Non ho tempo per fare un discorso serio, sono giorni carichi sotto molti punti di vista, anche di voglia di fare ordine in questo blog e non solo…
Nel frattempo lascio una chicca assolutamente imperdibile, con la promessa di uno screencast legato ad un utilizzo reale di alcune delle cose che sto provando.

Qui, in ogni caso, c’e’ un potenziale immenso, che cerchero’ di trasmettere…

Intanto
-> DriftR Linked Data Browser and Editor (Screencast)

The latest module is an in-browser RDF viewer and editor for Linked Data, heavily inspired by the freebase UI (hopefully with less screen flickering, though).

DriftR Screencast

Se poi aggiungiamo questo:
-> ARC Data Wiki Plugin

The Data Wiki plugin doesn’t require a database (unlike the other SPARQL components in ARC) and supports update calls sent by RDF editors such as the Tabulator.

Un wiki sul Web of Data, per ora gestibile via Tabulator, che e’ la prima, grezza ma potente realizzazione del Web of Data in forma di lettura e scrittura!!!

Un po’ come i blog e i wiki hanno portato alla massa l’idea di un collaboration information space da visualizzare ed editare liberamente ( questo E’ IL WEB ), oggi abbiamo i primi passi della stessa metodologia applicata sul Web of Data pero’ !!!

Non sto nella pelle, a dire la verita’…

A brevissimo, un’applicazione di queste cose sul campo, stay tuned .)

Non so chi stia leggendo queste righe, ma io ho avuto i brividi nel vedere queste cose

Consigliabile, per capire il contesto, prima che dedichi un post chiaro edotato di esempi a sostegno, questo paper del caro Tim Berners Lee:

-> Tabulator Redux: Writing Into the Semantic Web

Solo questo merita tantissima attenzione, e una profonda rilettura!!
Qualche citazione, tra cui:

The Tabulator was originally written as a linked data browser, programming. designed to provide the ability to navigate the web of linked things without any domain-specific programing by the user or the information provider. It has the inherent knowledge of a few common global concepts such as time and geographical location to give it the power of typical Web 2.0 applications such as on- the-fly mapping and/or calendar mashups in those dimensions. Using the Tabulator, anyone putting up, for example, a personal FOAF [6] file, can see their own information on the screen, and follow links from it to the FOAF descriptions of their friends, not to mention their publications and projects. They become part of an open social network.

Concetti chiave che avevo anticipato alcuni giorni fa attraverso il tumblr
E stranamente si torna a citare il lifestream, e l’ open social network .)

Che sto usando come social moleskine in questo momento .)

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[ crosspost su VoIT ]

Ho appena scovato due cose molto interessanti sul Semantic Web, e finalmente non sono solo opinioni e lotte di difesa della bonta’ di RDF, come sta accadendo da tempo:

  • The Wordform/WordPress Metaform
    Sono le prime versioni di alcuni plugins che aspettavo da tempo dall’autrice di quell’ottimo volume su RDF che e’ “Practical RDF“: Shelley Powers.
    Per farla breve sono ancora allo stato alpha, quindi non semplici da installare e non certo esenti da errori, ma entro qualche giorno li provero’ e vi faro’ sapere…
    Ha creato una specie di “abstract layer” sul quale costruire tutti i plugin sui metadata che vogliamo e tra quelli disponibili c’e’ un parser dei link inseriti nei post, un parallelo della voce Riferimenti che di solito sono presenti nei miei posts…
    Insomma un taglio molto pratico al mondo di RDF per mostrare che non e’ cosi’ complesso come si vuol far credere…
  • SemperWiki> SemperWiki is an open-source semantic personal Wiki for Gnome. It offers the usability of personal Wikis and the improved retrieval and querying of semantic Wikis.
    Un wiki che gira sotto Gnome che sara’ da provare, simile per certi versi a progetti che sto gia’ usando come Tomboy, ma con la possibilita’ di salvare semplici triple che possono essere usate come criteri di ricerca…Un modo molto piu’ preciso di trovare le informazioni… sembra molto promettente…
    Tra l’altro per chi ha Ubuntu o Debian l’installazione e’ semplicissima, basta aggiungere un nuovo repository al sources.list

Motivi per essere ottimisti ce ne sono, e i vantaggi di RDF pian piano saranno maggiormente compresi…

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento