I think that the most innovative tools we will use in the future and their invention will come from the bottom and from above suspicion persons…

One of these innovations is in my opinion this new way of a distributive discussion on a fixed topic with blogs as a medium, called blogoposium

[ and this is another little contribute to blogoposium1 initiative incidentally ]

There is a wonderful post of Nancy White that tries to explain the origin of the word and of the phenomenon:

blogoposium : a way to codify an informal form that has emerged across blogs for sometime: a shared focus over a certain period of time.

And this is the final part…

Key words here. Public. Presentation. Drinking. Party. Experts. Specialists.
The only one that really talks about interchange or dialoge is the reference to Socrates. And that was about love.

Of course blog is the medium. So I think I shall focus on that last word, love.

What happens when we get together and talk about things we care about deeply.
Things we love.
What changes? With that be part of a Blogoposium on Web 2.0?
Is that a measure of what we can bring when we blog collaboratively across our little domains and piles of words?

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Chi ha l’occhio lungo ha notato che sto apportando dei piccoli cambiamenti nel blog per catturare e gestire maggiore semantica possibile…
Con lo scopo ultimo di rendere maggiormente fruibile a me stesso, agli altri e alle macchine il contenuto del sito…

web of data

Questo perche’ al di la’ di tutte le possibili discussioni RDF permette con facilita’ di tenere traccia delle RELAZIONI tra risorse che sono identificate da un URI…
quindi ragionando con i posts ovviamente e’ naturale cercare di fare affidamento su tale modello per avere una lettura dei COLLEGAMENTI tra i posts stessi…

In pratica una lettura non gia’ dei contenuti ma dei meta-contenuti: senza entrare nel dettaglio dei singoli posts si puo’ offrire una visione semantica e significativa dei legami che io stesso creo nei posts: parlo dei links che vengono inseriti e delle categorie e dei tags associati…

AGGIORNAMENTO : parlando dei metadata anche Granieri arriva alle medesime conclusioni basandosi sulle opinioni di Dave Winer (sostenitore di RSS2)… la cosa verra’ ripresa ma la segnalo perche’ degna di nota…

-> Remixable Web

Questi formati di distribuzione (i feed RSS e Atom) trasportano informazioni semantiche (pensate ai tag o alle categorie come associazioni più immediate) e queste informazioni sono leggibili dalle macchine. Quindi i software possono rielaborale e restituircele in modi molto diversi e personalizzati.
E’ il cosidetto Remixable Web

Io aggiungerei che questo e’ il Semantic Web Lite ma capisco la posizione di Winer: e’ una questione tecnica e di condivisione di certe visioni che riprendero’ piu’ avanti…
Finito l’aggiornamento…

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Non e’ una questione semplice, e scrivo questo post anche per chiarirmi le idee io stesso…

E dalla quantita’ di link e opinioni che ho trovato in 5 minuti si vede che la cosa e’ stata parecchio discussa: vediamo cosa ne viene fuori…

E’ chiaro che chi volesse portare la propria esperienza e’ ben accetto…

Allora intanto parliamo di FOAF, una delle applicazioni di RDF nella creazione delle reti sociali, tanto di moda oggi…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento