Per qualche tempo ci sara’ del lavoro in corso in questo blog, soprattutto per quanto riguarda la sua parte “semantica”…

Cambiamenti sottili, ma non visibili al primo sguardo…

Dopo tanto parlare, e dopo averci riflettuto parecchio ho scelto la mia via per gestire i tags locali usando RDF… e in realta’ l’approccio in questione e’ l’unione di diverse vie: il bello dello sperimentare e’ proprio questo,no?

Rispetto al modulo delle tassonomie RSS e a come identificare i tags alla fine sono giunto alla conclusione di creare una mia folksonomy ( o tassonomia personale ) partendo dalla situazione attuale…
Dai tags gia’ presenti creare tags con ID univoci, elemento base per poi lavorare con RDF.

La loro struttura adesso e’ questa:

http://dagoneye.it/knows/taxonomy#TAG

Ho preso spunto dalla taxonomy creata da Norman Walsh, anche se per ora ho creato solo i nodi soggetto:
penso di creare una pagina apposta che lavori in RDF che mi aiuti a gestire la tassonomia, con i sinonimi e il resto… usando OWL magari..
Queste sono le intenzioni nel medio periodo almeno…

Per i curiosi basta che vi scarichiate il feed RDF del blog per vedere le modifiche…

-> Feed RDF

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Non so se ve ne siete resi conto, ma si stanno sviluppando nuovi usi per il Web che fino a qualche anno fa erano impensabili: sto parlando dei WIKI ovviamente…

L’esempio piu’ eclatante e’ Wikipedia che credo sia una delle iniziative piu’ utili e piu’ grandi che abbia mai visto.. una enciclopedia infinita e allo stesso tempo libera nel vero senso della parola.. regolata da un insieme di regole e di comportamenti che guidano la comunita’ stessa…

La modalita’ Wiki ha aperto a nuovi usi dei siti Web: ha permesso di creare una vera e propria condivisione dei contenuti e soprattutto il poter editare un documento a piu’ mani usando il Web come tramite: una cosa interessantissima,no?

Pensiamo anche all’ambito lavorativo: quanto si punta adesso alla caratteristica di interoperabilita’ e editing simultaneo dei documenti: senza dover comprare chissa’ che programmi ecco che il Web seguendo standard consolidati ci offre una soluzione a basso costo per fare le stesse cose…

Si va diffondendo l’uso dei “Social documents“,

A Social Document encourages direct engagement with the content of the document.
It provides the means of discussion itself, enabling people’s commentary and placing it alongside the document on a section by section basis. Those reading the document can therefore read the content and the opinions of those reading before them.”
Pensiamo a Wikipedia: si puo’ editare l’articolo in questione, ma allo stesso tempo nella finestra delle discussioni si possono esternare i propri dubbi sul contenuto stesso e sulle scelte da fare..si commentano le scelte fatte da altri…

Un’interessante uso di queste dinamiche e’ nella Costituzione Europea, recentemente criticata da piu’ parti, ma soprattutto dai francesi…

-> Talkeuro

Questo sito si propone di:

This is an open version of the European Constitution that will form the basis of the lives of the 450 million plus people in Europe for the next few decades.
Here you can read the document, link to it, annotate it, see what others say about it and join in an effort to make our summary of it.
Hanno unito un blog ad un wiki per fare una cosa utilissima e permettere una seria discussione su un documento evidentemente molto importante…

Allo stesso tempo pero’ sfogliando gli articoli della Costituzione hanno inserito per ogni paragrafo un post nel blog dove poter inserire i commenti su quel determinato pezzo: in questo modo si puo’ anche usare la flessibilita’ del blog e dei suoi commenti con la potenza del wiki: molto interessante…

E questo e’ solo l’inizio…

Riferimenti:

-> http://socialdocuments.com/
-> TalkEuro

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Tutto nasce da quello che la Rete oggi e’, e da quello che i potenti di turno vogliono farla diventare… mi ha colpito molto a questo proposito uno scritto di Massimo Mantellini su Punto-Informatico SOLIDO di febbraio… ( per chi non lo sapesse e’ un esperimento cartaceo di punto-informatico )…
Il titolo di questo pezzo era: “Elogio della periferia“ e mi ha subito colpito per le verita’ che raccontava… proprio ieri stavo leggendo non ricordo dove ( ora mi ricordo: “L’inevitabile evoluzione del P2P. E non solo…“ ) e mi sono detto: ecco due punti di vista sulla stessa verita’

E stamattina un’altra notizia mi ha riportato a questi scritti… a pensare che i Grandi del momento sono tutt’ora miopi e non hanno capito per niente lo spirito stesso della Rete e la sua innovazione… la grandezza insomma della periferia…

Se ci pensate la Rete esalta il collegamento, il link e proprio per questo tanto per dire Google e’ uno dei pochi motori che funzionano: perche’ in un suo modo calcola l’importanza del link legato ad una determinata risorsa…

E’ anche vero che tutti noi quando siamo collegati siamo se volete come delle estremita’ di un immenso gomitolo ( per riprendere l’esempio di Mantellini ) che non ha un centro ma e’ fatto da tante estremita’…

E’ questa la vera natura della Rete: e una delle sue magie…
Questa cosa, questa decentralizzazione dei contenuti e non solo ( il peer to peer ) spaventa i gestori delle comunicazioni attuali perche’ toglierebbe il controllo di fatto sui contenuti stessi e li darebbe in mano ad una comunita’ sempre piu’ autogestita.. una cosa che non si vuole accettare..

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento