Saro’ breve, [ forse un po’ OT ] ma per iniziare la settimana con maggiore consapevolezza e’ impossibile non segnalare un post eccezionale:

-> Quattro crisi contemporanee

Tutti politici, piacciano o no, tutti tristi e moralisti, ma senza affari in corso….

Come diceva il vecchio Renzo Arbore, (per me naturale presidente di una Rai ironica e vedibile): meditate gente, meditate…..

.Abbiamo sentito soprattutto e solo Beppe Grillo, il solito rompiballe, quello che ce lo dice, clandestino nei suoi teatri, da vent’anni.

E si becca denunce. Il blogger imperfetto. Ma con le sue cifre eloquenti.

Io invece credo che i blog servano (anche) a orientare una nostra valutazione complessiva dello stato presente delle cose.

Delucidazioni su quello che viene detto magari piu’ avanti, ma e’ una delle migliori istantanee del momento storico che stiamo vivendo, senza tanti peli sulla lingua…

Senza dimenticare questo ottimo spunto del caro Beppe:

-> La fine dei vecchi media

NOTA : riguardo alla vicenda di Grillo di questi giorni ne parlero’ piu’ avanti in un post dedicato…

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Questa e’ buona…
Non so chi di voi ha letto un libro molto bello di un nostro scrittore ancora poco conosciuto, Tullio Avoledo..

Il libro in questione e’ “L’elenco telefonico di Atlantide“ ed e’ un romanzo molto interessante… non vi dico come ma questo progetto della BT c’entra molto con quello del romanzo…

E altro non dico per non rovinare la lettura…

Prendiamo spunto della notizia da Punto-Informatico:

..Regno Unito, dove un eminente tecnologo-futurologo si è lanciato in una singolare predizione: entro i prossimi quarant’anni la morte non significherà più perdere la memoria di un individuo.

[…]

Va da sé che “scaricare la memoria di un individuo”, di per sé un concetto fin qui espresso soltanto dalla fantascienza, non significa conservare tutte le altre caratteristiche della persona.
Ma Pearson non ne è convinto: “Stiamo già valutando come la struttura di un computer potrebbe trasformarsi in una coscienza: ci sono alcuni di noi che ritengono sia fattibile“.

La cosa interessante e’ che quello che racconta queste cose non e’ certo uno sprovveduto:

Ian Pearson, che guida il team di ricerca sulle tecnologie del futuro in British Telecom

Notevole direi…
E non ne sono particolarmente sorpreso visto che manca poco a raggiungere quel punto di progresso dove non avremo semplicemente piu’ problemi a gestire la memoria di massa dei computer…

Sara’ possibile in linea teorica salvare tutti gli impulsi dei nostri sensi ( che sono segnali elettrici ) in queste memorie… il problema sara’ riuscire a decodificarli… :)

Su questo tema c’e’ un volume in ApogeoOnLine che si puo’ scaricare gratuitamente:

-> Mediamorfosi

Un altro riguardante questi temi che ho appena trovato, ma che non ho ancora letto e’ questo:

-> Come ricorderemo la nostra vita in futuro?

Ognuno di noi documenta la propria vita in modo vario. C’è, chi tiene un diario, chi si limita a conservare qualche fotografia, chi gira autentici reportage con la propria videocamera sui fatti salienti della propria esistenza: nascite, matrimoni, viaggi, ecc.
Ma già oggi c’è anche chi ha dato vita a siti Web dedicati a se stesso o alla propria famiglia.

Sembra molto interessante…

Riferimenti:

-> Un supercomputer contro la morte?

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Ok. Il titolo e’ un po’ forte, ma mi serviva per attirare l’attenzione.

Su una cosa che forse non avete considerato: tutta la tecnologia che ci circonda dovrebbe facilitarci nelle nostre occupazioni quotidiane e non renderci schiavi della sua complessita’…

Ma sapete benissimo che cosi’ non e’… e per vari motivi…

Questo e’ un tema che vorrei cercare di approfondire con il tempo, vista la crescita di dispotivi di massa quasi inutilizzati nelle loro funzioni perche’ inutili o troppo complesse… ( cellulari ad esempio… )

Potremmo iniziare con un racconto tratto da Gandalf.it:
-> “Come potrebbe essere

Quando avete un po’ di tempo provate a leggerlo: e’ carino…
E ancora piu’ interessanti risultano le frasi finali:

Le cose raccontate nel “sogno” non sono fantasie, né ipotesi “avveniristiche” .
Sono tutte realizzabili in base a possibilità tecniche che esistono da parecchi anni.
Quando scrissi quell’articolo, lo controllai con diverse persone molto più esperte di me in fatto di tecnologie. Mi dissero «Tutto ciò che immagini è perfettamente possibile.

I motivi per cui queste cose non ci sono dipendono da tutto fuorché dalle possibilità tecniche».

E questo ve lo posso confermare da tecnico: purtroppo attualmente il “libero mercato” non premia certo i prodotti migliori, ma chi riesce ad imporsi secondo tattiche poco chiare…

E poi le persone si abituano a pagare per qualcosa che non va..
sistematicamente…

Il problema non sta nelle risorse tecnologiche, ma nella volontà di usarle in modo più adatto alle esigenze delle persone e della società.

E questo purtroppo non e’ certo facile da far capire,no?

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento