Qualcuno inizia ad avere grandi idee su come aiutare il nostro povero utente a “leggere” il Web…
Sto parlando di offrire una maggiore capacita’ di interazione con i testi che vediamo nel Web e facilitare la comprensione di questa sovrabbondanza di informazione…

A questo proposito ho appena scovato un’iniziativa molto interessante:

-> Liquid Information

There are too many words for use to be able to deal effectively in our information environments with traditional tools, methods and attitudes - i.e. reading straight through or skimming the text.
Automated systems such as automatic outline generation can be useful but ultimately it’s:
a) about **getting information into our heads **- the right and relevant information - and
b) not getting stuck in, or lost in, non-relevant information.

We are not interested in building interactive text just for fun. The work is intended to help us solve problems.

[…]
We get much of our words from the web (there are lot of web pages out there, Google indexes more than 4.2 billion - BBC). This is why it’s important to improve the way we interact with the words on the web.

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Pensiamo ai post del blog, di uno qualunque dei blog sparsi per la Rete…
Sappiamo che ogni post e’ dotato di una URL unica e ben definita che lo identifica univocamente nella grande Rete… e questo e’ un dato di fatto…

Pensiamo ora al ruolo che hanno i commenti

Cosa rappresentano in realta’?

Sono discussioni che partono dal post, quindi qualcosa di molto simile agli attuali forum o sono qualcosa di diverso e in qualche modo di nuovo?

Ragionando dal punto di vista del Semantic Web i commenti sono informazioni e annotazioni che in qualche modo sono legate al post iniziale, che per noi e’ un URI.. e quindi perche’ non rappresentare attraverso una relazione di proprieta’ questo rapporto?

Adesso pensiamo ad una cosa che e’ un pochino piu’ vecchia…

I libri e i documenti che stampiamo per leggerli con piu’ calma…

Non so voi ma io ho bisogno di scrivere parecchio sui libri e sui documenti che leggo.. anzi spesso mi servono spazi che non trovo per prendere appunti su quei testi.. enfatizzare certe parti oppure scrivere semplici annotazioni..

La cosa che odio pero’ e’ che sono limitato dagli spazi angusti che mi sono offerti: e non c’e’ un modo automatico di collegare insieme certe annotazioni, magari tra piu’ libri diversi se non scrivendo le citazioni che mi servono e aggiungendo le mie note.. ma devo fare del lavoro di copiatura che a volte puo’ essere lungo e fastidioso..

Possibile che non ci sia un modo veloce, intuitivo e semplice per fare tutto questo…con le nuove tecnologie?

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Grazie a XTech 2005 si e’ resa disponibile in Rete una grande quantita’ di papers molto buoni che parlano degli ultimi trends e delle ultime tecnologie in modo chiaro ed esaustivo…

Una di queste che volevo approfondire e’ proprio Gleaning Resource Descriptions from Dialects of Languages (GRDDL)

Premessa e piccola visione d’insieme

Questo post sara’ tecnico, per forza, ma per quelli che non vogliono leggere tutto in pratica cosa diavolo e’ GRDDL?

In breve e’ una metodologia che seguendo pochi passi permette di trarre informazioni dall’attuale Web e dalle pagine XHTML senza che l’autore debba per forza sapere RDF o altro…
Permette una estrazione di metadati dinamicamente dalle pagine se queste sono dotate di opportuni accorgimenti: e’ un importante tassello di passaggio al Semantic Web in modo piu’ indolore possibile…

Partiamo da Bridging XHTML, XML and RDF with GRDDL

Allora iniziamo da una definizione semplice, il ruolo di GRDDL:

GRDDL, a technology in development in W3C, allows to incorporate semantics from XML vocabularies and XHTML conventions into the Semantic Web by re-using existing extensibility hooks of the Web.

Quindi in pratica e’ una modalita’ per risolvere il gap di avere informazioni in formati non-semantici, come XHTML e dialetti vari in XML ( i famosi Microformats ), “renderizzati” in formati compatibili con il Web semantico, come RDF.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento