Temi molto ampi che tocchero’ lievemente, per la mancanza di tempo…

Ma che mi risultano particolarmente affezionati…

Partiro’ dal consigliare i brevi ma ottimi posts di De Biase sui media e sul cambiamento che viviamo e che stiamo attraversando…
-> Il nuovo concetto di tempo mediatico
-> La concentrazione dei media

Il primo parla del concetto di tempo mediatico: una sorta di nuovo metro per capire e decodificare l’uso di un certo media, visto che non usiamo piu’ un media alla volta e che i media stessi possono essere interattivi o persino ri-composti per creare nuovi contenuti…

L’analisi dei media è sempre stata impostata sulla base di un’idea del sistema mediatico come insieme di strutture integrate verticalmente. Si studiava l’audience della televisione e della radio, la diffusione e la readership dei giornali, l’accesso a Internet e così via. Oggi questo approccio è superato dai fatti.

Oggi come dice De Biase l’approccio e’ crossmediale, non piu’ verticale…

Si coglie la difficolta’ dei metri tradizionali di leggere il mercato dei attuale e di adattarsi alle nuove esigenze…

E’ urgente arrivare a una nuova forma di analisi dei media che tenga conto di questi fenomeni. Altrimenti ci troveremo sempre di fronte a una società che non possiamo comprendere.
E che ci stupisce, in bene o in male, per i suoi comportamenti e per l’elaborazione delle idee sulle quali si costruisce un consenso diffuso.

Invece nel secondo link, che parla appunto di:

Assistiamo a un fenomeno ambiguo nel settore dei media.

Da un lato, i colossi avanzano e sembrano acquistare sempre più potere. Dall’altro, le nuove iniziative mediatiche si moltiplicano. E come conseguenza resta irrisolta la domanda: «**Aumenta o diminuisce la libertà di espressione e di informazione in Occidente?**»

Vengono richiamate due tendenze, praticamente opposte:

Due leggi opposte sembrano governare il settore:
1. L’”effetto-rete“ fa vincere i primi della classe e concentra l’attenzione e le risorse sulle compagnie mediatiche che hanno conquistato le prime posizioni nella classifica di settore
2. L’”effetto-coda-lunga“ genera lo spazio di attenzione e di risorse per una miriade di contenuti di nicchia.

E’ quest’ultimo effetto che sta mettendo in crisi il mercato, da sempre guidato dai consumi di massa e dal principio che se produci un bene per la massa avrai il maggior guadagno possibile.

E le minoranze in tutti gli ambiti ci hanno sempre perso in questa logica: ma grazie a Internet e all’effetto “long tail“ che giustamente viene citato da De Biase, oggi per la prima volta sono le minoranze ha creare di fatto il maggior guadagno, creando non poco scompiglio nel mercato e nel marketing stesso…

Per i grandi media questa è una situazione di crisi: ed è normale che in una situazione di crisi, le aziende tendano al consolidamento.
Ma il pubblico attivo è anche responsabile della nascita di una grande quantità di alternative, che si sintetizzano in una sorta di medium partecipato innnovativo

Questa e’ una sacrosanta verita’: riguardo a questo tema vorrei richiamare l’attenzione su alcuni spunti interessanti:

  • attualmente almeno in Italia per quanto riguarda i grandi media, ma soprattutto per la televisione manca TOTALMENTE qualcosa che sia attraente per l’opinione pubblica…Tutto e’ assogettato alla opinione di massa e tutto e’ televisione commerciale…
  • di fatto la porzione di pubblico partecipativo di cui parla De Biase e’ in realta’ l’opinione pubblica che finalmente ha trovato un canale per farsi sentire: Internet e i blog in primis…

Per capire cosa intenda per opinione pubblica e opinione di massa rimando a questo post di qualche tempo fa:

-> Opinione pubblica e televisione…

Quindi in questo quadro le nuove tecnologie stanno permettendo all’opinione pubblica di farsi sentire e di creare dei veri e propri canali alternativi, vista la mancanza di possibilita’ date dall’attuale anomalia italiana nel campo televisivo…

In questo tipo di iniziative vanno compresi la diffusione dei blogs e la loro crescita esponenziale, il diffondersi di nuove forme di media come il podcasting e molto altro: informazioni e media che partono dal basso visto che la tecnologia lo permette…

Ma in questo senso ci sono anche le iniziative come Digitalk, che consiglio caldamente di vedere e che trovo sia sintomo di questa voglia di aprirsi anche alla massa e ai mass media, oltre Internet e le nicchie…

[ chi si ricorda di Mediamente su Raitre? ]

Una piccola nota: la puntata sui blog e’ particolarmente interessante per i punti toccati… la dimensione personale del blog rispetto ad altri ambienti della Rete e’ un aspetto che forse non e’ cosi’ compreso e lampante…

La situazione e’ complessa, ma mai come oggi avevamo la possibilita’ di far sentire le nostre idee, e di creare qualcosa partendo da queste idee….
La Rete e’ anche questo per fortuna :)

Un paio di risorse molto importanti a proposito di opinione pubblica e di televisione, ma anche di liberta’ di espressione e di media e giornalismo:

  • Materiale audio-video tratto da arcoiris.tv riguardo ad un convegno tenutosi a Roma il 1 ottobre scorso dal titolo: Libera stampa in libero stato
    Oltre a temi attuali come la censura e la lottizzazione della tv si cerca di capire il nuovo ruolo della televisione pubblica, e in particolare l’intervento di Carlo Freccero al riguardo e’ eccezionale… [ e’ presente alla fine del filmato o dell’audio, e vista la durata consiglio di scaricare la parte audio… ]
  • il libro che sto finendo “La televisione oltre la televisione“ di Renato Parascandolo , che scritto nel 2000 non e’ mai stato cosi’ attuale e chiarificatore del ruolo della televisione come mass media