Dicevo in un altro post dell’importanza per le aziende di capire che alla lunga e’ il marketing sano a vincere, mai come adesso che con i nuovi media anche il cliente puo’ far sentire la propria voce…

E in piu’ ci sono diversi fattori: il vecchio passaparola era fastidioso ma limitato e non ne rimaneva traccia…
Oggi con i blogs [ ma non solo ] invece possiamo tenerne traccia e soprattutto la visibilita’ e’ ben diversa: questo in teoria da’ maggior potere a noi poveri consumatori…

E’ ancora quello che penso: il fatto e’ che ci possono essere degli ostacoli anche belli grossi, ma alla fine se l’utenza e quindi i blogger fanno blocco in certi casi eclatanti si puo’ veramente farsi sentire

E’ il caso di Giuseppe Mayer: ne sono venuto a conoscenza via Mantellini
Raccontare il fatto sarebbe troppo lungo, quindi giro il testo di Mantellini stesso:

Ed alla fine di una lunga discussione nata da un post polemico di Giuseppe Mayer, proseguita sul blog di Gaspar e terminata qui con questo brillante post di Simone Lovati, pare che l’azienda torinese Ediprint di cui Giuseppe era scontento, aprira’ un blog. Meritano un link, sperando che le ipotesi di querela siano definitivamente accantonate.

I punti interessanti sono diffamazione != verita’ e la reazione sociale della blogosfera
una applicazione sociale del nuovo farsi media forse?

..il ritorno del vecchio adagio “l’unione fa la forza“ ? :)

Commenta e condividi

Mi pare una interessante iniziativa: serve per capire chi sia il blogger medio ma anche il lettore medio italiano…

Blogo.it, primo network di blog commerciali in Italia, compie un anno di vita e festeggia i primi 10 milioni di pagine viste.

Oltre un milione di persone diverse leggono ogni mese le nostre notizie e per noi è arrivato il momento di conoscersi meglio: una decina di domande per fotografare età, abitudini e preferenze dei nostri lettori.

E’ il primo sondaggio sui blog italiani e non avrebbe avuto senso riservarlo a Blogo. Per questo possono partecipare tutti i blogger interessati a far parlare della blogosfera italiana sulla base di dati affidabili.

I risultati saranno pubblicati con licenza Creative Commons in forma aggregata e ordinabile, con la possibilità di escludere i blog commerciali dal resto dei dati.
I blogger che partecipano, al termine del periodo di raccolta dati, avranno accesso anche ai singoli dati del proprio sito.

Ho messo un banner al top della pagina, basta cliccarci sopra per andare a compilare il sondaggio…

Commenta e condividi

Ritorno sui media

Impossibile resistere a proporre alcuni links che devono spingere ad una riflessione su come l’Italia e la sua opinione pubblica sta cambiando…

Ma anche per capire perche’ il Paese sta andando alla deriva, manco fosse un continente…

Iniziamo da queste statistiche: si parla del rapporto tra analfabetismo e televisione via TvBlog.it

Mentre si discute di informazione e cultura televisiva, sconcerta la notizia - appena battuta dalle agenzie - di uno studio universitario che afferma che in Italia, oggi, 12 cittadini su 100 sono analfabeti.

E ancora:

Inoltre, secondo i dati Ocse 2004, a livello internazionale l’Italia è al terz’ultimo posto tra i 30 paesi più istruiti: ci seguono solo il Portogallo e il Messico. Non solo, in base a dati che accertano il possesso di un titolo di istruzione superiore nella forza lavoro 25-64 anni, su 11 Paesi considerati il nostro Paese è all’ultimo posto per addetti alla produzione di merci e servizi in possesso di qualifica universitaria e oltre.

Consiglio la lettura di tutto il post in questione e anche dei commenti, dove mi ritrovo completamente…
Inutile ripetersi e ormai la mia idea e’ chiara: altrettanto chiaro a questo punto il perche’ certi programmi facciano share…
Ma siamo in Italia

Dove purtroppo accade che anche la visione di un film su uno schermo grande 3 pollici possa mettere in crisi l’industria cinematografica…
Tutto perche’ non si ostina a capire il tempo del “farsi media” e di nuovi modi di fruizione dei media

Dove a detta non dell’ultimo arrivato, Marco Montemagno

In Italia nessuno ne parla e il digital divide internetico avanza (sul fronte dello sviluppo di applicazioni Internet, la distanza dell’Italia rispetto ai paesi più evoluti, ha raggiunto ormai livelli davvero imbarazzanti).

Ma per fortuna ci sono dei segnali di contro tendenza, come il successo di Report e un utilizzo della Rete che sta progredendo… Beppe Grillo docet…

Commenta e condividi

Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento