Non ho scritto per molto tempo in queste pagine, ma uno dei post più gettonati attraverso cui si arriva a questo blog è quello sui dati strutturati, e come li recepisca davvero Google.

-> Dati strutturati in Google: quali recepisce? Schema.org, RDFa e microdati

Stiamo parlando di un post degli inizi del gennaio 2013: molta acqua è passata sotto i ponti, specie considerando che su questo tema c’è sempre stata davvero molta confusione. Specie lato Google, che non ha mai del tutto chiarito il rapporto di causa-effetto tra investimento in questo maggior costo nell’attività di pubblicazione del contenuto, rispetto alle conseguenze positive nella visualizzazione delle SERP attraverso i Rich Snippets.

Anche in Italia se ne parla maggiormente di più rispetto ad alcuni anni fa, e con dovizia di particolari, in articoli come questo:
I dati strutturati: cosa sono e come aiutano la SEO

Mai come oggi il tema inizia ad essere compreso per quello che davvero è: un cambiamento bello grosso per il modo di rispondere alle domande poste a Google.

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Sembra strano, ma questo blog a febbraio 2015 ha compiuto ben dieci anni. Un luogo dove ho fermato su “carta“ e condiviso alcuni dei miei pensieri, molti appunti e molte riflessioni che rileggere oggi fa pensare, ma che nello stesso tempo, aiuta a crescere.

Negli ultimi anni le vicende della vita hanno messo nel mio flusso quotidiano altre priorità, e gli strumenti che la Rete ha partorito in questi anni sono aumentati enormemente. Alcune delle cose che ieri si pubblicavano nei blog, oggi sono storie e frammenti sparsi per gli n social network che usiamo tutti quanti.
Voler recuperare il proprio lifestream distribuito, anche solo come modo di archivio del proprio io non è banale, e di certo non è semplice.
Specie cercando un equilibrio migliore del “donare” i propri pensieri ed i propri dati SOLO agli n intermediari della Rete che esistono oggi.

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento