Si parla tanto di web semantico… sono parole belle da dire e che riempono la bocca,no?

Ma in pratica cos’e’ ?

.. iniziamo dalla definizione di wikipedia:

Con il termine Web Semantico si intende la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove è possibile pubblicare non più solo documenti (pagine HTML, file office, immagini, file multimediali,…) ma anche informazioni e dati in un formato adatto alla interrogazione, interpretazione e, più in generale, elaborazione automatica.

Non e’ facile da spiegare e faro’ una serie di interventi futuri al riguardo, ma concettualmente non e’ altro che un web capace di cogliere maggiore significato dalle risorse che tratta…

in parole povere rendere i sistemi informatici capaci di trarre maggiori informazioni dai dati che trattano senza l’intervento e l’interpretazione umana: chiaramente solo per le cose semplici…

Facciamo un esempio:

come vengono attualmente gestite le** immagini**?

Ora come ora i sistemi automatici le catalogano in base al nome del file, al formato ma come riuscire a trasmettere il SIGNIFICATO del contenuto dell’immagine stessa?

In realta’ ci sono varie strade: l’utente che crea o modifica queste immagini ad esempio con Photoshop puo’ inserire nelle Proprieta’ informazioni riguardo al contenuto, all’autore etc…

Ma e’ poco stimolante in questo modo…

Poi da poco e’ stato adottato XMP, un linguaggio basato su RDF che aggiunge metainformazioni alle immagini secondo una sintassi RDF/XML…

Una iniziativa simile basata su uno schema XML che interagisce anche con XMP:

FOTONOTES

FotoNotes(TM) is a specification for embedding and sharing stories, thoughts, and identification information inside digital photos in way that makes it easier for people to share objective and subjective meaning of a particular image.

Sembra promettere molto bene…

L’ho appena installato come plugin al motore di questo blog: Wordpress e tra breve inseriro’ qualche foto per vedere come funziona…

In realta’ non mi e’ chiaro ancora il rapporto reale tra RDF, XMP e questo FOTONOTES…. e soprattutto come sta intervenendo il W3C..

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Questo sito ha come motivazione principale di fornirmi una base per sperimentare in prima persona le ultime tecnologie sul Web… e che con gli spazi gratuiti non sono riuscito a fare..

Anche perche’ una delle basi su cui si fonda il Web e’ il concetto di URI , cioe’ il fatto di avere un modo univoco di identificare risorse a loro volta univoche: ma le URI devono essere persistenti per far funzionare il tutto…

E gli spazi gratuiti con la loro non garanzia e la loro mancanza di sicurezza faticano a rendere stabile il “pavimento” del Web; soprattutto quando qualcuno pretende dei servizi…

Giusto per la cronaca gli URI sono gli IDENTIFICATORI delle risorse, mentre le URL sono le LOCALIZZAZIONI delle risorse stesse: spesso questi coincidono, ma questa cosa non e’ automatica…

A breve scrivero’ qualcosa di piu’ esaustivo sulla questione URI-URL-URN con riferimenti chiari e semplici, quello che volevo segnalare era il fatto che una volta che sei sicuro del tuo dominio puoi creare del materiale di cui sei certo della sua persistenza…

E il web si fonda sulla persistenza…

Tornando a noi ecco qualche idea che a breve faro’ nel sito:

  • come prima pagina del sito pensavo di usare un aggregatore tipo Planet per raccogliere i feed che mi interessano assieme ai miei post su questo blog
  • inserire nella prima pagina magari a lato un menu che aggiorna automaticamente i miei link su del.icio.us

Se volete saperne di piu’ sull’architettura del Web e’ uscito da poco un documento molto esaustivo del W3C abb tecnico e in inglese ( a breve lo commentero’ nelle sue parti piu’ salienti ):

-> Architecture of the World Wide Web - Volume One

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento