Oggi inizio a raccontare un’esperienza che sto facendo nel facilitare e nel promuovere una ridistribuzione del valore che si crea nel corso dei processi di partecipazione urbana.
Un luogo di contaminazione interdisciplinare davvero tosto, sfidante per moltissimi punti di vista.

Tutto nasce a fine anno, a cavallo del Natale ( praticamente alla vigilia se devo dirla tutta ), a livello operativo.
Ma è una storia vecchia, una contaminazione che mi aveva davvero catturato un anno e rotti fa:
-> Open Data e progettazione urbana partecipata: crowdsourcing locale integrabile nel globale, thanks to Fram_menti

Avevo scritto delle cose belle, bellissime, che ora riesco a realizzare. Già questo è stupendo, ed elettrizzante.
Il progetto che sto seguendo fa riferimento a due distinte collaborazioni tra processi partecipativi ed il luogo digitale: si chiama E tu cosa ci vedi?.
Ho iniziato un piccolo, piccolissimo racconto spiegando cosa vogliamo fare, quando era iniziata l’esperienza con Venezia.

C’è l’idea di aumentare la realtà, facilitando l’integrazione con il luogo digitale, e re-inventando il processo partecipativo urbano, frutto delle discipline dell’architettura e dell’urbanistica. Ma c’è anche la volontà di aiutare a creare il bene comune del racconto dell’ecosistema in cui viviamo. Rilasciando ove possibile i dati grezzi raccolti secondo i paradigmi dell’Open Data, ed integrandoli con quei mondi di senso che sono di tutti, e quindi anche nostri, come le mappe create dall’intelligenza collettiva di OpenStreetMap.

**[What Urban Planning Taught Me About Open Data](http://www.slideshare.net/countablyinfinite/what-i-learned-about-open-data-from-urban-planning "What Urban Planning Taught Me About Open Data")**
View more [PowerPoint](http://www.slideshare.net/thecroaker/death-by-powerpoint) from [Karen Quinn Fung](http://www.slideshare.net/countablyinfinite)
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Post interlocutorio rispetto a molte cose in corso d’opera attorno al tema Open Data, che trovo corretto inserire per passare un po’ dal globale dei dati utili ad una riflessione assai locale, nella quale sono stato invitato da vecchi amici.
Perchè per comprendere meglio le dinamiche globali e nazionali che andranno supportate dal movimento Open Data italiano in crescita, capire le necessità locali nel medesimo contesto riesce a dare uno sguardo ben più equilibrato su tutto l’insieme.

Gli amici dell’associazione di Castelfranco Veneto Fram_menti, formata da architetti interessati a dinamiche di riscoperta e di partecipazione collettiva per la creazione di valore condiviso nel territorio, mi hanno invitato a riflettere su una nuova sinergia di civic hacking possibile con alcuni comuni qui della zona e poi potenzialmente con l’intera Regione Veneto. Vediamo di cosa si occupano intanto questi architetti:
-> Fram_menti

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento