Intervengo nella discussione di qualche tempo fa, a cui hanno partecipato Titti Cimmino e Maurizio Napolitano, per aggiungere un po’ di note a margine.
Per avere il quadro completo, serve leggerli:
-> Open Data: non avevo capito niente. Lo zeitgeist italiano è l’ignoranza?
-> ma cosa vuol dire open data?

Non ripeto le osservazioni fatte da entrambi, meritano e danno una lettura generale che appoggio in pieno.
Il concetto che vorrei far passare è questo: **fare Open Data non è il punto di arrivo, ma solo uno step importante su un percorso assai più grande. Quello di usare il Web al suo massimo potenziale. Non solo a livello tecnico, ma sociale a tutto tondo. **
E per fare questo percorso, serve delimitare correttamente ogni passaggio intermedio: se un anno fa in Italia poteva esserci un po’ di confusione sul tema dato pubblico != open data, ( all’evento Fammi Sapere avevo dedicato proprio un aspetto di questo passaggio ) ora dopo materiali e discussioni a disposizione, questo non è più possibile.

Siamo in un percorso, e non arriveremo tanto presto alla fine.
Abilitare davvero a livelli corretti l’Open Data in Italia, sia a livello di PA che a livello di privati, potrebbe essere il volano per cambiare le regole di questo Paese, e poi se non ora, quando?

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Periodo intensissimo per gli Open Data, anche per l’ Italia finalmente.
Segnalo questo evento che ha un potenziale davvero notevole per contribuire a quel confronto ed a quella conversazione sempre più necessaria per iniziare a far capire il contesto, ed imparare tutti assieme a gestirlo al meglio. Per poi passare a quelli di dicembre in quel di Torino, ma di questi parlerò più avanti perchè non so se riuscirò ad andare.

-> Fammi Sapere - Un convegno sugli Open Data

L’evento vuol essere un momento formativo e informativo, per sensibilizzare cittadini e amministratori di enti, istituzioni e aziende pubbliche, sulle opportunità offerte da una reale apertura e diffusione telematica dei dati pubblici in possesso della Pubblica Amministrazione.

Marco Scaloni lo presenta anche così in uno dei suoi post:

Open Data vuol dire trasparenza della pubblica amministrazione, vuol dire condivisione e riutilizzo dei dati pubblici in suo possesso, vuol dire un data.gov italiano, un dati.piemonte.it marchigiano, una anagrafe Pubblica degli Eletti e Nominati senigalliese.

Il programma merita un’occhiata approfondita:
-> Programma di Fammi Sapere

Le cose da segnalare sono almeno un paio:

Grazie a Marco Scaloni ed a InfomaticaEtica e agli altri organizzatori e sponsors ( tra cui E-Xtrategy che ringrazio, dove lavora Adriano .) ) per avermi invitato: oltre ad avere una sessione un po’ giocosa introduttiva che proverà ad introdurre il tema tecnico del riuso dei dati facendo un parallelismo tra i Lego e il Web of Data, avrò l’onore di essere pure il moderatore della sessione tecnica! Ovviamente vedrò di sfruttare il lavoro iniziato anche da Spaghetti Open Data per ragionare assieme ai lego con cui possiamo e dobbiamo giocare per aumentare la trasparenza del sistema Paese e come integrarlo al meglio al datagov.it

Curioso di sentire le varie sfacettature di un tema complesso e ampio come quello degli Open Data, soprattutto da chi sono anni che si scontra contro il sistema per introdurre metadati ed ontologie a vantaggio della PA… sarà interessante proprio ascoltare Paolo di Pietro su tali faccende…
Ma anche chi ha creato Linked Open Camera, chi promuove da una vita compatibilità e aperture come Flavia Marzano e chi fa emergere i nostri cari dilemmi normativi come Ernesto Belisario
E poi è l’occasione di rivedere anche Luca Conti, sperando che si rimetta in forze in tempo eh eh

La trasparenza è un tema con cui mi sto cimentando da tempo, ed è il tema su cui sto rifondando anche Metafora. ( gennaio 2011 da tenere d’occhio, ma ci saranno news ufficiali in merito ben prima ).
Era un anno fa che scrivevo questo:
-> Trasparenza e metadati, per un nuovo contesto: il Data Web Marketing

Intanto mi conforta che proprio Marco abbia intitolato uno dei suoi post:
-> “Fammi Sapere”: la tecnologia al servizio della trasparenza

Vuol dire che a camminare lungo questa stretta e tortuosa stradina non siamo da soli…
E che forse stiamo crescendo. .)

Intanto per partecipare:

http://fammisapere2010.eventbrite.com/
http://www.facebook.com/event.php?eid=159267530770259

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AGGIORNAMENTO: molte segnalazioni sul tema sono presenti nel post precedente in realtà:
-> Open Data e progettazione urbana partecipata: crowdsourcing locale integrabile nel globale, thanks to Fram_menti

Su invito di Alberto Cottica e di altri appassionati degli Open Data ( Federico Bo, Laura Tagle, Gaspar Torriero e Massimo Mantellini, ed io aggiungo Titti Cimmino e Gigi Cogo [ questa è la risposta verso le istituzioni più pragmatica rispetto semplicemente al civic hacking, caro Gigi ], Ernesto Belisario e Nicola Mattina ), partecipo ad un meme collettivo che vuole stimolare tutti, chiunque, a segnalare dove ci siano dati grezzi sulla PA o sullo Stato in generale in giro per i siti governativi italiani e i siti ad esempio delle agenzie per il territorio ( ARPA e similari ).

Per citare Alberto nel fine comune:

Lancio una proposta: se siete a conoscenza di dati pubblici e aperti, a qualunque dimensione (da quella nazionale a quella del quartiere: ci sarà pure qualche Comune o qualche Asl “smanettona” là fuori!) e su qualunque cosa, fatemelo sapere. Non importa come: commenti al blog, sui social network, telefono, segnali di fumo, quello che volete. Io mi impegno a condividerli in qualche modo (molti si sono ammassati qui in modo abbastanza spontaneo).

Ovviamente mi impegno pure io .)
Lo ripeto affinchè si capisca, ma già guardando il post di Alberto nei commenti emerge: dove ci sono dati grezzi disponibili in maniera pubblica in giro per i siti italiani, abbiamo bisogno che ci vengano notificati attraverso commenti, segnalazioni o altre forme più strutturate che vi propongo a fine post. Abbiamo bisogno dell’intelligenza collettiva della Rete italiana per vedere quanto abbiamo già a livello online sui dati pubblici.

Perchè è importante?
Perchè così poi si potrà raccogliere in un unico punto il materiale che abbiamo già e che non sappiamo di avere. E questo sarà fondamentale: è il primo passo promosso da Obama a suo tempo nel promuovere il sito data.gov in effetti, e il passo chiave per far capire alla nostra classe politica cosa significhi avere un data.gov.it, non certo una raccolta di pdf o di dati non indicizzabili con i motori di ricerca .(
Prima vediamo di raccogliere un po’ di dati, e prima potremmo poi discutere anche di come usarli e con che cosa, a livello di strumenti software.

Qui in Italia nel corso della primavera, quando sono iniziate le voci grosse attorno al tema e lo speciale fatto per Nova24, è partita una discussione sul tema che cercava prima di consapevolizzare, poi di trovare delle vie pratiche per promuovere questo bisogno anche a livello di funzionari statali. Tra gli altri Titti Cimmino ha aperto una via interessante, citando il progetto CKAN in questo post:
-> it.ckan.net : Open Data a raccolta, puntando ai LOD.

Ma se qui in Italia giungono solo riverberi, l’immobilità di fronte al tema opendata – linkeddata, forse (timidamente), sta lasciando il posto a qualche lieve spinta in avanti. Dopo il mio scoramento che ho fatto trapelare dalle parole scritte nel mio ultimo post relativo alla situazione del Linked Open data in Italia, ho avuto un breve scambio di battute con Stefano Costa, coordinatore del Working Group on Open Data in Archaeology .

In quell’articolo esprimevo il mio rammarico per l’esiguo numero di riferimenti di Open Data in Italia che Stefano, con la collaborazione dell’instancabile Rufus Pollock, aveva raggruppato: in effetti in prima battuta erano stati elencati solo i dati.piemonte.

it.ckan.net ora offre una raccolta di dati aperti.. magari è presto per i Linked Open Data in Italia?

Infatti è stata aperta una sezione italiana del CKAN non a caso:
-> http://it.ckan.net/

Io nel mio piccolo, prima di confrontarmi con Alberto in questa bella discussione anche sui tools che si possono usare per navigare ed organizzare tali Open Data, già mi accingevo a capire come usare l’archivio CKAN creato a tale scopo a livello mondiale per questi fini, come già spiegava a suo tempo Read Write Web nel 2008, perchè il CKAN è:

CKAN è un catalogo di dati e contenuti aperti CKAN facilita la ricerca, l’utilizzo e il riutilizzo di contenuti e dati aperti, in particolare in modalità automatica

Non è un caso che sia dietro alla gestione anche del data.gov.uk britannico .)
-> Who is involved in the project?

Data.gov.uk is a key part of the Government’s work on Transparency which is being lead by the Transparency Board. Data.gov.uk implementation is being led by the Transparency and Digital Engagement team in the Cabinet Office, working across government departments to ensure that data is released in a timely and accessible way. This work is being supported by Sir Tim-Berners Lee & Professor Nigel Shadbolt.

There are a number of technical partners involved in the project to date. These include the Comprehensive Knowledge Archive Network (CKAN):

**CKAN stores the catalogue behind data.gov.uk and a growing number of open data registries around the world. It is a project created by the Open Knowledge Foundation to provide make it easy to find, share and reuse open content and data.

The CKAN software provides its own web interface, programmer’s API, feeds notifying of changes, and a browsable history of all changes.**

Proposta strutturata: un wiki per raccogliere le segnalazioni

Per dare un minimo di ordine e per facilitarci nella raccolta degli stimoli, ho creato un documento collettivo pronto per essere compilato per chi volesse già segnalare, anche in maniera incompleta, quello che trova in Rete:
-> Open Data in Italia? Dove sono le fonti già online?

Ho abbozzato i dati da inserire per ogni fonte sui dati che sono richiesti per l’inserimento nel CKAN italiano.
Per gli altri, un commento, un qualcosa con l’hashtag #opendataitaly, o una mail è gradita ( matt at blog.dagoneye.it )! L’importante è parlarne, facciamo girare la voce e vediamo se in questo Paese il senso civico per una volta riesce a prevalere sul caos in cui stiamo vivendo oggi. E la cosa bella è che stavolta è proprio presente una contaminazione tra bloggers, civic hackers e funzionari pubblici che possono fare la differenza. Lo Stato d’altronde è di tutti, no? .)

Ah, e se vi vengono in mente, per i più tecnici, altri strumenti che si potrebbero usare per navigare e organizzare i dati rispetto a quelli segnalati in questa discussione, ben venga! Segnalatelo pure nei commenti!
Anche perchè è bello poter leggere cose di questo tipo:

l’interesse registrato in rete sul tema open data in queste settimane (guardate per esempio questo thread) ha sorpreso piacevolmente chi, nelle istituzioni, cerca di portare avanti questo tema. Al nostro aperitivo, per esempio, era presente Aline Pennisi, che ha pubblicato i dati relativi al bilancio dello Stato della Ragioneria Generale dello Stato (ne ho parlato qui). Lei si aspettava di trovare un interesse nei parlamentari e nei professori universitari che finora non c’è stato; ed era molto intrigata nello scoprire che i “suoi” dati vengono discussi appassionatamente nella blogosfera, che conosce poco.

Diamo una mano a collegare le istituzioni con la popolazione, grazie alla Rete!

Per mostrare cosa poi si puo’ fare se abbiamo i dati grezzi, ecco qualcuno che difende l’innovazione in questo pazzo Paese:
-> Ci siamo! - Linked Open Camera

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento