Un paio di filmati al volo, senza troppe parole per questa volta, per lanciare una provocazione: se Google inizia a pensare ed a raccogliere dati in forma sempre più strutturata ( si pensi alla recente adozione di RDFa da parte della grande G ), e sempre più simile al classico foglio elettronico tanto amato, e tanto odiato…
Forse c’è una lotta in corso per il futuro della ricerca, e per le modalità stesse con le quali cercheremo le cose…

La domanda vera che occorre porsi è questa: **usare la piattaforma google o poter usare una propria, sotto il proprio controllo, ** per non dare in mano ad un solo referente tanti dati e tanta base di conoscenza? Basterà il classico motto “Don’t be evil”?
Vorrei riflettere assieme con un supporto video, e non più solo parole lunghe da leggere. Per far pensare anche gli scettici, che pero’ osservano, come l’amico Andrea Martines, consapevole che aggiungere struttura richiede maggiore impegno da parte dell’autore dei contenuti
Io rilancio con questi filmati, ricordando che nemmeno il caro padre del Web pensava che le persone si mettessero a scrivere l’html in forma grezza .) ed invece, quanti lo hanno fatto! E continuano a farlo…
Provate a trovare i punti di contatti tra questi video…
Se ci son domande, son qui per stimolare la discussione.
Queste sono le interfacce del futuro sui dati che trattiamo in forme sempre più interconnesse.

[Capture your screen in seconds](http://www.screentoaster.com/)

Freebase Parallax: A new way to browse and explore data from David Huynh on Vimeo.

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Nel weekend a cavallo del 31 maggio e della festività del 2 giugno, ho preso l’occasione di andare a farmi una giornata e mezza al Festival dell’economia di Trento, edizione 2009. Un evento poco famoso in Rete e assai poco pubblicizzato, ma certamente di spessore, dato il tema di quest’anno: Identità e crisi globale. Tratto dall’editoriale della presentazione ufficiale:

Siamo maggiormente disposti ad aiutare gli altri e a farci aiutare, siamo contenti di farlo, quando possiamo scegliere con chi condividere queste esperienze. Siamo anche disposti a perdere se lo facciamo con i nostri amici. E’ una scelta di identità e di valori comuni al tempo stesso. In alcuni casi non siamo noi a scegliere (non scegliamo i genitori, né il paese di nascita, la classe anagrafica e nemmeno i compagni di classe) ma possiamo sempre dare più o meno peso a queste identità. Il fatto è che possiamo appartenere a diverse comunità, avere diverse identità al tempo stesso, da indossare e valorizzare a seconda di cosa stiamo facendo. Possiamo essere della classe 1960 oppure della classe Prima B, oppure tifosi del Torino oppure padani, italiani o europei, a seconda di quali valori vogliamo condividere. Basta vedere le pagine personali di Facebook per capire come le persone tengano a dichiarare a tutti gli altri utenti l’appartenenza ai diversi gruppi del social network, dalla religione, allo schieramento politico ai personaggi che amano e in cui si identificano. Una volta il voto era un segreto da condividere con pochi fidati amici. Oggi molti lo scrivono sul loro sito di Facebook. La rete permette di poter definire la propria identità rispetto ad una scala mondiale.

Insomma, visto che molte volte mi concentro sulla parte tecnica futura che gestirà al meglio le problematiche dell’identità, il tema era al confine tra filosofia, economia e tecnologia, e mi ha attratto assai. In Rete purtroppo se ne è parlato davvero poco, qualche link che ha citato l’evento:
-> Festival economia: le reticenze
-> Trento si prepara per quattro Giorni di economia internazionale: quali scenari ci attendono in futuro?
-> Talenti da coltivare
-> Felicità condizionata. Festival di Trento
-> Identità dei talenti: tra innovazione e cervelli in fuga

Mi ero messo nella saccoccia due interventi da seguire, ed uno da trovare poi in streaming se ci fossi riuscito, quello del sabato mattina che ho saltato e rivisto poi:
-> Giampaolo Fabris e Diego Della Valle - LA COSTRUZIONE DEL BRAND - ( ne parlero’ su Metafora.it )
-> Luca De Biase e Irene Tinagli - L’IDENTITA’ DEI TALENTI: TRA INNOVAZIONE E CERVELLI IN FUGA a cura Centro OCSE LEED per lo Sviluppo Locale
-> Luca Cattoi, Paolo Iabichino e Claudio Maffei - IDENTITA’ FA RIMA CON PUBBLICITA’? a cura Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Trento quindi l’ Invertising ( anche di questo si parlerà nel blog di Metafora nei prossimi giorni )

Ho notato una specie di filo conduttore, che ho iniziato a cogliere tra le righe, a partire dal post su SMAU Padova.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento