La settimana scorsa ho letto d’un fiato l’ottimo

Copertina del libro

-> Luci e ombre di Google - del gruppo Ippolita

Cosa si nasconde dietro il motore di ricerca più consultato al mondo? Quello che da molti era stato definito e osannato come il miglior strumento per districarsi tra le maglie di Internet, pare celare molti segreti ai suoi utenti. Si va dalla scansione delle e-mail del servizio Gmail alla indicizzazione proposta da Google che sembra in realtà non dare tutte le risposte richieste dall’utente, fino a ipotesi di violazione della privacy collettiva. Criticare Google attraverso una disamina della sua storia, la decostruzione degli oggetti matematici che lo compongono, il disvelamento della cultura che incarna significa muovere un attacco alla tecnocrazia e alla sua pervasività sociale.

Usando la versione online in PDF, e grazie all’Iliad non ho perso gli occhi e ho pure preso appunti ( a breve una recensione minuziosa del lettore )…

Diciamo che e’ un volume che fa da contraltare al libro di Battelle, “Google e gli altri” ( qualcosa qui ), ed e’ molto piu’ duro ed esplicito nello spiegare le logiche dietro al “ don’t be evil“ googliano…

E’ una lettura che consiglio, e che trovo quanto mai attuale, visto che nell’ultimo mese Google medesimo sta perdendo l’aurea mistica che lo ha sempre attorniato… ( dalla privacy a molto altro )

Ci sono degli spunti interessanti, anche troppi: alcuni li metto a mo’ di lista puntata intanto:

  • Google presuppone la superiorita’ degli algoritmi sulla scelta umana, e punta all’efficienza della ricerca, ma sembra dimenticarsi della ricerca in quanto tale, in quanto percorso. Soprattutto aggiungo io, nella VISUALIZZAZIONE del percorso che collega le cose. Io sto cercando questa visualizzazione.
    A volte, si impara di piu’ correndo, che semplicemente arrivando alla fine della corsa. Ma e’ facile dimenticarlo.

  • come vengono usati e abusati il free software e l’open source in Google: un vantaggio competitivo guadagnato anche grazie alla comunita’, e quindi alla collettivita’, che pero’ non viene distribuito assolutamente indietro. E questo inizia a trasparire…

  • democrazia diretta, Pagerank, brevetto sul Pagerank di proprieta’ della Stanford University e algoritmi sui grafi: si potrebbe sintetizzare come “il Re e’ nudo“… in pratica la democrazia tanto ossannata dal PageRank non e’ piu’ cosi’ chiara, come all’inizio…
    Visto che la concessione di utilizzo del brevetto sul PageRank scade nel 2011, Google lo sta costantemente modificando i pesi sui link, e tutto quello che fa non e’ certo pubblico, ne’ quanto meno brevettato. Quindi il ruolo del link in ingresso e in uscita come forma di voto per i siti, e’ ormai una visione alquanto semplicistica della cosa. E non proprio democratica.

  • la guerra degli standard: in un mondo perfetto, tutti saremmo attenti agli standard e a capirli sempre piu’, per favorirci vicendevolmente… stranamente Google e’ superiore a questa cosa, in un modo diverso dai comportamenti Microsoft pero’.Direi che si lavora ad un livello superiore. **Si riesce a far quello che lo standard vorrebbe permettere ( versione mobile e standard dell’home page, ad esempio ), ma SENZA standard e secondo modalita’ nascoste all’utente…
    E non e’ un caso che non ci si trovi a braccetto con certi standard che promuovino la decentralizzazione… **

  • la centralizzazione del sapere nelle mani di un ente privato PROFIT e’ sempre inquietante, qualunque esso sia: come appassionato del Semantic Web, se voglio rendere pubblica la mia rete sociale, i miei interessi e quello che mi riguarda ( quello che puo’ risultare utile, of course ), in forma DECENTRALIZZATA e sotto il mio diretto controllo, voglio farlo ( FOAF, OpenID e ClaimID, guarda caso, sono iniziative di singoli e di piccoli gruppi, non di aziende ).[ qualcosa di tecnico su Google Base e SemWeb, che potrebbe essere legato ]

Ci sarebbe molto altro da dire, mi riservo un modo piu’ chiaro per mostrare le connessioni tra idee e contenuti del libro, nel breve termine….

Aggiungo una piccola nota di complimenti, per il rischio e l’innovazione di questo gruppo Ippolita, che pubblica online e in forma cartacea quello che produce, lasciando alla maturita’ dell’utente il pagamento della versione digitale. ( il mio contributo arrivera’ presto )
Da qui:

Il progetto Ippolita promuove il guadagno personale, l’accumulo e arricchimento del singolo.Perchè solo individui sereni e autonomi possono condividere e creare in uno spazio collettivo. Affinchè i singoli membri del progetto possano investire il proprio tempo in attività di ricerca, piacere personale e appagamento, chiediamo a tutti voi una donazione.

Un altro segnale che qualcosa si sta muovendo, e che progetti come Metafora, possono trovare la loro strada verso equilibri nuovi e piu’ stimolanti per entrambe le parti che stanno giocando.

Io vedo delle assonanze interessanti…
Oltre al fatto che e’ fantastico poter avere i contenuti in forma testuale anke online, per poter tracciare le sezioni che ci interessano, o fare citazioni.. Stupendo :)

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E’ periodo di forte crisi dello strumento blog, per me…
Non mi basta piu’, e la mole di info che trovo a gestire e che avrei voglia di riprendere e’ molto elevata…
Date un’occhiata ai link che sto inserendo in del.icio.us per capire…

Intanto sto ripensando tutto e cercando di capire le mie esigenze, dopo quasi 2 anni di blogging, anche ad uso personale…
Uso molto le bozze sotto Wordpress, e adesso sono davvero troppe…

Mi faro’ una mappa mentale con Freemind per venirne fuori, ho capito..
[ intanto pero’ mi sono convertito gli oltre 1400 links di del.icio.us in una mappa mentale, una forza davvero… via deliciusmind ]

Intanto, oltre a provare OpenID, MicroID e capire come si possono completare con FOAF e il Semantic Web in generale, ecco un po’ di links particolarmente interessanti nel quadro italiano:

-> “Fare informazione” e “dare informazioni” sono cose diverse
-> La riscoperta della comunicazione

E sul lato del Semantic Web, molta carne al fuoco:
-> How to participate to the Web 3.0 using your blog: participating to the Semantic Web to enhancing your blog visibility
-> ClearForest Semantic Web Services (SWS)

E non posso chiudere con questo bel pensiero:

5 years from now, Grid services that are not already on Web will be based on instant messaging, and XMPP/Atom/RDF will be the key Grid transfer protocols and formats.

That’s a jolly nice selection, even without the Grid context - RDF for arbitrarily structured data, Atom where you’re mostly interested in delivering a known-shape payload, XMPP where you need fast flows.
Add HTML and that looks to be like 99% of network apps sorted.

work in progress

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Sto lavorando sulla parte tecnica, per consolidare in modo del tutto decentralizzato e sotto il mio controllo,
la mia identita’ nella Rete.

Qualcosa che, leggendo il libro di Granieri, a volte sembra essere solo il blog, ma che per fortuna e’ molto di piu’.

Vi lascio qualche link in merito, e molto e’ presente sul mio account del.icio.us: a breve un post dettagliato sulla questione…
-> http://dagoneye.it/me
-> OpenID for the Semantic Web - GSWB
-> HeraldryIdentityProposal - Incubator Wiki

Sto anche aggiornando il mio profilo FOAF, e sarebbe pure ora…

Ma se riusciamo a creare qc che sfrutti OpenID, il profilo FOAF e quindi il Semantic Web, Yadis
Direi che la decentralizzazione dei nostri dati e della nostra identita’ digitale farebbe un bel passo avanti…

E con OpenID, e’ proprio un divertimento…
Delegare l’autenticazione: una trovata davvero geniale…

Hanno aggiunto complessita’ sul mattone delle URI, seguendo il principio end-end proprio della Rete…
:)

Il tutto sotto il controllo degli utenti, e non del fornitore x, o del mega-sito portale community y…
Senza re-inventare la ruota ogni secondo…

work in progress

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento