Non ho parlato delle stragi a Londra di una settiamana fa per non entrare nella banalita’, ma una cosa la voglio dire o meglio lascio parlare una persona che ne ha ben donde, il saggio Gandalf alias Giancarlo Livraghi

-> Gli insaziabili sciacalli

C’è però, anche questa volta, scarsa attenzione per gli “sciacalli”. Non c’è mai stata tragedia umana in cui qualcuno non abbia cercato, con odioso egoismo, di approfittare delle circostanze per trarne qualche vantaggio personale. Non si ha notizia, in questo caso, di qualcuno che abbia rubato il portafoglio o la borsetta a una persona ferita o abbia cercato di vendere informazioni reali o immaginarie.
Forse quelle piccole porcherie non ci sono state. Ma altre, certamente, ce ne sono – di cui probabilmente non saremo mai informati.

Possiamo chiederci, per esempio, che senso abbiano le oscillazioni in borsa nelle ore successive alla notizia dell’attentato. Per quanto odioso e nauseante, è purtroppo fondato il sospetto che qualcuno abbia realizzato un rapido guadagno provocando o sfruttando un’onda speculativa. E sarebbe sorprendente se fra gli speculatori non ci fossero quegli interessi legati alle centrali del terrorismo che notoriamente dispongono di ampie risorse finanziarie – e che avevano il vantaggio di sapere in anticipo ciò che stava per succedere.

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In questi giorni si sta decidendo il futuro europeo riguardo alla annosa questione dei brevetti…

Vista l’importanza e la scarsita’ di comprensione da parte dei non-tecnici, la Free software foundation ha mandato a tutti gli europarlamentari una lettera aperta con le dovute informazioni…

Questo e’ fondamentale dato che la normativa potra’ essere bloccata SOLO dall’unanimita’ di voto: una cosa veramente diffcile da raggiungere, ma la speranza e’ sempre l’ultima a morire…

La lettera aperta e’ qui:

-> http://www.fsfeurope.org/projects/swpat/appello-it-mep.pdf

La speranza è che** la posizione di astensione dell’Italia**, in sede di Consiglio Europeo,** possa trasformarsi** - come è stato il caso della Polonia - in una posizione attivamente contraria alla proposta di direttiva che il Parlamento Europeo si troverà ad affrontare a Luglio, in occasione della seconda lettura.

Intanto nel paese della liberta’ ecco cosa sta per passare:

Il Senato statunitense festeggia, in un clima di assoluta unanimità, l’approvazione del Real-ID Act.
Superati i timori di un ipotetica stroncatura da parte della camera alta, manca solo la firma del Presidente: entro pochi giorni sarà via libera per il documento nazionale biometrico.
Il nuovo corpo di leggi, approvato durante la votazione per il rifinanziamento della missione in Iraq, prevede inizialmente la creazione di un sistema unificato per le patenti di guida, finora emesse e gestite dai singoli stati. Una svolta epocale che interesserà tutte le future generazioni di cittadini americani.

Eccone un’altra parte interessante:

Questo perché il Dipartimento per la Sicurezza nazionale ha già dichiarato di voler adottare i nuovi chip con tecnologia RFID, utilizzabili in molti modi.
Chip associabili a documenti, merci e prodotti di ogni genere, persino impiantabili nel tessuto cutaneo: microdispositivi utilizzabili, senza troppi investimenti, per costruire un sistema di mappatura dei movimenti e di identificazione a distanza.

Ora lo so che l’avanzamento tecnologico americano e’ sempre superiore al nostro, ma questo e’ un caso in cui non voglio che l’Europa sia il cagnolino che segue a ruota quello che succede oltreoceano…

Anche se la questione della Gillette che ha gia’ utilizzato questi famosi chip RFID ha sollevato un polverone, sintomo di una sensibilita’ nostrana non indifferente…

Speriamo che prevalga il buon senso… per una volta…

Riferimenti:

-> Brevetti software, mezzogiorno di fuoco
-> Washington: è ora di schedare gli americani
-> RFID: uno studio italiano

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento