E’ impossibile non parlarne: oggi per l’America sara’ un giorno da ricordare…

Sembra che questo uragano colpira’ in pieno la citta’ di New Orleans avendo come apice d’intensita’ alle 16 ore italiane e perdurando per 72 ore… il problema e’ che si sa gia’ che la citta’ non reggera’ molto bene all’impatto…

E’ situata in una conca e le onde alte oltre 6 metri, per non parlare del vento oltre i 250 km all’ora non saranno cosa da poco…

AGGIORNAMENTO: un bel link con le web cam sul porto, bisogna vedere fino a quando resistono…
-> THE PORT OF NEW ORLEANS
-> Traffic cameras
-> New Orleans web cams

e qualche video dal Weather Channel:

-> Weather Channel Videos

BLOGGING ESTREMO : sembra che qualcuno stia bloggando da New Orleans in tempo reale, almeno fino a quando riusciranno a reggere i generatori…
Non so voi, ma leggere quelle righe e’ terrificante…
-> Nola View, a blog by Jon Donley

Riferimenti:

-> Katrina: paura per New Orleans
-> Uragano Katrina, un milione in fuga,A New Orleans lo stadio diventa rifugio
-> Radar New Orleans
-> Situazione meteo a New Orleans
-> Vento previsto
-> Percorso previsto dell’uragano

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[ pubblicato anche su voIT ]

Mentre in Europa la questione e’ ancora aperta, come avevo gia’ accennato negli USA c’e’ parecchio movimento per un’aggiornamento della legislazione sui brevetti, soprattutto per rispondere a quelli che Punto-Informatico chiama i “troll” dei brevetti…
-> I troll dei brevetti spaventano i big

In pratica ormai il sistema e’ sfruttato per prendere brevetti sul software, una cosa che non costa poi molto rispetto a brevetti in altri settori, per poi rivenderli tramite Ebay o per sfruttarli contro i grandi del settore ( tipo Microsoft… )

Il sistema ha pochi controlli e sembra che di fronte a denuncie di violazione ci sia troppa celerita’ nel bloccare vendite e produzione per le ditte incolpate prima del processo stesso… insomma ci sono molte pezze da mettere per rendere la cosa piu’ giusta…

Il perché i brevetti su metodi e software finiscano in questo modo è piuttosto ovvio: sono assai più semplici da ottenere dall’Ufficio dei brevetti americano di quanto non siano quelli, per esempio, dell’industria farmaceutica.
Questi ultimi richiedono spesso infatti pesanti investimenti: per quelli sulle tecnologie talvolta può bastare un programmatore con qualche (lucrosa) idea in testa.
Nel fucile di quest’ultimo - denuncia eBay - la possibilità di denunciare le imprese innovative e chiedere danni in quantità quando queste ultime attivassero servizi e tecnologie basate su quei brevetti: un problema vecchio negli USA dove più volte le grandi corporation dell’informatica sono state accusate di praticare le medesime gentilezze verso gli sviluppatori più piccoli.

Di fronte a tutto questo e’ lecito chiedersi se vogliamo introdurre gli stessi problemi anche nella vecchia Europa oppure se vogliamo per una volta guardare lontano…

Riferimenti:

-> I troll dei brevetti spaventano i big

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Sembra che anche in America ci sia aria di riforma sui brevetti e ci sono proposte di legge in atto…

Thursday, Congressman Lamar Smith introduced the Patent Reform Act of 2005 to the floor of the House.
The bill modifies how patent owners are identified, how patents are awarded, disclosed, disputed and what damages patent holders are entitled to from infringement.

In effetti e’ uno dei piu’ grossi cambiamenti dal 1952 riguardo alla legge sui brevetti, e come sempre anche questo divide le opinioni.

Smith says that the proposed changes would eliminate “legal gamesmanship” that disrupts the operations of high-tech companies and that the changes will improve the overall quality of patents.
Smith also believes that an upsurge in innovation will come as a result; although, critics of the bill say that it will have a negative impact on technology start-ups and favor big business.

Il dibattito sui reali effetti di queste modifiche e’ molto acceso, e occorre sapere anche che Microsoft e’ una delle sostenitrici del cambiamento nei brevetti

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento