Sfrutto questo post per approfondire alcuni elementi della sessione che ho tenuto qualche settimana fa a SOD19 (visto che anche Erika ha condiviso i suoi materiali). Avevo cominciato a riflettere su queste cose con il post chedati.(g0v).it  -  come gestire la domanda di Open Data nel 2019? che, da qui in poi, darò per scontato sia stato letto.

Cosa è emerso in lista SOD in merito alla domanda di dati prima del mio intervento

Ho condiviso in mailing-list il post su chedati.(g0v).it qualche giorno prima del raduno ed è emerso uno spunto di riflessione che vale la pena riprendere. Sto parlando del requestathon. Alfredo Serafini mi ha ricordato che una delle proposte di hackathon per SOD19 ipotizzate ad ottobre scorso era proprio il requestathon, ovvero un hackathon per lavorare in maniera specifica sulle richieste di dati. La cosa non è poi andata in porto, ma è uno spunto utile da cui partire. Alfredo l’aveva sepolto in un p.s. di una discussione (il grassetto è mio):

sarebbe carino rilanciare la community con una specie di “requestathon” :-) Cioè creare dei gruppi (apertissimi ai non tecnici) per ribaltare la chiave di lettura che ultimamente va di moda: invece che partire dal dataset (di solito un unico tabellone megagalattico, tipicamente ben poco utile al di là dei soliti giocattoloni visti 50 volte) e fare le analisi fiche, proviamo a raccogliere le richieste degli utenti e creiamo la mappa dei puntini da collegare per ottenere alcuni obiettivi dichiarati.

Nel commento di questi giorni ha integrato, chiarendo maggiormente quello che intendeva:

Manca a mio avviso tutt’ora una “mappa” in evoluzione delle richieste di varie tipologie di utenti (cittadini, imprese, PA, analisti, etc), tale da rendere possibile una individuazione dei gap, per orientare sia la produzione che il riuso mirato dei dati. Credo che averla consentirebbe anche un certo risparmio di risorse, che potrebbero essere più proficuamente destinate a cose di cui sia più semplice verificare l’efficacia.

Cercando il termine requestathon in lista, Continua a leggere

Metto insieme un po’ di idee per raccontare il lavoro in atto su Apps4italy, ( lo abbiamo iniziato ad organizzare a maggio 2011 ) e perchè in questo momento storico è quanto mai importante partecipare e giocare con la cosa pubblica.
Lo fanno i mercati, creando degli effetti secondari mica da ridere, perchè non lo possiamo fare noi? .) (_ meglio scherzarci su, perchè altrimenti…_ )
E poi lo Stato siamo noi, è il bene comune per eccellenza, ricordiamocelo e riprendiamocelo, partecipando attivamente!

Per tutti gli smemorati, ricordo che Apps4Italy è:

il concorso aperto a cittadini, associazioni, comunità di sviluppatori e aziende per progettare soluzioni utili e interessanti basate sull’utilizzo di dati pubblici.

Quando parte: dal 20 novembre al 10 gennaio, con premiazione il 20 gennaio.
Montepremi confermato: 40.000 Euro, ad oggi, ma la quota sta crescendo. mica scherzi :)
Come si partecipa: ci sono quattro tipologie di proposte. Idee e progetti, applicazioni, datasets e visualizzazioni. Maggiori dettagli presenti in questa pagina
Chi può partecipare: tutti i cittadini dell’Unione Europea.
Unica regola: si devono utilizzare dati pubblici. ( non solo Open Data, vale anche fare scraping nei siti quindi, civic hacking at work .) )


Via http://www.webnotwar.ca/i-sing-the-data-open/.

In generale quello che sta accadendo dall’ultimo mese a questa parte sul tema dati aperti in Italia, è frenetico e galvanizzante.

Continua a leggere

La prossima settimana tanti, troppi eventi sul tema da seguire e a cui partecipare.
Mio malgrado posso andare solo ad uno, forse due se riesco con la tempistica e se Roma con il suo traffico me lo permetterà .)

  1. Roma: hackthegov.it - Il Digitale è Politico
  2. Roma: presentazione ufficiale del manifesto datagov.it con gli amici Ernesto Belisario e Gigi Cogo, tra gli altri, vediamo se riesco a passare al volo
  3. Torino: 2 e 3 dicembre, prima barcamp sul Cloud Computing - Cloud Camp - e poi convegno sugli Open Data, che mi tocca mancare, come qualcuno di mia conoscenza .)

Sarò presente al primo sicuramente visto che porterò l’esperienza di Spaghetti Open Data e di quello che sta emergendo in mailing list, per capire come andare oltre, anche e non solo a livello tecnico. Anzi, ringrazio Luca Nicotra che mi ha invitato all’evento .)
Perchè concordo che il livello politico inteso nel senso più ampio possibile come gestione del bene comune a vantaggio della collettività sia necessario ormai per poter fare le cose davvero. Serve andare oltre i politici, e ripensare la politica.

Ne parla anche Titti in un gran bel post di sintesi:
-> hackthegov.it: Open Data e diritti civili di nuova generazione. A Roma il 30 novembre

Il 30 novembre dalle ore 9 presso la sede del Partito Radicale in Via di Torre Argentina 76, si organizzerà un primo nucleo del movimento per i diritti civili di nuova generazione. **Si ragionerà degli strumenti e delle mobilitazioni possibili, per ottenere trasparenza assoluta, maggiore partecipazione alle scelte, apertura delle banche dati in mano alle pubbliche amministrazioni tramite gli open data, il diritto di accesso alle nuove tecnologie.
**
Su www.hackthegov.it hai la possibilità di leggere il programma e di annunciare la tua presenza a questo evento.

Ospite d’eccezione il co-fondatore “ribelle” di Wikileaks.org e del progetto Cryptome.org, John Young. I due siti sono dei punti di riferimento mondiali per la “liberazione” di dati chiusi e saranno il punto di partenza per discutere di come, anche in Italia, si possa organizzare un movimento per la liberazione di dati pubblici. Pioniera in questo è stata Rita Bernardini, deputata radicale, che con uno sciopero della fame è riuscita a liberare i conti segreti della camera con il progetto Open Camera. Pionieri sono stati i radicali con l’iniziativa dell’Anagrafe Pubblica degli eletti e dei nominati. Ma il 30 si andrà oltre, nel tentativo di estendere questo movimento di liberazione ad altri ambiti, dai dati ambientali a quelli dei bilanci, dai geodati alla trasparenza sulle aziende partecipate pubbliche.

Quello che si sta provando a fare, dando un colpo alla botte ed una al cerchio, anche con Spaghetti Open Data in un certo senso… Insomma, ho tanto arretrato su altre faccende, ma quando serve inserirsi su momenti topici del nostro Paese, occorre buttarsi per provare a dare l’ennesima spallata al sistema, no? .) Appoggio Zambardino in pieno sul tema, visto che ci sarà anche lui martedì a discutere sulle implicazioni della trasparenza sull’informazione.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento