Dopo varie ipotesi [ e aver dato l’ok per Roma ormai….], per l’OpenCamp preparero’ qualcosa che metta in relazione questi tre argomenti:

  • Semantic Web e reale utilizzo…
  • uno sguardo generale al Framework Exhibit del progetto SIMILE
  • applicazione di questi strumenti per rafforzare le liberta’ individuali e di esseri umani, nella condivisione delle informazioni
  • qc riflessione sull’esplicitazione delle interconnessioni tra gli elementi, e la conoscenza che ne emerge di conseguenza - dipende se mi avanza tempo per preparare qc

Ho fatto un po’ di brainstorming nel frattempo, ma ci saranno questi temi in linea di massima…
Cosi’ per l’occasione faccio anche delle prove interessanti…
Tutto ovviamente, per stimolare la discussione…

Come sempre, just for fun :)
E anche per vedere le potenzialita’ degli strumenti a nostra disposizione…

Il Web ci puo’ dare delle soddisfazioni immense ancora…

Che titolo dare a tutto questo?
Mah…

A cavallo del Semantic Web, il framework Exhibit del progetto SIMILE: uno sguardo d’insieme e utilizzi reali…

work in progress

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Ci sono due nuove notizie da segnalare sulla questione complessa dell’enciclopedia libera [ della quale avevo gia’ parlato ] :
-> Contrappunti/ La Internet scomoda
-> Wiki, we have a problem

Il primo e’ un gran bell’editoriale di Mantellini che punta il dito non tanto sulla veridicita’ di Wikipedia quanto sulle sue potenzialita’ di discussione della storia e delle vicende umane da parte della collettivita’

Molti degli strumenti di supervisione di enormi serbatoi di contenuti come Wikipedia devono ancora essere pensati e sperimentati ma è bene ricordare che i due principali sono già on line da tempo. Si chiamano “trasparenza” e “collaborazione”. Si tratta di due valori che non hanno molto spazio oggi nel mondo reale poiché ostacolano ogni sorta di maneggio politico, ideologico e commerciale.
[ … ]
Partendo da presupposti simili, gli studi scientifici sulla autorevolezza di Wikipedia fanno francamente sorridere. Ester Dyson, interpellata dal NYT sul “grave” caso di diffamazione nei confronti di Seigenthaler (che si agita molto sui media americani ma non si è nemmeno preso la briga di risalire agli autori del gesto adducendo risibili difficoltà legali) ha chiuso la vicenda con una dichiarazione sintetica e definitiva:

Internet ha fatto moltissimo per la verità aumentando le possibilità di discussione su qualsiasi argomento. La trasparenza e la luce del sole sono meglio di un singolo punto di vista che non può essere discusso“.

Il secondo invece e’ un ottimo sunto di alcune opinioni molto interessanti su come risolvere la questione inspirandosi al modello open source e Linux: costruire un qualcosa che si basi su Wikipedia, ma che sia simile ad una redazione tradizionale che faccia da filtro e da verifica sui dati free di Wikipedia stessa

La domanda pero’ cosi’ sorge spontanea: ma come verrebbe pagata questa nuova redazione?
I contenuti sarebbero sempre liberi, in teoria e si sosterrebbe che so dalle vendite di una ipotetica versione cartacea di Wikipedia?

La questione mi pare quanto mai complessa, ma senza dubbio interessante…

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Breve, anzi lapidario: e’ da un po’ che cercavo di capire cosa c’era dietro il canale “open source“ chiamato YOS
-> Your Open Source

Ho appena scovato un paio di link incandescenti che fanno luce sulla questione, e indovinate chi c’e’ dietro: grande sorella Telecom !!!
-> Il mistero di FLUX
-> Tv/ Telecom Italia ha tre canali televisivi

La sensazione è questa: Telecom sa bene di doversi adeguare alla legge, ma in un panorama politico e televisivo così incerto (Chi vincerà le elezioni? Che accadrà della Gasparri? Quando si arriverà davvero al digitale terrestre?), ha deciso di tentare la strada del “Intanto noi ci siamo, poi vedremo chi, come e perché proverà a spegnerci”.
E conoscendo il rapporto tra politica e tv in Italia, indipendentemente dalla legalità o meno dell’operazione, ci troviamo davanti a una novità (le tre reti Telecom) di assoluto rilievo.

La notizia a mio giudizio e’ notevole : poco chiaro l’uso del termine “open source” in questo contesto e da questi personaggi…

La cosa positiva cmq e’ la totale mancanza di pubblicita’…

La cosa quanto meno che fa riflettere il fatto che Telecom abbia 3 televisioni

Altri che ne hanno parlato:

-> Yos TV
-> YOS TV - da Leap of Faith
-> What’s YOS?

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Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento