Sto riguardando l’intervento di Quintarelli sulla Rete: assolutamente incredibile e di una lucidita’ impressionante…
Ha spiegato la Net Neutrality in un modo quasi “per assurdo”, davvero forte…

Su Robin Good trovate tutto l’intervento, che io avevo visto per tre quarti, ma il caldo mi aveva reso poco lucido…
-> Robin Good - Video WaveCamp - Seconda parte

Alcuni punti salienti:

  • spostamento e ampliamento del principio costruttivo della Rete end-to-end anche verso il mercato delle telecomunicazioni: e’ la convergenza. Qualcuno nei modelli di business vecchi ci deve perdere. Come fare a ricreare allora, un aumento del reddito?Chiudendo l’apertura di servizi di Internet, violando il suo principio fondante di NEUTRALITA’.
    Creando isole di servizi, un po’ come l’Internet Mobile attuale esistente in Italia: immaginiamolo sulla Rete fissa, al posto dell’attuale apertura, e avremo un quadro del possibile futuro che ci attende
    ( grande Stefano, questo esempio e’ chiarissimo davvero )
  • operatori in concorrenza rispetto a Telecom, nell’ottica della creazione della nuova Rete NGN, con fibra fino a casa: in pratica fanno ostruzionismo, perche’ renderebbe il loro investimento di questi ultimi anni praticamente inutile e da buttare
  • modelli di business totalmente in crisi, la rete fissa perde guadagni per l’esistenza della telefonia mobile e della convergenza su IP di tutto quanto, compresa la telefonia a voce tradizionale
  • Telecom non lottera’ di certo contro il digital divide per la copertura della banda larga, perche’ ha gia’ problemi ha rendere remunerativo l’investimento sulla NGN del futuro - qc dato aggiornato
  • c’e’ l’importanza sempre piu’ forte di creare un modo di pagare la Rete fissa sullo stile delle strade, in base all’utilizzo, creando un Open Network pagato da tutti ( con una specie di tassa per far reggere la Rete ): la competizione sull’infrastruttura degli anni 90 creata in Europa e’ stata folle e il mercato non puo’ essere la risposta in questo contesto, perche’ il guadagno sull’infrastruttura e’ troppo spostato avanti nel tempo: proposta quindi di Rete fissa sempre di proprieta’ dei privati, ma dove il piano strategico degli investimenti DEVE essere guidato dallo Stato
  • sembra che adesso, a livello europeo, ci siano le prime direzioni a creare competizione sui servizi, e non piu’ sull’infrastruttura
  • America e Europa totalmente diverse come realta’ di mercato sulla connettivita’ e nella convergenza

Visto il quadro delineato, e visto che molte cose sono chiarissime nel modo in cui le ha spiegate, concordo davvero con lui di parlarne, di fare qualcosa per mettere la questione costantemente all’ordine del giorno nei prox mesi, cercando di modificare l’agenda setting dei media tradizionali, e creando informazione chiara e puntuale su questi temi.

In effetti alcune cose le sto vivendo io per primo, visto che ho disdetto Telecom, preso una linea dati con NGI e attivate due utenze SIP ( Voip ), usando Squillo e Skypho al momento [ e quest’ultimo con numero geografico gratuito ]…
La storia di come e’ successo, un’altra volta, ma vi assicuro che va da dio .)

Usando tutto l’usabile per portare avanti la Net Neutrality.
Ora piu’ che mai.

Era sensato allora il mio interesse per questi temi, ( tutti i miei post con il tag netneutrality ) e adesso pian piano vedo sempre in modo piu’ chiaro e limpido anche il nostro contesto locale italiano.

Grazie Stefano.
Per le slide che hai mostrato nell’intervento, si potrebbero mettere online? Non le ho trovate in giro… Gracias .)

Grazie anche a Stefano Vitta, per essere riuscito ad organizzare un evento unico, in un contesto pazzesco, e aver aiutato a creare discussioni su temi cosi’ fondamentali [ _anche all’intervento di chiusura della serata di sabato, dove si era provato a tirar fuori la neutralita’, ma con un fuori programma che ha annullato la cosa .) _]
**
Ora e’ molto piu’ chiara la potenzialita’, tutta italiana, di attivare e diffondere tecnologie e piattaforme che nel mondo sono, forse sono meno presenti, ma assai importanti come Hiperlan, Wi-fi, reti Mesh varie e via dicendo…**

Vedo quindi realta’ come FON, come la rete wireless in sperimentazione all’Universita’ di Urbino e via dicendo, davvero dei progetti fondamentali per combattere e restare a galla nel digital divide globale e italiano.

Commenta e condividi

A quanto pare riesco a farmi un altro barcamp, prima di quello sui Venture Capitalist che accennavo giorni fa
Logo Wavecamp
-> WaveCamp

Abbiamo pensato di incentrare l’attenzione di wavecamp su temi cari ai partecipanti al festival come per esempio il diritto d’autore, creative commons, peer to peer, promozione on line e tutto quello che ruota attorno a questo mondo.
Interverranno musicisti, produttori, discografici, tecnici del diritto d’autore, esperti del we2.0, semplici curiosi
.

Sembra davvero un connubio interessante tra musica, relax, buona compagnia e buone discussioni e diritti e liberta’ digitali

[ Come non portarmi la magliettina delle Scienze Commons arrivata fresca fresca un paio di settimane fa, impossible….
Il tessuto e’ davvero notevole, ve la consiglio :) Oltre ke e’ per una buona causa…
]

Inizialmente pensavo di andare senza presentare nulla ed essere partecipante attivo, ma il caro amico Ivan che mi ha segnalato l’evento, ha chiesto il mio supporto per presentare un progetto davvero interessante…

A breve faro’ un post molto piu’ esplicativo al riguardo: diciamo che sto pensando ai risvolti sociali della cosa…
E mi faccio pure una cultura su temi che non avevo mai cosi’ approfondito…

Stay tuned :)

Una chiaccherata con Feba stavolta si riuscira’ a fare, spero!!

Per inciso, per chi ancora non lo avesse visto, consiglio caldamente la presentazione fatta al FemCamp ( che non ho visto, ma ho vissuto in Rete nei giorni successivi ) da Feba medesima e Elena:

-> Il celhopiùlunghismo del 2007, dallo spogliatoio a Technorati

Risate davvero sincere, grazie per averci donato questa perla!!
Aspetto con piacere e trepidazione la versione al femminile, non me la perdero’ per nulla al mondo…

ps - sembra che al momento siano spariti tutti gli iscritti nella pagina wiki del barcamp, erano una 60 abbondante, speriamo in un veloce restore… - ho messo a due versioni prima, dovrebbe andare credo

ps2 - Aggiungo anche in puro stile supporter, quanto sia utile contribuire all’iniziativa CreativeCommons…

E tutto questo anche se il carismatico Lessig sembra voglia cambiare, pur senza lasciare il progetto…
Verso un tema molto piu’ coinvolgente e maturo

Una scelta davvero coraggiosa, di un grande uomo dei nostri tempi…

Ma questa sara’ una riflessione di un altro post…

Commenta e condividi

-> USA, aumentano le email che si pagano

La posta elettronica a pagamento, avvertivano già lo scorso anno i firmatari della petizione DearAOL, rischia di determinare anche per le email un problema di net neutrality: solo coloro che possono pagare si assicurano l’accesso al canale privilegiato, mentre coloro che non possono restano imbrigliati nei filtri antispam.
A creare questo sistema di posta elettronica a doppia corsia sono i fornitori di servizi: gioca a loro favore inasprire i sistemi antispam, capaci di cestinare anche la corrispondenza non-indesiderata, rendendo di fatto indispensabile la certificazione della posta, per la quale gli stessi fornitori di servizi vengono retribuiti.

Non discuto dell’utilita’ di tale servizio per le aziende, ma voglio puntare l’attenzione su…
Net Neutrality…

Non credo sia un caso che Internet, il Web, l’ipertesto non siano nati dentro e grazie alle aziende…
Servono ideali e visioni piu’ grandi, e serve piu’ energia intellettuale che, pur essendo grandi quanto volete, nemmeno le corporation possiedono…
**
Forse non c’entra il fatto che il povero operatore abbia sempre piu’ costi di gestione, per l’annosa questione della responsabilita’ del contenuto dei propri server…**
Deve pur inventarsi qualcosa per far pagare un servizio free, nato nel valore aggiunto della Rete,no?

Mah…
Sono perplesso…

Commenta e condividi

Foto dell'autore

Matteo Brunati

Attivista Open Data prima, studioso di Civic Hacking e dell’importanza del ruolo delle comunità in seguito, vengo dalle scienze dell’informazione, dove ho scoperto il Software libero e l’Open Source, il Semantic Web e la filosofia che guida lo sviluppo degli standard del World Wide Web e ne sono rimasto affascinato.
Il lavoro (dal 2018 in poi) mi ha portato ad occuparmi di Legal Tech, di Cyber Security e di Compliance, ambiti fortemente connessi l’uno all’altro e decisamente sfidanti.


Compliance Specialist SpazioDati
Appassionato #CivicHackingIT


Trento