e nessuno voleva qualcosa di simile alla tv…

L’idea e’ rimasta ed e’ stata modificata…

Giusto per inciso in questo blog ho installato un plugin che gestisce le recensioni dei libri e dei film seguendo un formato basato su XML:

-> What is Structured Blogging?
e questa e’ la spiegazione:

Structured blogging is about making a movie review look different from a calendar entry. On the surface, it’s as simple as that - formatting blog entries around their content.

On another level, it’s a bit more complicated -** what we want to do is create structure (in the form of XML) around each of these types of entries, to organize the data inside and to let machine readers** - other programs, sites, and aggregators -** better understand the content**.

Questo per inciso e’ proprio lo scopo del Semantic Web:

fare in modo che le macchine siano in grado di dialogare ad un livello base autonomamente alleggerendo il nostro lavoro e capendo un po’ di piu’ i contenuti che stanno gestendo…

Riferimenti:

-> Beyond Text
-> What is Structured Blogging?
-> Dal web statico al web semantico
-> microformats

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Ieri e’ stata una giornata intensa ma molto interessante…

Infatti pur con i casini dello sciopero dei treni ( di 24 ore… un vero scandalo a mio parere ) sono riuscito ad andare a Venezia e poi a Mestre in sede di facolta’ per ascoltare un personaggio molto importante:

-> Roberto Di Cosmo

Il titolo della conferenza era:
L’impatto dell’Open Source nella societa’ moderna“…

Il problema e’ che ho perso i primi tre quarti d’ora, ma per fortuna sono riuscito ad esserci…

Per chi non lo conosce oltre al suo sito si puo’ dire che ha scritto questo bellissimo saggio, che vi consiglio caldamente di leggere:

-> Trappola nel Cyberspazio

E’ una storia che spiega molto bene e molto “terra terra” i problemi con il monopolio MS e il problema dei brevetti… temi che chiaramente data la loro importanza sono stati oggetto di discussione anche ieri…

In particolare vorrei dirvi tre punti che mi hanno colpito particolarmente in quello che ha detto ieri…
Lo faro’ in post successivi visto che il materiale e’ tanto e il personaggio ha un carisma tale che parla a ruota libera e non stanca la platea; si potrebbe ascoltarlo per giorni :)

NOTA: un post verra’ dedicato ai brevetti, spiegati molto bene e FONDAMENTALI per il progresso tecnologico e per permetterci di lavorare ancora in questo settore ( e non lasciare solo le grosse multinazionali )

1. Guadagno dal software

La modalita’ principale che e’ sotto gli occhi di tutti e’ chiaramente quella delle licenze: una software house crea dei prodotti e poi li vende concedendoli ai clienti tramite delle LICENZE D’USO.. questa e’ la modalita’ che usa la microsoft per capirci ed e’ nata nei primi anni 80…

Da notare che quello che si paga non e’ proporzionale al lavoro speso per fare il prodotto: e’ un costo fisso che fa aumentare il guadagno in proporzione al numero di clienti che comperano il prodotto.. maggiore e’ questo numero maggiore e’ il guadagno ( immaginate in un clima di monopolio cosa accade )

Poi c’e’ un altro modello di guadagno dal software che e’ quello basato sul SERVIZIO: in pratica l’esempio piu’ semplice e’ quello che fa IBM… se voi vedete quello che vende non e’ un prodotto ma una servizio fatto da persone ( assistenza, personalizzazione e un prodotto su misura del cliente ); quindi vende COMPETENZE… fatte da persone…

Una cosa interessante e’ guardare di tre tra le societa’ nell’IT mondiale piu’ famose il volume di guadagno e n di lavoratori diretti e trarne delle conseguenze…

Prendiamo per esempio IBM, Oracle e Microsoft…

Appena trovo il tempo cerchero’ di trovare i riferimenti, cmq salta fuori quanto segue:

  • MS ha il minor numero di lavoratori e il maggior guadagno
    • IBM ha il maggior numero di lavoratori e un guadagno onesto ma non spropositato e esponenziale come MS

In pratica per MS i servizi aggiuntivi alla creazione del prodotto ( il software ) non sono importanti e anzi le persone per fare questi servizi praticamente non ci sono o sono talmente poche da lavorare male ( assistenza, call-center e personalizzazione in base al cliente ).

Al contrario IBM vende competenze e servizi legate alla persona, il software e’ solo il primo tassello del rapporto di business: e qui il lavoro fatto e’ proporzionale al guadagno, of course…

Ma la domanda e’: il software libero dove si pone rispetto a questi modelli?

Chiaramente e’ l’estremizzazione del modello a SERVIZIO: il software puo’ o meno essere a pagamento ma si compra anche il codice sorgente quindi il programma volendo puo’ essere modificato e personalizzato dal cliente stesso se ne ha le competenze… e il GUADAGNO si crea dal fornire servizi su tale prodotto ( assistenza, modifiche, manualistica, personalizzazione ).

Si paga quindi una competenza nell’adattare un prodotto piuttosto che un prodotto a scatola chiusa che se non va.. che si fa? Si aspetta la versione successiva…

Intanto chiudo qui per continuare in un altro post, e chiudo con una nota sempre di Di Cosmo:

Se il codice poi sara’ rilasciato ai clienti e quindi al pubblico e’ chiaro che essendo sottoposto a critiche si cerchera’ di renderlo migliore possibile ( sia nella forma che nella struttura )…

ma pensiamo invece al codice proprietario: nessuno al di fuori dell’azienda lo puo’ vedere: la forma secondo voi sara’ importante? e la qualita? e la sicurezza?

Alla prossima :)

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento