Ormai e’ un dato di fatto: il nostro approccio al desktop va cambiato e per fortuna sta anche cambiando…

Se ci pensate in effetti sono ormai praticamente 20 anni ( un’era geologica in informatica ) che di fatto non abbiamo cambiato il nostro modo di INTERAGIRE con le macchine… ma adesso it’s time to change :)

A mio parere vi sono due grossi cambiamenti in atto:

  • la Rete - ormai grazie alle tariffe flat e all’ADSL ad 1Mb la Rete diventa una cosa trasparente per l’utente medio, e quindi si possono costruire delle applicazioni su di essa come se fosse una specie di “bus” di un comune pc.. ( pensiamo alle sempre piu’ diffuse web application, gmail, flickr e del.icio.us )
  • i files e la loro ricerca - diciamo la verita’ il fatto di poter creare cartelle nel nostro disco inizia a starci stretto.. soprattutto come unico modo per accedere ai nostri dati…

Pensiamo a dischi sempre piu’ grandi e quindi sempre maggiore informazione:
pensare di poterla tenere organizzata in semplici cartelle e’ pura follia…

La verita’ e’ che ormai ci vogliono modalita’ piu’ flessibili di gestione, con tools potenti che ci vengono a dare una mano: l’esplosione della tag-mania risponde proprio a queste esigenze… e una volta che sia integrata in una tecnologia di sistema come quella di SpotLight potremo passare veramente ad un modo diverso e piu’ flessibile di interazione con il sistema computer..

Allo stesso modo tools semplici ma in grado di supportare la non-linearita’ dei nostri pensieri e del nostro modo di prendere appunti, come Tomboy, ci saranno sempre piu’ utili… e usando come formato XML poi potremo sempre rielaborare in qualsiasi modo quesgli stessi contenuti: l’uso di XML come formato standard portera’ a nuovi modi di interazione con i dati tra programmi…

Riferimenti:

-> Mono, desktops and some other thougths.
-> The Future of Gnome
-> Seven Cool Mono Apps

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Viviamo in una realta’ a volte molto sbagliata e dove di continuo siamo vittime di soprusi e truffe anche legalizzate, ma fino ad oggi non era facile far sentire la nostra voce o informarci: oggi grazie alla tecnologia possiamo farci sentire….

Ora e’ chiaro che la cosa e’ una provocazione, ma allo stesso tempo e’ una proposta per cambiare qualcosa: ora volendo i mezzi per fare qualcosa li abbiamo..

Anche Beppe Grillo l’ha capito da tempo, anche se purtroppo il suo blog non sfrutta certo tutte le potenzialita’ del mezzo… non e’ aperto ad altri autori e nei commenti non ci sono mai risposte dirette del comico genovese… ma ha capito quanto puo’ essere diretto un blog…

AGGIORNAMENTO: in realta’ il caro Beppe si e’ accorto di alcune lamentele e ha risposto in un post: Grazie:
in ogni caso grazie anche a te Beppe che informi su verita’ sempre scomode!!

Il bello di tutto questo e’ che alcuni lettori del blog stesso lo hanno capito e hanno voluto creare uno spazio in stile wikipedia per far sentire la propria voce:

-> Grillopedia

Grillopedia è un sito di scambio e ricerca sulle verità nascoste o per approfondire temi di interessere comune, per il bene dell’umanità. Grillopedia è la banca del pensiero, una banca di dati e di idee e di tutto quello che vogliamo creare.

Ricostruire certe verita’ o semplicemente discutere di alcune faccende “sporche“ non fa certo male: una specie di piazza dove confrontarsi e confrontare le realta’ e le menzogne che ci circondano…

Riferimenti:

-> Benvenuto a Grillopedia.com
-> BeppeGrillo.it

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Ormai in effetti risulta chiaro: il mondo dei blogs ha molti lati positivi, ma uno di quelli negativi e’ l’accesso alle informazioni contenute nel blog stesso…

Il problema e’ che per sua stessa natura essendo modellato su un diario la cronologia e’ parte integrante del sistema, e anche il sistema di organizzazione dei posts a categorie… ma sono modalita’ “strette” di accesso….

Ora che c’e’ tutta questa moda di usare i tags e’ ora che anche questo motore di informazione lo abbia ( e in effetti ci sono vari plugin per integrare i tags e uno e’ attivo anche in questo blog.. ) ma e’ ancora limitante…

In ogni caso molti iniziano a sentire questi limiti e a porvi rimedio…

Anche digital-divide ne discute, tra l’altro:

Darren Rowse si chiede, in un post di qualche giorno fa, quanto sono importanti le categorie per organizzare i contenuti di un blog.

Rowse si risponde che le categorie sono molto importanti, da 2 punti di vista:

* in quanto mezzo di navigazione per il “lettore”
* come strumento per “aiutare” i motori di ricerca ad indicizzare il contenuto del proprio blog.

Ma è nei commenti al suo post che si trovano gli spunti più interessanti: da chi sostiene che le categorie siano indispensabili, a chi le ritiene utili ma troppo rigide per uno strumento -come il blog- che evolve continuamente, fino a chi le ritiene ormai superate dai tags.

In effetti in parte e’ vero e qui le esigenze sono diverse:

  • le categorie sono rigide e limitate, visto che modellano la realta’ in piccolo e tendono a semplificarla: in piu’ di solito sono max 20-30 al piu’…

  • tags sono un mezzo trasversale e non modellano niente, non devono essere organizzate e sono molto piu’ vicini al modo di pensare casuale che a volte abbiamo

Con i tags si crea la propria tassonomia, cioe’ una folksonomy, una tassonomia povera se volete… ma anche qui ci sono parecchi problemi visto che poi molti tags vengono a collidere o a essere sinonimi.. senza volerlo, e’ ovvio: ma usandoli senza alcuna gerarchia questo succede…e’ normale

Usare i tags invece avendo un backend RDF alle spalle che mi permette poi di gestirli anche dal punto di vista semantico, questo si che e’ scalabile e che puo’ crescere con noi..

Anche perche’ chi meglio di noi conosce quello che scriviamo nel nostro sito..

Di queste questioni mi sto interessando e a breve avrete una risposta sulle mie scelte.. qualcosa ho gia’ accennato..

Altre questioni: locale o globale?

E poi ci sono plugin che inseriscono automaticamente i tags usando il link di Technorati, ma se io volessi prima anche una visione a tag diciamo localizzata solo per il mio network?

Ovviamente lasciando aperta la possibilita’ verso l’esterno, ma anche e prima verso l’interno..

E poi adesso anche Technorati viene a soffrire della sua stessa popolarita’: troppi tags senza alcuna gestione e quindi per termini generici quasi inutilizzabili… utili a definire un uso sociale pero’…

La cosa forte pero’ e’ che usando i tag cosi a livello globale si possono creare delle sottoreti di interesse per seguire singoli eventi, tipo il Planet XTech 2005

I like his evolutionary update to the usage of the planet type site for the Xtech conference by including the recent changes from the Xtech Wiki, flickr, technorati, and Del.icio.us content aggregation related to Xtech using RSS.
I think this is so vital because so much is happening during a conference that this type of way of harvesting it all as feeds really serves a conference well.
I think much better than trying to get someone to collect information, or trying to get conference-goers to download that collective writing software for group notes.

Tutto questo possibile grazie ai tags che questi servizi offrono…
l’aggregazione e’ la chiave e la rivoluzione che stiamo vivendo.. ma solo ai primi stadi ancora…

L’unico problema: a volte viene preso materiale non inerente… e vogliamo parlare dell’abuso di certi tags?

Alla prossima :)

Riferimenti:

-> Blogs, categorie, tag: quanto sono importanti?
-> Novel Evolution of Planet Use

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento