[ crosspost su VoIT ]

Il tempo e’ tiranno, ma volevo segnalare un sito italiano che mi pare importante sul Semantic Web:

-> Web semantico.org

Al suo interno ci sono due iniziative importanti per riunire gli sforzi e le persone interessate alla questione in Italia:

Il sito ha materiale interessante che peraltro avevo gia’ segnalato e la lista ancora non ho avuto il tempo di guardarla, ma e’ un’ottima iniziativa :)

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Ho appena scovato per caso questo interessantissimo vocabolario:

-> Semantically-Interlinked Online Communities

In pratica e’ una applicazione RDF che cerca di collegare semanticamente tutto quello che un utente fa all’interno di un sito di comunita’ ( dal blog ai forums e a molto altro… ) e soprattutto tra diversi siti di questo genere…

SIOC (Semantically Interlinked Online Communities) is an ontology for describing discussion forums and posts on topic threads in online community sites.
This includes but is not limited to: blogs, bulletin boards, mailing lists, newsgroups, etc.

Tra le altre cose ha alcuni plugin gia’ pronti, uno per Drupal e uno per Wordpress :)

Per una rappresentazione grafica di tutto quell’accrocchio ho salvato un’immagine in Flickr apposita:

-> Versione completa - poco leggibile

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[ Post che necessita di avere in mente cosa sia il Semantic Web e RDF… ]

Ho appena scovato un interessante spunto di riflessione sull’uso di RDF e sulla sua effettiva apertura e solidita’…
-> Public RDF - Contextual Dissent about Any Articulation

L’autore di questo commento si e’ reso conto che guardando lo stack del semantic web ci sono alcune cose implicite, poste in modo errato
Sapendo che e’ tutt’altro che un sistema perfetto ci si chiede se la struttura proposta soffra di una visione non del tutto ottimale…
In particolare si parla del contesto

Yet, in a public media like the Web, on a network of peers like the Internet, the same public name may be described differently by a resource depending on the context in which it is named.

An apple is not a fruit everywhere (not in this context ;-)

Hierarchical and centralized, DNS is just good enough to resolve private names of public network resources.
Although it is mostly wide open to abuse, its reliability is a question of perception and the benefits of its applications (e-mail, the web, etc) far outweight its costs in fraud and spam.
But there is no way for DNS to handle public names of contextual resources.

Who should have authority about the apple DNS domain?

Somebody, nobody or everybody?

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento