what is revyu.com?

revyu.com is a web site where you can review and rate things. unlike other reviewing sites on the web, revyu.com lets you review and rate absolutely anything you can name.

Via Danny Ayers

Pro

  • open data - API and SPARQL endpoint
  • open creativity - review all you want
  • persistence - based on URI identification probably
  • **some trust level ** - based on FOAF

**
Why not also use an OpenID authentication?**
It’s in alpha state…

From the paper:

This approach overcomes many of the limitations of conventional reviewing and rating systems on the web, such as: a closed world in terms of what can be reviewed, poor integration with reviews or data from other sources, and the inability to aggregate reviews from known and trusted individuals.

Towards the trust level…

A critical feature of Revyu is the unique identification of reviewers using a hash of their mailbox URI and the FOAF mbox_sha1sum property, thereby allowing those who already know a person’s email address to determine that they wrote the review, whereas others cannot easily do the same.

Wow :)

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Sto lavorando sulla parte tecnica, per consolidare in modo del tutto decentralizzato e sotto il mio controllo,
la mia identita’ nella Rete.

Qualcosa che, leggendo il libro di Granieri, a volte sembra essere solo il blog, ma che per fortuna e’ molto di piu’.

Vi lascio qualche link in merito, e molto e’ presente sul mio account del.icio.us: a breve un post dettagliato sulla questione…
-> http://dagoneye.it/me
-> OpenID for the Semantic Web - GSWB
-> HeraldryIdentityProposal - Incubator Wiki

Sto anche aggiornando il mio profilo FOAF, e sarebbe pure ora…

Ma se riusciamo a creare qc che sfrutti OpenID, il profilo FOAF e quindi il Semantic Web, Yadis
Direi che la decentralizzazione dei nostri dati e della nostra identita’ digitale farebbe un bel passo avanti…

E con OpenID, e’ proprio un divertimento…
Delegare l’autenticazione: una trovata davvero geniale…

Hanno aggiunto complessita’ sul mattone delle URI, seguendo il principio end-end proprio della Rete…
:)

Il tutto sotto il controllo degli utenti, e non del fornitore x, o del mega-sito portale community y…
Senza re-inventare la ruota ogni secondo…

work in progress

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Colgo l’occasione per ribadire un giusto concetto, ripreso da Mantellini:
-> YOUTUBE 1.0

L’idea di Lawrence Lessig sul Web 2.0 e’ semplice e condivisibile. Sono web 2.0 i siti che consentono agli utenti non solo di produrre i contenuti ma anche di gestirli liberamente.
Quindi Flickr lo e’ mentre YouTube no.

Ridare e mantenere il potere sui dati che si creano, e che sono nostri.
Su Flickr siamo noi a scegliere la licenza sui nostri contenuti: e lo stile e’ quello giusto.

Proprio oggi invece, su Punto Informatico, si parla di YouTube:
-> YouTube vara le prime censure di massa
Non mi pare proprio un’apertura al remix e alla creativita’…

Delocalizzare e rendere l’informazione e il contenuto piu’ vicini all’utente che al distributore.

Questa e’ la direzione del Semantic Web: una strada lunga e tortuosa, ma che si sta avvicinando pian piano.

Dove vale la pena di investire, vista la natura piu’ win-win dello scambio, un gioco sostenibile delle parti

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento